DOMANDA
Salve a tutti, vorrei chiedere una informazione: sono invalida civile e, avendo un reddito basso, percepisco l’assegno di inclusione-ADI. Nel mio nucleo familiare è presente anche mio figlio di 29 anni. Ora mio figlio ha trovato lavoro come impiegato in un ipermercato e, per non rischiare di perdere l’ADI, ho letto sul web che dovrebbe trasferire la sua residenza.
Potete darmi indicazioni più precise a riguardo?
RISPOSTA
L’ADI, o Assegno di Inclusione, è una misura di sostegno economico per i nuclei familiari in difficoltà che includono almeno un membro con disabilità, un minorenne, un anziano over 60 o in condizione di svantaggio certificato.
Il diritto all’Assegno di Inclusione (ADI) richiede che il nucleo familiare abbia un ISEE non superiore a un determinato importo (10140 euro per il 2025). Il reddito percepito annualmente del figlio, grazie al nuovo lavoro, potrebbe far superare al nucleo familiare la soglia ISEE per poter consentire alla madre di continuare a fruire del beneficio, almeno nella forma intera. Infatti, anche se i redditi dichiarati in ISEE si riferiscono al secondo anno solare precedente a quello di presentazione, la normativa vigente prevede che, qualora un componente del nucleo familiare che percepisce AdI trovasse un nuovo lavoro, la circostanza dovrebbe essere segnalata tempestivamente all’INPS con modello ADI COM esteso, tramite CAF.
Concludendo, il figlio che percepisce reddito da lavoro, dovrebbe uscire dal nucleo familiare che condivide con la madre invalida, andando a vivere altrove, per consentire alla genitrice di fruire dell’Assegno di Inclusione (AdI) anche nel caso in cui il reddito annuale lordo da lavoro percepito dal figlio superasse i 3 mila euro.
13 Novembre 2025
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