Difficoltà economica


Scusate, devo correggere un dato! Le raccomandate, ovviamente, risultano essere state redatte in data 30/05/2011, trenta MAGGIO e non 30 giugno.





A fine Maggio ho venduto casa e, nel frattempo, un caro amico si è trovato in difficoltà economica e mi sono offerto di aiutarlo.

Il 28 Maggio (sabato) ho depositato sul mio conto POSTALE un assegno CIRCOLARE bancario da 85.000 euro che, come da estratto conto rilasciato a fine operazione, sembravano essere già stati accreditati sul conto (sul circolare c’è scritto “pagate a vista”).

Il giorno successivo, il 29 Maggio (domenica) ho emesso 2 assegni postali da 4990 euro l’uno in favore del mio amico.

Il giorno 30 Maggio il mio amico ha presentato presso la propria banca tali assegni.

Dopo alcuni giorni il mio amico viene chiamato dalla sua banca perchè gli assegni risultano impagati; seguito conversazioni con la posta e seguito visualizzazione dell’estrattop conto gli dico di ripresentargli, e questi vengono regolarmente pagati.

Mi reco nuovamente alla filiale presso la quale ho il conto per chiedere se il risultato della prima presentazione degli assegni, risultati impagati, avrà delle ripercussioni e soprattutto per conoscere il motivo di tale problema. Mi viene risposto che, pur avendo versato un assegni circolare, la posta ha bisogno di una settimana per accertamenti prima di cobnsiderare il deposito “reale” e non virtuale. Mi assicurano comunque che non accadrà nulla e che non dovrò far firmare al beneficiario degli assegni alcuna liberatoria.

Nel frattempo inizio il trasloco con gli ovvi problemi di ricezione posta. Fatto sta che ai primi di Luglio ricevo, tramite 2 raccomandate, una per assegno, una lettera in cui si parla di allarme interbancario con tutti gli oneri da pagare e due quietanze liberatorie da far firmare al beneficiario degli assegni. Sono riportate due date, la prima il 29 maggio, data emissione dei miei assegni, l’altra il 13/06/2011 come scadenza di pagamento. Le raccomandate risultano redatte in data 30/06/2011.

Si dice infine che le quietanze dovranno essere presentate entro 60 giorni.

A questo punto, sia per stupidità mia (avevo capito che i 60 giorni fossero a decorrere dalla data di ricezione delle comunicazioni) sia per impossibilità oggettiva (il beneficiario era fuori per lavoro tutto Luglio mentre al suo ritorno è stata un’impresa farsi autenticare la firma dato che metà italia è in ferie) ho presentato tali quietanze liberatorie allo sportello della mia filiale il 18/08/2011. Il terminale dell’operatore ha dato esito “revocato” ma nessuno mi ha saputo dire cosa volesse intendere nè cosa debba fare; ciò perchè chi se ne occupa è in ferie e nessun altro può darmi udienza.

Le quietanze mi sono state restituite come se non le avessi neppure presentate.

Vi chiedo gentilmente, cosa succede ora? Se gli assegni, ripresentati, fossero stati pagati prima del 13 Giugno? Sarei salvo?

In caso contrario, sarei iscritto nel registro CAI? C’è un modo per revocare tale situazione prima dei 6 mesi?

Ad ogni modo, queste quietanze liberatorie, a chi le devo presentare? Dovrà pur risultare da qualche parte che ho pagato! Sennò che senso ha l’iscrizione per soli 6 mesi?

Scusate, devo correggere un dato! Le raccomandate, ovviamente, risultano essere state redatte in data 30/05/2011, trenta MAGGIO e non 30 giugno.
Scusate l’inesattezza.

C’è qui un articolo che le spiega tutto, in modo molto semplice.

10 Settembre 2011 · Simone di Saintjust


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