Atto di precetto per una somma che non posso pagare – Cosa accadrà adesso?

Pignoramento stipendio, precetto












Dal 2017 ho dovuto mio malgrado decidere di interrompere il pagamento delle rate per due debiti contratti con Findomestic 5000 euro e Agos 27.000 euro residui, non è stato possibile trovare un piano di rientro sostenibile, Findomestic aveva proposto un saldo e stralcio per 3000 euro che non avevo, Agos non ha accettato di abbassare la rata a 300 euro e quindi ho messo il cuore in pace e mi sono convinta che l’unica soluzione fosse arrivare al più presto al pignoramento dello stipendio, sono impiegata pubblica a tempo indeterminato, abito in una casa in affitto non possiedo automobili né oggetti di valore,quei pochi che avevamo tutti venduti per far fronte a spese legate a problemi di salute dei miei familiari. Sia per Agos che per Findomestic ho ricevuto il decreto ingiuntivo un anno fa ad entrambi non ho fatto opposizione, ora è arrivato l’atto di precetto per Agos. Devo pagare entro 10 giorni 29.000 € oppure si procederà all’esecuzione forzata anche presso terzi. L’atto ricevuto dice essere munito di atto esecutivo in data 3 marzo 2020. Io non sono esperta e non capisco cosa significa tutto ciò. Pensavo di dover essere convocata in tribunale e che poi sarebbe iniziato il pignoramento dello stipendio. Adesso ho paura che tra 10 giorni l’ufficiale giudiziario venga a casa dove vivo con mia madre di 87 anni e dove tutti i giorni c’è anche il mio nipotino, magari mentre io sono a lavoro. Ho paura che sia pignorato il conto corrente che ho cointestato con mia sorella e mia madre ma dove arriva solo la pensione della mamma o la sua stessa pensione o che si possa rivalersi su mia sorella che ha già tanti problemi. Vi ringrazio per qualunque risposta possiate darmi in modo da preparare i miei cari a quello che succederà.

Si tratta della normale procedura prima di pignoramento dello stipendio: decorsi 10 giorni dalla notifica del precetto, stante l’inadempimento del debitore, il creditore notifcherà all’amministrazione pubblica, datrice di lavoro, la richiesta di pignoramento dello stipendio.

Nessuno, a meno che non abbia fatto da garante o abbia accettato l’eredità, può essere chiamato a rispondere dei debiti di un congiunto. Tuttavia, per prevenire eventuali problematiche (la cui soluzione positiva richiederebbe, comunque, l’esborso in onorari di avvocato), farebbe bene a eliminare la cointestazione del conto corrente che detiene insieme a madre e sorella.

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13 Luglio 2020 · Roberto Petrella