Come si determina l’importo del quinto pignorabile con cessione in corso








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Siccome mi trovo nella stessa situazione di molti altri utenti per quanto concerne le finanziarie non pagate, mi limito solo a chiederVi un chiarimento sul quinto cedibile.

Ho uno stipendio di 1350 euro già gravato dalla cessione (volontaria) di un quinto di 288 euro, lavoro solo io, ho moglie e due figli maggiorenni (iscritti all’università), pago un pigione di 480 euro, ovviamente c’è la luce, il gas, l’acqua,ecc., non posseggo immobili e non ho alcuna rendita.

Se, alla fine, qualche finanziaria si avvarrà della possibilità di pignorarmi un altro quinto dello stipendio, sarà sull’intera somma o sarà detratta una “quota per sopravvivere”?

BEGINNISH

Ai pensionati è concessa una quota impignorabile di sopravvivenza nella misura di circa 500 euro mese (i giudici, di solito la valutano come equivalente al trattamento minimo di pensione indicato dall’INPS) ed indicata come minimo vitale impignorabile.

Se lei fosse stato un pensionato con un rateo mensile di 1350 euro, il creditore che avesse voluto procedere al pignoramento della pensione presso l’INPS avrebbe potuto ottenere al massimo il 20% di 850 euro, cioè 170 euro.

Nel suo caso, invece, il pignoramento del quinto insisterà, in pratica, sull’importo netto della pensione. Ma, sussistono ulteriori limiti al pignoramento dello stipendio che garantiscono comunque la sopravvivenza del lavoratore.

Avendo in corso una cessione del quinto, infatti, i successivi pignoramenti sono consentiti solo per la differenza tra la meta’ dello stipendio e la quota già ceduta.

Nella fattispecie che la riguarda, il pignoramento non potrà superare la differenza fra 675 euro (la metà dello stipendio netto) e 288 euro (la quota già ceduta) che fa 367 euro, largamente al di sopra del 20% di 1350 euro che è pari a 270 euro.

Questo perché pignoramenti e cessioni volontarie in corso non possono superare la metà dello stipendio.

Concludendo: la prima finanziaria che si attiva potrà spuntare dal giudice un rimborso mensile di 270 euro.

Altri privati, banche e finanziarie che volessero agire nei suoi confronti con pignoramento presso terzi (il datore di lavoro) dovranno attendere che sia stato rimborsato il primo creditore procedente prima di ottenere il prelievo mensile di 270 euro.

La buona notizia è che se avesse anche problemi con Equitalia o con il coniuge separato per l’assegno di mantenimento, loro potrebbero spartirsi solo un importo di 117 euro, dal momento che la cessione in corso (288 euro) + il pignoramento in atto per la finanziaria (270 euro) + 117 euro eguagliano la metà del suo stipendio.

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17 Dicembre 2014 · Giorgio Martini

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