Come muoversi prima di un eventuale pignoramento presso la residenza del debitore












Mia moglie è in causa in quanto presidente di un asd (associazione sportiva dilettantistica) per un incidente accaduto sul posto di lavoro: abbiamo la separazione dei beni e tra pochi giorni ci sarà la sentenza di appello, che pensa di perdere. Viviamo in una casa popolare, lei riceve solo la naspi in quanto disoccupata e sul conto ormai sono rimasti pochi spiccioli,q uindi sicuramente non potrà pagare l’avvocato e l’eventuale multa penale. In questi anni ho acquistato io i mobili e gli elettrodomestici. Come posso fare per dimostrarlo se viene un ufficiale giudiziario? Ho letto mille siti, ma non si capisce come fare.

Un creditore che voglia davvero recuperare quanto gli è dovuto, difficilmente si affida al pignoramento presso la residenza del debitore dal momento che si tratta di azione esecutiva assai poco efficace, che comporta comunque delle spese, anche se, per evitare quelle di custodia, i beni pignorati si lasciano in affidamento, di solito, allo stesso debitore escusso.

I rischi sono collegati alla quasi certezza di non riuscire a piazzare dei mobili vecchi e usati in una vendita all’asta, rimanendo, così, con il classico cerino acceso in mano.

Pertanto, deve effettivamente temere il pignoramento presso la residenza solo il debitore che dispone, in casa, di arredamenti di pregio, quadri e sculture d’autore, collezioni pregiate, moduli di impianti tecnologici asportabili di valore, complementi d’arredo griffati.

Tanto premesso, va aggiunto che se, come quasi sempre accade, non sono state conservate le fatture d’acquisto degli arredi e se il debitore non vive in un appartamento ammobiliato, nessuna efficace precauzione può essere adottata nella prospettiva di un possibile pignoramento, se non quella, preventiva, di trasportare altrove gli oggetti ed i beni pignorabili che avessero un intrinseco valore affettivo e/o economico.

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2 Febbraio 2019 · Andrea Ricciardi