Carte di credito: il pericolo clonazione – Quali precauzioni adottare?


Carte di credito: il pericolo clonazione - Quali precauzioni adottare?





Sono stato vittima di un episodio di clonazione di carta di credito: prima di accorgermi del misfatto, mi avevano alleggerito di ben 2000 euro, accuratamente risparmiati.

A parte la trafila che bisogna fare per bloccare la carta una volta già avvenuto il fatto, sapete dirmi come si può prevenire la cosa?

Purtroppo, anche se in linea generale i pagamenti con carta di credito siano nella norma considerati sicuri, carte di credito e bancomat rimangono comunque esposti a molti rischi.

Ciò vale sia per gli acquisti on line sia se si fa la spesa al supermercato o si compra un prodotto in un negozio.

Gli episodi di carte clonate purtroppo sono diffusissimi e le precauzioni basilari da seguire, come ad esempio stare attentati a non essere osservati quando si fa un prelievo allo sportello della propria banca, non sono sufficienti. Dunque, facciamo una breve rassegna delle precauzioni da adottare.

Innanzitutto, come già accennato, quando si fa un prelievo di contanti allo sportello occorre fare attenzione a non essere osservati e a coprire la tastiera quando si digita il codice PIN della carta. Ma non solo.

È infatti consigliabile accertarsi che sullo sportello non siano collocati skimmer, piccoli dispositivi elettronici che vengono inseriti nei bancomat per clonare le carte di pagamento e rubare i dati del codice segreto, e che nei pressi dello sportello non siano installate micro-telecamere.

Inoltre, è bene stracciare la ricevuta del prelievo prima di buttarla nel cestino poiché vi sono riportati due dati sensibili, vale a dire il numero della carta di credito e la sua data di scadenza.

Infine, è importante non conservare il PIN insieme alla carta di credito.

Inoltre, quando si va al ristorante, o in qualunque negozio, mai lasciare che il cameriere porti con sé la carta alla cassa, ma è bene andarci personalmente. Molti sono i casi segnalati, infatti, di camerieri o addetti alle vendite compiacenti con i cyber truffatori.

Quando si fanno acquisti su Internet, occorre sempre verificare l’attendibilità dei siti di e-commerce e dei venditori (leggendo le recensioni pubblicate dagli utenti) e accertarsi che questi siti utilizzino il protocollo HTTPS (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer) riconoscibile dalla presenza di un lucchetto serrato nella barra degli indirizzi del browser usato.

Gli acquisti vanno fatti usando dispositivi considerati sicuri e reti Wi-Fi non pubbliche ma private.

È preferibile pagare con carta di credito o paypal e non comunicare mai i riferimenti o altri dati personali per email. Inoltre, è bene diffidare dalle email sospette, come quelle che chiedono di reimpostare la password d’accesso ai servizi di home banking o ai social network (si tratta del fenomeno molto diffuso del phishing).

È inoltre consigliabile utilizzare sia carte prepagate (ad esempio HYPE, PostePay o PayPal) che non sono collegate a un conto corrente, sia sistemi di pagamento smart che utilizzano la tecnologia NFC, un sistema che permette di usare lo smartphone per effettuare pagamenti con carta di credito.

La clonazione della carta di credito e del bancomat è un fenomeno molto insidioso perché solitamente il titolare della carta non si accorge immediatamente di aver subito una truffa.

Per questo motivo occorre predisporre un controllo periodico dei movimenti e attivare servizi di notifica sms per ogni operazione, in modo da poter prendere subito precauzioni in caso di operazioni anomale. Può essere utile conservare le ricevute per controllare l’estratto conto e riconoscere più agevolmente spese sospette.

Se guardando l’estratto conto si visualizza una transazione “sospetta” o della quale non ci si ricorda, la prima cosa da fare è bloccare la carta. Solo così si potranno evitare ulteriori addebiti.

Per effettuare il blocco occorre chiamare il numero di telefono preposto della banca o dell’istituto che ha emesso la carta. Solitamente, si tratta di un numero verde di emergenza disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Se questo numero non è stato registrato nella rubrica del cellulare, lo si può cercare su Internet cliccando poche parole chiave, come “numero verde” e “bloccare carta di credito” oltre al nome della banca.

Dopo aver bloccato la carta di credito, la seconda cosa da fare è sporgere denuncia presso la più vicina stazione dei carabinieri o della polizia.

Si tratta di un passaggio fondamentale, perché saranno le autorità a fornire la copia della denuncia che poi l’utente truffato dovrà allegare alla documentazione necessaria per chiedere alla sua banca il rimborso della cifra che gli è stata sottratta illecitamente­.

L’utente a cui è stata clonata la carta ha diritto a chiedere il rimborso alla sua banca (o al circuito della carta di credito) e a ottenere la restituzione della cifra che gli è stata sottratta, ma solo a tre condizioni:

  • deve aver custodito con attenzione la carta che gli è stata clonata;
  • deve aver bloccato la carta appena ha notato transazioni sospette sull’estratto conto;
  • se ricevuta dalla sua banca notifica via sms di una transazione, ha provveduto a contestarla immediatamente.

La domanda di rimborso, corredata dalla copia della denuncia presentata ai carabinieri o alla polizia, da copia dell’estratto conto e da copia fronte e retro della carta clonata tagliata in due, dovrà essere inviata entro sessanta giorni dal furto alla propria banca (o al circuito emittente la carta di credito) con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

La banca (o il circuito della carta di credito) sono obbligati alla restituzione della cifra non autorizzata.

Nel caso in cui la banca disponga di una copertura assicurativa, è più facile ottenere la restituzione del denaro, ma anche in caso contrario e di fronte al rifiuto della banca si consiglia di insistere nella richiesta.

Dal 13 gennaio 2018, con l’entrata in vigore di una nuova normativa europea che pone fine ai sovraprezzi sui pagamenti con carta di credito, bancomat e bonifici, i consumatori dei Paesi membri sono maggiormente tutelati nel caso di frode, furto, clonazione o smarrimento della carta e acquisto non autorizzato.

Fino ad oggi il possessore della carta rubata o clonata veniva considerato responsabile dei primi 150 euro spesi in operazioni da lui non riconosciute ed effettuate prima della sua denuncia. Dal 13 gennaio 2018 la franchigia è di 50 euro. Per gli acquisti on line, la responsabilità è invece zero se la banca non ha richiesto un controllo di identità.

23 Marzo 2018 · Giovanni Napoletano


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