Coronavirus: prezzi rc auto mai calati durante il lockdown – L’ivass interviene

Emergenza coronavirus o virus covid19, tutela consumatore - assicurazione auto












Durante il lockdown adottato per il Coronavirus il numero dei sinistri stradali, a causa delle restrizioni imposte è calato esponenzialmente, ma le compagnie non hanno abbassato (ed a volte hanno apportato rincari) i prezzi delle polizze.

Come è possibile che non se ne sia accorto nessuno?

Gli effetti del lockdown si sono fatti sentire anche sulle assicurazioni auto in maniera tangibile: gli assicurati hanno speso soldi per servizi non utilizzati causa blocco della circolazione.

Se da un lato le tariffe rc auto sono diminuite del 2,7% nel 2019, dall’altro gli assicurati italiani hanno subito un danno economico enorme e pari a complessivi 3,9 miliardi di euro nel corso del lockdown legato al coronavirus.

Soldi che adesso devono rientrare nelle disponibilità degli utenti.

Lo affermano le associazioni dei consumatori commentando i dati forniti oggi dall’Ivass.

Considerato il costo medio di una polizza rc auto in Italia, ogni assicurato ha perso 33,6 euro al mese di assicurazione a causa delle misure legate all’emergenza Covid, cifra che ovviamente risulta più elevata per i residenti delle città del sud e per i neopatentati, categorie che arrivano a pagare anche più di 1.000 euro all’anno per l’Rc auto. Se si calcola che in Italia risultano attualmente assicurate 39 milioni di autovetture – dicono i consumatori – il danno economico per l’intera categoria degli automobilisti raggiunge la cifra record di 3,9 miliardi di euro per l’intero periodo di lockdown.

Tutto ciò mentre è crollata l’incidentalità sulle strade italiane come conseguenza dei limiti agli spostamenti, con enormi vantaggi economici per le compagnie di assicurazioni. A fronte di tali dati, le imprese assicuratrici non possono muoversi in ordine sparso come sta avvenendo oggi, ma devono essere obbligate per legge a rimborsare i propri clienti, e l’Ivass deve vigilare con attenzione affinché siano tutelati i diritti degli assicurati, conclude il Codacons.

A fronte dei timidi sconti proposti qua e là dalle singole compagnie assicurative, resta il dubbio che i consumatori paghino ancora troppo per quanto realmente usufruito.

In questo senso, le compagnie assicurative devono definire prodotti chiari in ciò che offrono e non offrono, scevri da eccessive complessità e non impoveriti da cavilli e clausole di esclusione.

Una richiesta che arriva durante le considerazioni dal presidente dell’Ivass, Daniele Franco.

“E’ necessario che l’industria assicurativa -ha spiegato Franco- faccia tesoro delle carenze di protezione emerse, dei cambiamenti nei rischi finanziari e macroeconomici e dell’evoluzione dei rischi operativi, per dare una risposta alle esigenze di risparmio e di protezione della clientela.

Lo studio dell’Ocse-Pisa ha consegnato il quadro allarmante di un’Italia in ritardo, con solchi profondi che marcano divari geografici, di genere e di condizione socio-economica.

La pandemia –ha sottolineato il presidente dell’Ivass– ha portato all’attenzione i rischi della sottoassicurazione: l’emersione di bisogni diffusi di protezione deve essere rapidamente accompagnata da un’azione di educazione assicurativa che metta in grado i consumatori di valutare quali prodotti possano rispondere alle proprie specifiche necessità e quali operatori possano legittimamente fornirli.

Il prossimo piano strategico dell’Ivass darà spazio all’obiettivo di razionalizzare e semplificare gli adempimenti degli operatori del settore.

Il settore assicurativo deve contribuire, oltre che ad attenuare l’impatto della crisi, a riportare l’economia su tassi di crescita più elevati“, ha concluso.

Nel 2019 i prezzi dell’Rc auto sono diminuiti del 2,7%, con un premio medio di 404 euro alla fine dell’anno. Lo ha detto Franco, aggiungendo che “negli ultimi sei anni la flessione complessiva è di circa il 22% e, nel confronto internazionale, il divario è passato da oltre 200 a 90 euro.

Tuttavia – aggiunge Franco– in diverse aree del Paese l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani“.

L’Ivass ritiene non più procrastinabile un riordino della normativa del settore ed è pronto a fornire il proprio contributo tecnico per accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi meglio distribuita, una migliore qualità dell’offerta e una maggiore tempestività dei risarcimenti.

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22 Giugno 2020 · Tullio Solinas