Cosa fare per evitare responsabilità penali conseguenti all’eventuale crollo di un muro di sostegno che cerco di evitare






Ho in corso ATP con una vcina (entrambi comproprietari di fatto di muro sostegno su confine) e condomina per Riparazione Muro di Sostegno, in parte crollato, con pericolo incombente su Strada Statale. Premesso che prima di ATP ci ho provato bonariamente, la risposta è stata lettera avvocato con NO, NO, NO. Con ATP non si riesce a progredire, vuoi per la Lentezza Giustizia (dopo OTTO mesi hanno fatto sopralluogo/passeggiata), vuoi per lo scarso livello CTU, vuoi perchè controparte + ctp, come era prevedibile ci sguazzano. Il punto è: se il muro crolla crea danni a persone e cose nella sottostante S.S. (gestione ANAS), quindi Magistratura . Pertanto per essere assolta, perlomeno moralmente (ho fatto di tutto ed andrò a fare i lavori prima che crolli), nell’ipotesi che crolla prima dei lavori, cosa altro posso fare preventivamente, denuncia a chi? Protezione Civile? Vigili del Fuoco? So che il quesito esula dal vostro campo, ma avendo constatato la competenza in ambito “generale” confido in una vostra illuminazione.

L’articolo 2053 del codice civile è molto chiaro in proposito: il proprietario di un edificio o di altra costruzione è responsabile dei danni cagionati dalla loro rovina.

In effetti, un muro di sostegno, nella normalità dei casi, non rovina che per vizio di costruzione o difetto di riparazioni (a meno che non intervenga terremoto).

Ora la responsabilità del costruttore è limitata nel tempo ed è ovvio che il proprietario (o i comproprietari, come nella fattispecie) che hanno acquistato dal costruttore il muro di sostegno, hanno il dovere di assicurarsi della solidità di essi in ogni parte, ad evitare il pregiu­dizio dei terzi, e se tanto omette si trova in colpa. Per quanto poi concerne la manutenzione, che la mancanza di riparazioni ponga in colpa i comproprietari è egualmente chiaro ed intuitivo.

Dalla responsabilità penale e dall’obbligo di risarcire i terzi danneggiati dal crollo non salvano la richiesta giudiziale di ATP, nè denunce ed esposti presentati a destra o a manca.

Il comproprietario che vuole evitare responsabilità penali o risarcimento del danno in quota parte deve metter mano ai lavori senza indugio, documentare le spese sostenute ed attendere il responso del giudice solo per recuperare la parte che gli deve l’altro comproprietario (naturalmente all’esito di una CTU che assevererà l’indifferibile e improcrastinabile urgenza e necessità degli interventi di manutenzione straordinaria) .

10 Aprile 2020 · Marzia Ciunfrini


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