Autovettura danneggiata a causa di carburanti di scarsa qualità – Come fare per ottenere risarcimento?


Tutela consumatore





Ho dovuto da poco sostituire, a caro prezzo, tutti gli iniettori della mia automobile, comprata da nemmeno due anni: il mio meccanico di fiducia, e mio amico anche in ambito extralavorativo, mi ha detto che ciò è dovuto al carburante, spesso inquinato e di pessima qualità.

Non so però come potrei a risalire al responsabile e come farmi, in caso, risarcire.

Avete qualche suggerimento?

Molto spesso, come nel suo caso, molti consumatori lamentano di aver subito dei danni al proprio veicolo a causa di carburanti di pessima qualità o addirittura inquinati: questa è una problematica molto seria, con conseguenze anche gravi per le autovetture.

Il carburante guasto può dipendere da diversi fattori: si va dai problemi a monte nella raffinazione, alle cisterne non pulite regolarmente dai residui o alle vere e proprie contraffazioni.

I danni possono essere diversi: ovviamente le parti più a rischio sono quelle che riguardano il sistema di iniezione.

In molti casi si può risolvere solo con la sostituzione dei filtri, ma si può arrivare a dover sostituire gli iniettori o la pompa del carburante.

Purtroppo, generalmente, nel momento in cui il consumatore rileva che qualcosa non va con il proprio veicolo, sono stati percorsi alcuni chilometri e non è sempre facile risalire alle reali cause.

Allora come comportarsi?

Il primo consiglio è quello di risalire alla pompa sospetta.

Se si è pagato con le carte è importante conservare le ricevute per dimostrare l’effettivo utilizzo della pompa e per avere prove da presentare in caso di contenzioso, è utile, inoltre, raccogliere le dichiarazioni di eventuali testimoni e, in estrema ratio, rivolgersi alle forze di polizia per la stesura di un verbale.

Effettuata la riparazione può essere utile conservare una tanica con il carburante raccolto durante i lavori e, ovviamente, farsi rilasciare la fattura con il dettaglio dell’intervento effettuato.

Il consiglio più importante, però, riguarda la richiesta di risarcimento da inviare al gestore della stazione.

Spesso accade che quando il consumatore reclama verso le aziende produttrici, queste sono solite respingere ogni addebito per carburante sporco.

Dopo aver ricevuto la segnalazione, infatti, la società risponde di aver avviato una procedura finalizzata alla verifica sulla qualità del carburante.

Tuttavia, generalmente, alla segnalazione dell’utente segue una risposta negativa per aver la società distributrice effettuato non meglio identificati “controlli” (peraltro non in contradditorio con il consumatore e sempre a considerevole distanza di tempo dai fatti).

Il consiglio generale, dunque, è di farsi assistere da un’associazione dei consumatori.

28 Settembre 2018 · Giovanni Napoletano


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