Presentazione di una dichiarazione dei redditi dopo 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario (dichiarazione omessa) – Quali sanzioni?

Dichiarazione dei redditi, dichiarazione dei redditi - tardiva ed omessa












Mio figlio l’anno scorso non ha presentato la dichiarazione dei redditi da lavoro dipendente (modello 730).

Purtroppo ho visto nel sito dell’Agenzia delle Entrate che tale dichiarazione precompilata non è più modificabile.

In tale dichiarazione risulta a debito Irpef di circa 1100 euro, mentre nella realtà, facendo i calcoli, risulta a credito di circa 400 euro, questo perchè nel modello precompilato non viene indicato il numero dei giorni in cui ha lavorato, e di conseguenza, non sono state fatte le ritenute da lavoro dipendente spettanti.

Mi sono recata all’Agenzia delle entrate per chiedere come si può sanare la situazione, e mi hanno detto di rivolgermi a un CAF. Il CAF mi ha risposo che loro non possono fare nessuna dichiarazione relativa all’anno 2016 ma solo quelle relative al 2017.

Dunque, suo figlio non ha presentato la Dichiarazione 2017 – anno di imposta 2016 (cioè relativa ai redditi percepiti nel 2016) e adesso vuole rimediare: al CAF, all’Agenzia delle Entrate o quando si parla con un commercialista, per evitare equivoci e/o fraintendimenti, conviene specificare sempre l’anno della dichiarazione e il periodo di imposta.

La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi entro novanta giorni dalla scadenza del termine ordinario di presentazione comporta l’applicazione della sanzione prevista per l’omessa presentazione della dichiarazione, compresa tra il centoventi e il duecentoquaranta per cento dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000.

Se, peraltro, la dichiarazione omessa è presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo e, comunque, prima dell’inizio di qualunque attività amministrativa di accertamento di cui abbia avuto formale conoscenza, si applica la sanzione dal sessanta al centoventi per cento dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 200. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 150 a euro 500.

Insomma, rivolgendosi ad un CAF, precisando che si vuole presentare la Dichiarazione 2017 – anno di imposta 2016, precedentemente omessa, che, naturalmente si intende pagare il servizio richiesto dal momento che si è consapevoli che tale servizio non è in convenzione, e che, inoltre, bisognerà far fronte, seduta stante, alla sanzione dovuta, suo figlio dovrebbe risolvere il problema ed aver diritto, nei tempi previsti (non è possibile compensare la sanzione con il credito risultante dalla dichiarazione) al rimborso dei 400 euro (evitando, cosa importante, tutte le conseguenze che potrebbero derivare da un successivo accertamento dell’Agenzia delle Entrate negli anni a venire).

In alternativa ci si potrà rivolgere ad un professionista intermediario abilitato alla trasmissione telematica delle dichiarazioni dei redditi.

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10 Aprile 2018 · Giorgio Valli