Io e mio fratello abbiamo ereditato una appartamento da nostro padre che era vedovo, mio fratello ora deceduto, non aveva né moglie e né figli, la successione non è ancora stata fatta e il bene è quindi ancora indiviso: su una metà dell’appartamento l’Agenzia delle Entrate Riscossione, accese prima della sua morte, ipoteca contro mio fratello a seguito dei suoi crediti ed io, unico erede, alla sua morte ho rinunciato alla sua eredità.
Per ora nessun discendente di mio fratello si è fatto vivo e, visti i debiti, probabilmente non lo farà mai: qualora l’Agenzia delle Entrate Riascossione dovesse mettere all’asta la metà ipotecata di mio fratello io potrei parteciparvi? Avrei diritto di prelazione ed in base a quale legge?
Esistono due tipologie di aste giudiziarie: nell’asta senza incanto i partecipanti devono presentare l’offerta in busta chiusa e la domanda di partecipazione. In quella con incanto, invece, si richiede solamente la possibilità di partecipare.
Secondo quanto disposto dall’articolo 579 del codice di procedura civile, chiunque, eccetto il debitore (nella fattispecie impossibilitato in quanto deceduto), è ammesso a fare offerte all’incanto.
Nell’asta con incanto, il prezzo di aggiudicazione, entro 10 giorni dall’incanto, può essere aumentato di un quinto per aggiudicarsi il bene staggito (articolo 584 codice di procedura civile). Ma non esiste prelazione nelle aste pubbliche, nemmeno nei confronti del coniuge, dei figli o dei fratelli del debitore: la Corte di cassazione (sentenza 62/2014) ha stabilito, tuttavia, che il giudice esecutivo, se lo ritiene opportuno e con decisione dettagliatamente motivata, su istanza dell’interessato, può applicare la prelazione anche alle esecuzioni pubbliche.
29 Aprile 2023 · Patrizio Oliva
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