Nel 1997 ho fatto un finanziamento, pagato le prime 4 rate con bollettini: poi problemi finanziari e di salute tramite un avvocato ho congelato il debito.
Dopo tre anni anni, nel 2000 mi è arrivata la richiesta da recupero crediti. Lì per lì ho avuto paura e ho respinto la richiesta. Tutto al telefono. Poi ho deciso di chiudere e ho proposto di restituire 3 milioni di lire ma ne volevano di più che io non avevo. Passato qualche anno mi arrivano telefonate da recupero crediti da San Marino poi da Roma. Chiudevo le chiamate. Altri anni e nel 2017 mi arriva una a/r di una recupero crediti da Lussemburgo. Non ho risposto. Oggi mi arriva un ingiunzione di pagamento consegnata a mano alla mia convivente. Io ero al lavoro. Comunque non ha firmato e sono fogli senza busta. Mi chiedono 20 mila euro che non ho. Mi prende il panico. Cosa devo fare?
Le conviene attendere senza lasciarsi prendere dal panico: se il credito non è andato in prescrizione e se i nuovi creditori hanno davvero acquisito il legittimo diritto di riscossione dalla finanziaria originaria, il massimo che potranno fare è pignorare il 20% del suo stipendio. Pagherà, così, il debito, in comode rate mensili.
20 Gennaio 2021 · Chiara Nicolai
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