La metà dello stipendio è pari al 50%: la quota impegnata da una cessione del quinto è del 20%.
Dopo la cessione del quinto, la quota residua aggredibile dello stipendio è uguale al 30% dello stipendio. Dunque, è vero che una cessione del quinto abbassa la quota pignorabile dello stipendio portandola dal 50% al 30%. Ma è anche vero che, posta la questione in questi termini, la riduzione risulta inutile, dal momento che un creditore procedente per debiti di natura ordinaria (privati, banche e finanziarie) ha capienza (nel 30%) per un pignoramento del quinto (ossia del 20%, il massimo consentito dalla legge).
Messa così la faccenda, il suo avvocato ha perfettamente ragione anche lui.
Ma, supponiamo che sullo stipendio insista una cessione del quinto per il 20% ed un pignoramento per crediti alimentari (assegno di mantenimento non corrisposto al coniuge separato) nella misura del 25% dello stipendio.
In un simile scenario, quando il creditore procedente per debiti di natura ordinaria si rivolgerà al giudice per ottenere la sua parte di prelievo, si vedrà assegnare solo il 5% dello stipendio e non un centesimo in più.
In tal senso, una cessione del quinto in corso al momento del pignoramento dello stipendio per crediti ordinari, può aiutare …
22 Novembre 2015 · Ornella De Bellis