Obbligo di dichiarazione di inizio e di fine occupazione di unità abitativa ai fini TARI

Quando si prende in locazione un appartamento il conduttore deve presentare la dichiarazione di inizio occupazione al Comune dove è ubicato l'immobile












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Ho da poco scoperto di aver ricevuto una denuncia con una multa amministrativa di 540 euro per un appartamento dove alloggiavo 3 anni fa, ma spiego meglio: nell’ Ottobre-Novembre del 2019 io insieme ad altri 2 ragazzi prendiamo in affitto una casa appena ristrutturata in Torino, con regolare contratto di locazione a cedolare secca. Ho lasciato l’appartamento l’anno seguente il 31/07/2020 dopo che avevo, come da contratto, inviato una raccomandata A/R al proprietario. Oggi scopro dopo aver eseguito un accesso al portarle Soris di Torino che mi è stata notificata una denuncia perché non abbiamo mai dichiarato al comune la nostra presenza e quindi l’intestazione della Tari.

Premesso che dei 3 inquilini, io solo l’unico intestatario della multa poiché le bollette di luce e gas erano a me intestate. Ho alcune domande da porre.

1) ho preso visione che il termine massimo per notificare la tari al comune è di 10 mesi, potrei essere esentato dalla tassa poiché ho vissuto in quella casa per meno di 10 mesi ?

2) il proprietario che non mi ha messo al corrente della questione potrebbe avere delle responsabilità legali?
3) essendo l’unico intestarlo della sanzione, potrei chiedere una responsabilità condivisa come uno dei 3 inquilini e quindi dividere la quota in 3?

Attendo un eventuale riscontro, speriamo positivo.

Quella che è le stata comminata è solo una sanzione amministrativa per omessa dichiarazione obbligatoria di inizio e fine occupazione: successivamente le saranno probabilmente notificate altre sanzioni per omesso pagamento della tariffa TARI annuale, relativamente agli ultimi 5 anni. In tale ipotesi, sarà onere del contribuente inadempiente dialogare con il Comune creditore per dimostrare, con ricorso amministrativo in autotutela, il minor periodo di occupazione (rispetto al presunto quinquennale) dell’appartamento con il certificato storico di residenza o con i contratti nominativi di stipula delle forniture di luce, acqua e gas e con le successive richieste di recesso con distacco (o voltura).

La legge non ammette ignoranza: chi occupa un appartamento in locazione regolarmente registrato è tenuto a presentare (entro trenta giorni, di solito) dichiarazione di inizio occupazione al Comune in cui è ubicato l’immobile locato. Il locatore non è tenuto a comunicare alcunché al conduttore. Quando si lascia l’appartamento locato bisogna presentare al Comune, in cui è ubicato l’immobile locato, dichiarazione di fine occupazione (altrimenti continueranno ad essere intestate all’inquilino andato via le richieste di pagamento della TARI) e bisogna comunicare alle aziende fornitrici recesso dai contratti di precedentemente sottoscritti per la fornitura di acqua luce e gas. Ogni anno va corrisposta la Tassa per il servizio smaltimento rifiuti (TARI).

Il contribuente evasore, beccato dalla Pubblica Amministrazione con notifica delle sanzioni per inadempimento nelle dichiarazioni di inizio e fine occupazione nonché di omesso pagamento della dovuta tassa per lo smaltimento dei rifiuti, può sicuramente richiedere una quota di quanto preteso a suo nome per la TARI agli altri occupanti, ma qualora costoro si rifiutassero di contribuire, bisognerebbe citarli in tribunale, un’impresa che forse non vale la spesa. La condivisione della pretesa non può essere opposta al comune creditore, dal momento che la responsabilità è solidale fra gli eventuali occupanti la medesima unità abitativa (il creditore si sceglie uno fra i debitori solidali ed escute il prescelto).

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8 Maggio 2023 · Paolo Rastelli

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