Dovrei iniziare un’attività autonoma da libero professionista e mi è stato detto che è necessario aprire una partita IVA: vorrei gestire da solo la pratica per risparmiare qualcosina.
Come fare?
Tutti i lavoratori autonomi, gli imprenditori e chi offre un servizio o un bene senza avere un rapporto di lavoro subordinato devono essere titolari di partita Iva: per aprire una partita Iva bisogna presentare richiesta all’Agenzia delle Entrate (AdE9.
Aprire una partita Iva è un’azione totalmente gratuita e può essere svolta affidandosi a un professionista autorizzato (come un commercialista) oppure da soli, scaricando il modulo dal sito dell’Agenzia.
È necessario compilare il modello di inizio attività: le imprese individuali e i lavoratori autonomi devono utilizzare il modello AA9/12.
Per prima cosa nel quadro A bisogna barrare una delle seguenti caselle (da 1 a 4) a seconda dell’azione che si vuole intraprendere: dichiarazione d’inizio attività, variazione dati e cessazione attività. Per aprire una partita Iva bisogna barrare il numero 1.
L’ufficio attribuisce al contribuente il numero di partita Iva che resterà invariato fino al momento di cessazione dell’attività.
Nel quadro B bisognerà indicare il cognome e nome del contribuente. Deve essere indicato il codice dell’attività svolta in via prevalente (in riferimento alla classificazione delle attività economiche) e la sua descrizione, l’indirizzo del proprio studio.
Nel quadro B bisogna anche indicare se si vuole aderire a un regime agevolato.
Subito dopo bisogna compilare il quadro C. In questo caso vanno indicati i dati indicativi del titolare della partita Iva, con il suo codice fiscale, e in basso l’indirizzo della sua residenza anagrafica.
Il quadro D deve essere compilato soltanto nei casi in cui il rappresentante sia un soggetto diverso dal contribuente, come ad esempio nel caso in cui l’impresa sia posta in fallimento o in amministrazione controllata, oppure nel caso in cui il titolare, essendo minore, inabilitato o interdetto, sia rappresentato da altra persona.
La sezione E deve essere compilata solo nel caso siano intervenute operazioni straordinarie o trasformazioni sostanziali soggettive, sia che comportino l’estinzione del soggetto trasformato sia che dalle stesse non derivi tale effetto.
Nel quadro F bisogna indicare il codice o i codici fiscali dei soggetti depositari se questi sono diversi dal soggetto indicato nel quadro C (titolare) e i dati relativi ai luoghi di conservazione delle scritture contabili.
In sede di inizio attività bisogna barrare la casella A.
Nella sezione G devono essere elencate le attività esercitate abitualmente e rilevanti ai fini dell’IVA, per le quali è possibile attribuire un distinto codice di attività, con esclusione dell’attività prevalente indicata nel quadro B.
In sede di inizio attività o in caso di inizio di una nuova attività bisogna barrare la casella A. La sezione 2 deve essere compilata solo se l’attività prevalente o le altre attività siano esercitate in luoghi diversi da quello indicato nel quadro B.
Il quadro H deve essere compilato per superare la presunzione di cessione. La compilazione del quadro I è prevista esclusivamente in sede di presentazione della dichiarazione di inizio attività.
Bisogna indicare l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono, di fax e l’eventuale sito web diverso da quello attraverso il quale viene esercitata l’attività di commercio elettronico, già indicato nel quadro B.
Le dichiarazioni di inizio, variazione dati o cessazione attività possono essere presentate per via telematica: direttamente, attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate accessibile con le proprie credenziali personali, oppure tramite intermediari abilitati.
5 Maggio 2022 · Andrea Ricciardi
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