DOMANDA
Dal 2014 ho il conto in rosso per addebiti di carta di credito della stessa banca non onorati e con conseguente iscrizione in CRIF nella sezione presenza eventi rilevanti e in Centrale Rischi Banca d’Italia.
Entrando nel sito della banca con le mie credenziali noto l’assenza di estratti conto a partire da gennaio 2016 il che mi fa presumere che e stato creato un conto corrente di sofferenza dove vengono addebitati gli interessi legali e non quelli normali che comprendono gli interessi da scoperto di conto corrente non affidato, non ho mai richiesto fido.
Non so se devo considerare il conto corrente chiuso o ancora attivo, visto che gli stessi interessi legali continuo a visualizzarli ed aggiunti al saldo negativo con conseguente aggiornamento dell’ importo su crif e centrali rischi.
La procedura e legale ed in ogni caso cosa posso fare?
RISPOSTA
Trattandosi di importo a debito riconducibile a carte revolving con saldo rateale regolate in conto corrente, sullo scoperto nei limiti del massimale di utilizzo consentito (anche se non è stato richiesto un fido) maturano gli interessi contrattualmente previsti per l’omesso pagamento delle rate mensili di rimborso.
Quello che può fare è chiudere il conto corrente in rosso (la banca non può rifiutarsi di adempiere alla richiesta del debitore, anche in assenza di remissione del debito), tenendo tuttavia presenta che dalla data di chiusura del conto corrente lo scoperto diviene certo, liquido ed esigibile e andrà a sommarsi agli importi già segnalati in CRIF ed in centrale Rischi Bankitalia.
27 Aprile 2020 - Ornella De Bellis