Un avvocato mi ha inviato una raccomandata a/r poco chiara, contenente una diffida di pagamento a nome di uno studio di ortodonzia non specificato. È riportato soltanto “Studio di Ortodonzia s.r.l.”.
La lettera afferma che il pagamento è stato sollecitato più volte da parte dello studio di ortodonzia, ma non viene specificato il mezzo utilizzato per effettuare tali solleciti e non ho mai ricevuto alcuna comunicazione in merito prima di tale raccomandata, infatti non ne ero nemmeno a conoscenza.
Nella lettera viene richiesto il pagamento di 60 euro per la visita e 80 euro per gli oneri legali relativi alla riscossione, ma non viene fornita alcuna informazione sulla data della visita e su come effettuare il pagamento.
Mi chiedo se questa lettera sia legittima, dato che presenta numerose mancanze e se sia giusto richiedere spese legali nonostante non fossi a conoscenza di questo debito.
Inoltre, vorrei sapere anche se il periodo di 9 giorni per il pagamento continuerà se invierò una raccomandata per richiedere maggiori delucidazioni sui dettagli mancanti.
Chiedo gentilmente se potete indicarmi gli articoli del codice civile che regolano queste situazioni, poiché non sono molto avversa in diritto.
Grazie
Nella fase stragiudiziale contano molto poco le norme codicistiche e men che meno le questioni di forma: al massimo si può far riferimento all’articolo 2956 del codice civile relativo alla prescrizione presuntiva triennale, la cui violazione (qualora ci fosse stata) andrebbe eccepita dal cliente con la dovuta cautela.
Manca, invece, qualsiasi accenno ai fatti: in particolare, risulta molto poco chiaro se la prestazione del professionista sia stata effettivamente resa o se si tratta, semplicemente, di uno svarione dell’avvocato (o dell’odontoiatra).
28 Marzo 2023 · Simone di Saintjust