Compensi spettanti all’avvocato e minimi tabellari





Il compenso dell'avvocato può essere liberamente pattuito tra cliente e professionista attraverso un accordo: se manca il preventivo decide il giudice





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Sono in discussione con un avvocato perchè ho chiesto un preventivo, che io ritengo troppo elevato, ma lui insiste nel dire che sono tariffe al di sotto delle quali non può scendere: ho fatto un po’ di ricerche, e mi pare di capire che questo vale solo verso banche, assicurazioni eccetera, ma con clienti privati mi sembra si possa stabilire una parcella anche sotto le tariffe che lui dice. Quindi è vero quello che mi dice l’avvocato o no? Se vado da un altro avvocato questo potrebbe farmi un preventivo al di sotto di quella soglia o è vincolato anche lui? Ci tengo a precisare che io voglio pagare come è giusto che sia, ma avevo semplicemente chiesto di scendere di un altro po’.

Il compenso dell’avvocato può essere liberamente determinato tra cliente e professionista attraverso un accordo: nel caso in cui tale accordo manchi ed il Giudice sia investito della decisione sulla liquidazione del compenso troveranno applicazione i parametri ministeriali.

La regola generale prevista dalla Legge professionale forense è che il compenso spettante al professionista forense sia pattuito per iscritto all’atto del conferimento dell’incarico professionale.

È anche previsto che, oltre al compenso e al rimborso delle spese documentate ed alle spese di trasferta, all’avvocato sia dovuta una somma per rimborso delle spese forfettarie nella misura, di regola, del 15% del compenso totale per la prestazione.

Come regola di riferimento generale per il calcolo di un preventivo, si può assumere l’articolo 22 bis del Decreto del Ministero della Giustizia 147/2022, in vigore dal 23 ottobre 2022, in base al quale e cliente ed avvocato pattuiscono la determinazione dei compensi in base al tempo, tenendo conto di un parametro indicativo che va da un minimo di euro 200 ad un massimo di euro 500 per ciascuna ora o frazione di ora superiore a trenta minuti.

Il minimo tabellare è dunque di 200 euro per ora o frazione di ora superiore a trenta minuti: ma, è evidente la discrezionalità del professionista forense nel quantificare il numero di ore da dedicare a ciascuna attività.

Pertanto, in pratica, non si può vincolare il preventivo del professionista a dei minimi tabellari veri e propri, dal momento che fanno testo i tempi che il professionista ritiene necessari per svolgere le attività di supporto tecnico del cliente per la particolare materia che deve essere affrontata.

Come sempre, quindi, l’unica soluzione per scontare parcelle professionali più basse è quella di richiedere il preventivo a più professionisti del foro, nell’ipotesi che il livello di fiducia e di competenza, stimato dal cliente per ciascun professionista interpellato, sia uguale per tutti.

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20 Marzo 2024 · Marzia Ciunfrini

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