Cuccioli in regalo o a prezzi irrisori acquistati online – Come difendersi dalla truffa






Era da tempo che volevo regalare un cucciolo di cane a mia figlia di dieci anni, così, cercando sul web ho trovato un annuncio dove si spiegava che per cessata attività di allevamento si regalavano cuccioli di labrador: unica spesa da sostenere era quella del trasporto, che ammontava a 150 euro.

Ho pagato tramite il servizio western union money transfer, ma il cucciolo non è mai arrivato a destinazione.

Ho chiesto spiegazioni ma l’interlocutore è sparito nel nulla.

Se si tratta di una frode: come posso uscirne?

Soprattutto nel periodo delle festività natalizie, ma anche in tempi normali, spopolano sul web le frodi nell’ambito della vendita e/o regalo di cuccioli di cane.

Effettuando una semplice ricerca sul web, infatti, è facile imbattesi in numerosi portali che offrono cani e gatti gratis, o a prezzi davvero irrisori, provenienti dall’estero.

Purtroppo si tratta di una truffa bella e buona, per la quale si arriva a raggirare gli ignari consumatori fino a 500 euro.

Nel dettaglio, l’annuncio civetta tratta di vendita a basso costo o addirittura del regalo si cani o gatti, di razza pregiata, per cessata attività.

Oppure si spiega che a causa di un trasferimento non è più possibile tenere la cucciolata.

Ovviamente nell’annuncio è assicurato che i cani sono assolutamente tutti sani, dotati di microchip e di passaporto internazionale. Per i contatti di solito si chiede l’invio di una email o una telefonata alla quale far seguito con una email con tutti i dati dell’adottante. E qui scatta la trappola.

Di solito la richiesta di soldi viene motivata con le spese di trasporto, in quanto si sostiene che i cani arrivano da paesi dell’est o dall’Africa (qui di solito si dice che siano di suore o preti che si devono trasferire in altre missioni cristiane e non possono portare con se i cani) e che quindi occorre spendere i soldi del viaggio aereo, del trasportino e dell’assicurazione.

Di solito le cifre chieste sono modeste e si aggirano attorno ai 150 euro in modo che il truffato cada nella trappola ed inizi a pagare.

Ovviamente del cane nessuna traccia e qui scattano altre richieste di pagamenti per nuovi trasporti, per documenti doganali (che vengono inviati ovviamente falsi).

I soldi vengono chiesti o su conti esteri o attraverso il money transfer, mai su Posta Pay, in quanto la stessa è rintracciabile.

Ogni anno questi signori che lavorano dai computer italiani concentrano la loro attività truffaldina in alcune regioni e provincie specifiche per non farsi beccare e “spennare polli” in maniera piuttosto anonima.

Non è facile individuare i numeri esatti di coloro che cadono nelle truffe, sicuramente siamo nell’ordine di almeno cinquecento persone contattate ogni giorno.

Si parla, comunque, di un giro di soldi quotidiano, incassato in maniera truffaldina, di oltre 10.000 euro.

Questo traffico è gestito direttamente dalle organizzazioni criminali africane che operano al coperto di internet point dove non è necessario mostrare i propri documenti.

12 Dicembre 2018 · Giovanni Napoletano


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