E' configurabile il reato di appropriazione indebita a carico del cointestatario di un conto corrente bancario, il quale, pur se autorizzato a compiere operazioni separatamente, disponga in proprio favore, senza il consenso espresso o tacito degli altri cointestatari, della somma in deposito in misura eccedente la quota parte da considerarsi di sua pertinenza, in base al criterio stabilito dal codice civile, secondo cui le parti di ciascun cointestatario si presumono, fino a prova contraria, uguali. Così si è espressa la Corte di Cassazione nella sentenza numero 29019/14. In pratica, il cointestatario di un conto corrente a firma disgiunta, che dispone, senza il consenso degli altri cointestatari, delle giacenze del conto corrente per una quota maggiore di quella a lui teoricamente assegnata dal codice civile (il 50% se i cointestatari sono due, il 33,3% laddove ci siano tre cointestatari ecc…) può essere chiamato a rispondere del reato di appropriazione indebita. Si ...
Sono cointestataria di un conto corrente bancario a firma disgiunta: l'altro cointestatario ha difficoltà a muoversi e mi ha chiesto di prelevare i soldi che mensilmente gli servono. Sul conto ho versato circa il 10% della somma presente, l'altro 90% è del cointestatario. Questa modalità di tacito consenso al prelievo (tramite il bancomat a me riconducibile) sta andando avanti da diverso tempo e la somma totale prelevata supera il 10% a mia disposizione. Il cointestatario riceve regolarmente l'estratto conto quindi vede i prelievi. Inoltre non risulta che il cointestatario faccia prelievi a lui riconducibili, quindi è chiaro che i soldi prelevati sono per i suoi bisogni quotidiani. Continuando a prelevare con la modalità descritta e avendo prelevato oltre la mia disponibilità posso essere accusata di appropriazione indebita? ...
Con il mio ex compagno (more uxorio) ho un mutuo cointestato (firme congiunte), poggiato su conto cointestato (firme disgiunte), l'immobile invece è intestato a lui. Senza avvisarmi ha venduto casa e in seguito ha chiuso il mutuo cointestato e il conto cointestato, entrambi con la mia firma. La casa è in contenzioso giudiziario poiché non vuole darmi la mia parte del 50% del ricavato al netto dell'estinzione del mutuo. In questo modo la banca mi ha creato un danno economico non da poco non avendo ora una capitale per ricomprare una mia casa. Come è possibile che la banca abbia potuto chiudere un mutuo senza la mia firma? E come è possibile che abbia potuto chiudere anche il conto cointestato? ...