Aumento prezzi carburante – Perché rincara anche il metano?

La crescita esponenziale del costo del gas metano è stato determinato da determinati da questioni geopolitiche












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Avevo comprato un’autovettura alimentata a metano proprio per risparmiare sui consumi e soprattutto per prevenire l’aumento dei costi del carburante: ora anche questo espediente sta diventando più caro, però.

Perché?

Dagli inizi di ottobre in tutti i distributori del territorio si è registrato un aumento del prezzo del metano per auto arrivato, in alcune regioni, a quasi 2 euro al kilogrammo (il rifornimento si fa infatti in kili e non in litri come per gli altri carburanti) praticamente il doppio di quanto si pagava solo qualche mese fa.

Questi aumenti del prezzo del metano per auto sono dovuti:

  • alla crescita esponenziale che, ormai da più di un anno, caratterizza il mercato del gas metano (e che ha causato anche gli aumenti record del costo dell’energia) e che sono stati determinati da questioni geopolitiche:
  • l’esaurimento degli stoccaggi nei siti europei dovuti ad un inverno più lungo del previsto;
  • la ripresa produttiva in Asia, con Paesi come la Cina e l’India che hanno ricominciato ad importare (a prezzi alti) enormi quantità di gas dai Paesi produttori;
  • la produzione di GNL (gas naturale liquefatto) americana quasi completamente assorbita dai Paesi asiatici (o comunque verso mercati disposti a pagare prezzi maggiori);
  • i tagli delle forniture dalla Russia, il principale fornitore di gas per Europa e Italia.
  • alla dipendenza del nostro Paese da questa particolare fonte energetica considerando che il gas è impiegato per produrre quasi la metà dell’energia nel nostro paese e, non essendo produttori, dobbiamo importarlo dall’estero.

Gli aumenti si registrano in questo particolare periodo perché il 1° ottobre è l’inizio dell’ ”anno termico” quando, cioè vengono firmati i contratti di fornitura che, solitamente hanno una durata di un anno.

Ecco perché, di colpo, gli aumenti che ci sono stati negli scorsi mesi (il 400% in più rispetto all’inizio dell’anno) si sono scaricati direttamente sulle pompe (e sulle tasche dei consumatori) con rincari record.

A questo aggiungiamo anche il fatto che, a differenza dei distributori “tradizionali” quelli del metano sono molti meno e concentrati in maggior numero in alcune regioni: a fronte dei più di 20.000 distributori di benzina e gasolio, e dei quasi 4.500 di GPL, quelli di metano sono “solamente” poco più di 1.500 ( http://www.ecomotori.net/distributori/metano ) e, quindi, è più facile anche la speculazione sul prezzo.

Ma come mai questi aumenti così forti hanno caratterizzato in particolare il metano e in minor misura gli altri carburanti (benzina, gasolio e GPL)?

La risposta è semplice: si tratta di due prodotti, e mercati, diversi, un po’, per semplificare, come voler confrontare mele e pere!

Benzina, diesel e GPL, infatti, sono dei sottoprodotti del petrolio grezzo, dal quale vengono raffinati, il metano, invece, è un gas naturale a sé stante che poco o nulla ha a che fare con il petrolio. Se, quindi, i prezzi di benzina, diesel e GPL dipendono dall’andamento del prezzo del barile, per quanto riguarda il gas metano per auto, che di fatto è il medesimo prodotto di quello che usiamo nelle nostre case per riscaldarci, il prezzo alla pompa sarà determinato dal valore del prezzo all’ingrosso.

Purtroppo, in questo caso le armi a disposizione dei consumatori sono armi spuntate, infatti poco possiamo fare salvo, quando possibile, monitorare i prezzi nei distributori della nostra zona e scegliere quelli più convenienti. Le previsioni ci dicono, infatti, che questi valori di prezzo del metano continueranno ad essere alti per diversi mesi e che, si spera, solo dall’anno prossimo potremo assistere ad un calo.

Altra cosa è invece quello che potrebbe fare il Governo, nel breve periodo introducendo dei sistemi per calmierare i prezzi, ad esempio intervenendo sull’iva come fatto per il gas da riscaldamento, e, sul lungo periodo, far diventare sempre meno dipendente il nostro Paese dal gas per la produzione elettrica.

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13 Ottobre 2021 · Gennaro Andele

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