Che succede dopo la notifica del preavviso di fermo amministrativo?

Dopo la notifica del preavviso di fermo amministrativo il destinatario debitore esattoriale ha trenta giorni di tempo per dimostrare ad Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia) che il veicolo candidato ad iscrizione del provvedimento di fermo amministrativo è funzionale all’attività di lavoro autonomo svolta dal debitore.

Decorsi i 30 giorni, in assenza di documentazione esimente, ritenuta sufficientemente giustificativa, il provvedimento di fermo viene iscritto al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), senza ulteriori comunicazioni se non quella relativa al rigetto della richiesta di annullamento presentata dopo la notifica del preavviso.

Se taluno viene sorpreso alla guida di un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, può essere sottoposto a sanzione amministrativa pecuniaria (multa), il veicolo può essere sequestrato dalle forze dell’ordine e, in caso di incidente, la compagnia di assicurazione potrebbe chiedere la rivalsa all’assicurato.

Il ricorso a fermo amministrativo può essere presentato, in caso di provvedimento originato da IRPEF dovuta e non versata o versata insufficientemente, alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado (ex Commissione Tributaria Provinciale – CTP) territorialmente competente, generalmente per omessa notifica degli atti presupposti sottesi al debito affidato ad AdER rimasto inadempiuto o avverso il rigetto dell’istanza di annullamento presentata con modello F2.

26 Novembre 2023 · Paolo Rastelli