Un’oretta fa c’è stato il discorso del Presidente del Consiglio dei Ministri che annunciava l’approvazione del decreto, denominato Cura Italia, il quale elargisce misure economiche di sostegno a causa dell’emergenza Coronavirus (Covid-19).
In sostanza, cosa è stato deliberato?
Oggi, lunedì 16 marzo 2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto “Cura Italia” (o Decreto Marzo, che anticipa l’adozione di ulteriori misure in seguito), che contiene tutte le misure economiche per rispondere all’emergenza sanitaria del Coronavirus per un investimento di 25 miliardi.
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato in conferenza dopo il Cdm esprimendo prima di tutto orgoglio per ciò che stanno facendo gli italiani vale a dire “enormi sacrifici per il bene comune”.
Uno dei punti fondamentali del nuovo decreto è il lavoro.
Sono previste nuove disposizioni per la cassa integrazione in deroga e vengono estesi i permessi retribuiti, con 12 giornate in più tra marzo e aprile.
Per partite Iva, co.co.co, lavoratori del settore agricolo, del turismo e dello spettacolo per marzo si prevede un indennizzo di 600 euro.
Sono inoltre sospesi i versamenti dei contributi per i lavoratori domestici in scadenza fino al 31 maggio.
Viene anche istituto il Fondo per il reddito di ultima istanza per il sostegno al reddito di lavoratori dipendenti e autonomi.
Non mancheranno, inoltre, misure di sostegno al lavoro agile e all’acquisto del materiale necessario per metterlo in pratica.
Un’altra categoria ben presente nel decreto è la famiglia: tra le misure di sostegno c’è la possibilità di ricorrere al bonus baby sitter, per coloro i quali abbiano i loro figli a casa con la chiusura della scuola e non possano badare a loro dovendo continuare a lavorare.
Il bonus massimo è di 600 euro, che sale a mille per gli operatori sanitari e la polizia, con uno stanziamento da 30 milioni di euro.
Per genitori lavoratori del settore privato che hanno figli con non più di 12 anni si prevede il congedo con l’indennità al 50% della retribuzione, per un totale di 15 giorni.
La Protezione Civile, poi, avrà il potere di requisire strutture mediche e alberghiere per l’emergenza sanitaria.
Si prevede anche l’arruolamento di medici e infermieri militari, insieme al potenziamento delle strutture della sanità militare.
Un’altra misura servirà invece a permettere la permanenza in servizio del personale sanitario oltre i limiti attualmente previsti.
Si prevede anche che la laurea magistrale in Medicina possa abilitare direttamente all’esercizio della professione: è sufficiente l’idoneità del tirocinio.
Nel decreto vengono inserite anche misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario.
Si prevedono interventi per il fondo centrale di garanzia delle Pmi e, più in generale, misure di sostegno alle imprese.
Altra novità riguarda i mutui, con l’estensione per nove mesi del Fondo solidarietà mutui prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini: viene esteso ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che hanno subito un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre.
Si rinviano i versamenti alla Pa e dei contributi e dei premi assicurativi che scadono il 16 marzo: slitta tutto al 20 marzo.
Rinviati inoltre i versamenti riguardanti le cartelle affidate all’agente di riscossione.
Ancora, per le aziende che effettuano la sanificazione delle sedi si introduce un credito d’imposta al 50% per le spese effettuate in tal senso, mentre per i negozianti viene previsto un credito d’imposta al 60% sul canone di locazione.
16 Marzo 2020 · Andrea Ricciardi
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