Conto corrente presso filiale in Francia di Istituto di credito e per il quale mi è stata negata la chiusura


Molto probabilmente la richiesta online di chiusura del conto corrente non è stata accompagnata da un valido documento di identità





Ho lavorato per un paio d’anni in Francia dove avevo aperto un conto per farmi accreditare lo stipendio. Alla fine della mia esperienza francese ho deciso di chiudere il conto che avevo lì. Dal momento che in filiale si sono rifiutati di chiudermi il conto, ho inviato, come da procedura, una raccomandata con ricevuta di ritorno con la richiesta ufficiale di chiusura conto. Nonostante la ricevuta di ritorno (con tanto di timbro della banca) la banca non ha mai portato a termine la procedura richiesta. Ho inviato alcune e-mail per chiedere informazioni ma non mi è stato mai risposto. Stanco del loro ostruzionismo ho trasferito tutti i soldi che avevo sul mio conto italiano. La banca francese ha poi continuato ad addebitarmi le spese di gestione conto (nonostante la raccomandata inviata) e il mio conto è finalmente andato in rosso. Trovo tutto ciò assurdo ma mi chiedo se possano effettivamente perseguirmi qui in Italia. Cosa rischio?

Nella filiale della banca transalpina dovrebbero averle almeno indicato un motivo, anche se pretestuoso, per negare la chiusura del rapporto di conto corrente, mentre per dar corso ad una richiesta di chiusura del conto corrente via posta, di solito, è necessaria anche l’allegazione di una copia del documento di identità e/o del codice fiscale.

Comunque, in linea teorica, la banca francese potrebbe avvalersi della procedura finalizzata ad ottenere una ingiunzione di pagamento europea per controversie di modesta entità, potrebbe rivolgersi ad uno studio legale di diritto italiano per chiedere un decreto ingiuntivo nazionale oppure, semplicemente, affidarsi ad una società di recupero crediti per esigere quanto ritiene dovutole in via stragiudiziale.

Esclusa l’ultima fattispecie, in cui basterà contrastare l’invadenza degli addetti al recupero crediti e negare qualsiasi volontà di accordo transattivo, nei primi due casi sarà costretto ad opporsi al provvedimento giudiziale di ingiunzione presentando opposizione fondata sulla richiesta, rimasta inevasa, di chiusura del conto corrente.

27 Dicembre 2018 · Simonetta Folliero


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