Assegno unico temporaneo – Chi può richiederlo?

Dal primo luglio al via le domande all’INPS per ricevere l’assegno unico temporaneo, misura ponte riservata solo a determinati soggetti












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Vorrei sapere quali sono le modalità per fruire dell’assegno unico temporaneo e più nel dettaglio quali sono i soggetti che possono richiederlo.

Potete aiutarmi?

Dal primo luglio al via le domande all’INPS per ricevere l’assegno unico temporaneo, misura ponte riservata solo a determinati soggetti, non a tutti: infatti si tratta appunto di una sorta di assegno ponte provvisorio mentre l’assegno unico vero e proprio, quello universale, è previsto direttamente con l’anno nuovo, da gennaio 2022.

I destinatari di questo assegno unico ponte sono, in particolare, coloro i quali sono di solito non percepiscono l’ANF cioè l’Assegno per il Nucleo Familiare il quale, come possiamo leggere stesso sul sito dell’INPS è destinato soltanto alle famiglie di alcune categorie di lavoratori, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente e dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi.

Tra i beneficiari della misura ponte troviamo ad esempio i disoccupati o i lavoratori autonomi. La buona notizia è che c’è tempo per richiedere l’assegno temporaneo: fino al 30 settembre 2021 si può fare domanda anche in relazione a luglio 2021.

L’assegno unico temporaneo è una misura prevista per venire in aiuto alle famiglie con figli a carico che non siano maggiorenni.

Leggiamo la sua definizione sul sito dell’INPS: “è una prestazione transitoria, prevista dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, destinata alle famiglie in possesso dei requisiti previsti dalla legge per ogni figlio minore di 18 anni, inclusi i figli minori adottati e in affido preadottivo”.

Sempre sul sito dell’INPS, nella sezione dedicata appositamente a questa misura provvisoria, viene sottolineata proprio la sua natura temporanea e il suo obiettivo: aiutare quei nuclei familiari in difficoltà che hanno bisogno di una “mano” da parte dello Stato per affrontare in maniera più serena la genitorialità.

Tutto ciò in vista dell’entrata in vigore dell’assegno unico e universale a partire dall’inizio del 2022. Quest’ultimo nasce dall’esigenza di semplificare e riunire in un’unica soluzione gli aiuti economici previsti per le famiglie.

Assegno unico temporaneo: chi sono i destinatari
L’INPS specifica anche che i destinatari di questa misura ponte sono i “grandi esclusi” dagli Assegni familiari e cioè:

  • i disoccupati;
  • lavoratori autonomi;
  • i coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
  • i titolari di pensione da lavoro autonomo.

Si tratta in pratica di tutti coloro che, in mancanza di uno o più requisiti, non possono accedere appunto all’ANF che è invece rivolto ai lavoratori dipendenti e anche a coloro che sono iscritti alla Gestione Separata INPS.

Da sottolineare che, mentre l’assegno unico “ufficiale” sarà destinato alle famiglie con figli a carico fino al compimento del 21esimo anno di età, come abbiamo visto dalla definizione data dall’INPS, l’assegno ponte è rivolto a figli a carico che non devono ancora aver compiuto i 18 anni.

Troviamo menzione di questo assegno ponte nell’art.1 del dl dell’8 giugno 2021 n.79, dove vengono elencati anche i requisiti che deve possedere il richiedente al momento della domanda.

Anche se abbiamo già individuato i destinatari dell’assegno unico temporaneo, tali soggetti devono comunque rispettare determinati requisiti come:

  • essere residenti e anche domiciliati in Italia o avere permesso di soggiorno in Italia;
  • essere in regola con il pagamento delle imposte sul reddito;
  • avere figli a carico conviventi con il soggetto richiedente che abbiano non più di 18 anni di età;
  • avere un ISEE da presentare in corso di validità.

Importante da sottolineare che questa misura ponte è compatibile con il Reddito di cittadinanza e anche con altre indennità erogate dalle singole Regioni italiane e a favore di famiglie con figli a carico. Anche dalle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Quindi è un assegno compatibile anche con l’assegno di natalità (famoso ormai come bonus bebè) e con il bonus terzo figlio. L’unico assegno con cui davvero non potrà avere compatibilità è proprio l’ANF che è stato istituito con la legge del 13 maggio 1988, n. 153.

Gli importi dell’assegno unico temporaneo varieranno in base sia all’ISEE dei soggetti aventi i giusti requisiti sia in base al numero dei figli che compongono il nucleo familiare.

Da ricordare che, in caso di figli con disabilità, l’importo è maggiorato di 50 euro in più da considerare per ciascun minore disabile.

Inoltre, se la famiglia in questione che chiede l’assegno temporaneo è composta da almeno tre figli minorenni, l’importo dell’assegno mensile viene maggiorato del 30%.

Ma quanto è l’importo dell’assegno unico temporaneo? Per ISEE fino a 7000 euro l’importo è pari a 167,50 euro per ciascun figlio minorenne e di 217,80 euro per ciascun figlio in caso di famiglie numerose.

L’importo poi decrescerà via via per ISEE che superano i 7000 euro e non vanno oltre i 50mila euro annui. 50mila infatti è il tetto massimo previsto.

Se il richiedente poi percepisce anche il Reddito di cittadinanza, il calcolo dell’importo dell’assegno temporaneo si ricaverà andando a sottrarre dalla quota RdC quella parte destinata ai figli minori del nucleo familiare.

Se siete dunque avete le carte in regola per poter richiedere l’assegno temporaneo, fare domanda è semplice. L’importante è che abbiate pronto l’ISEE in corso di validità in modo da poterlo allegare alla domanda. Abbiamo visto che l’ISEE va a determinare poi l’importo dell’assegno temporaneo che quel dato nucleo familiare andrà a percepire da luglio a dicembre 2021.

Quindi, come fare domanda? Vi basterà andare sul portale web dell’INPS, andare sulla homepage e poi effettuare l’accesso con le vostre credenziali che possono essere PIN INPS, SPID, CNS o CIE 3.0.

Per chi non avesse troppa dimestichezza con i mezzi digitali e informatici, potrà sempre rivolgersi ai Caf e ai Patronati oppure chiamare il Contact Center Integrato che ricordiamo si può chiamare in maniera gratuita da telefono fisso al numero verde 803 164 oppure, da rete mobile e a pagamento, si può chiamare il numero 06 164 164.

L’assegno temporaneo si potrà richiedere durante una sfera temporale che è iniziata il primo di luglio e si concluderà il 31 dicembre 2021. Questo perché si tratta appunto di una misura provvisoria e temporanea dunque, dai primi giorni del 2022, se tutto va come promesso, dovrebbe cedere il posto all’assegno unico e universale “ufficiale” che, come vedremo in seguito, ha determinate caratteristiche.

Sul sito INPS possiamo leggere un’informazione molto importante e da sapere. Se si presenta domanda dell’assegno ponte entro il 30 settembre 2021, verranno accreditati anche gli assegni dei mesi arretrati, partendo appunto da luglio.

Ma, se si presenta invece domanda a partire dal 1 ottobre 2021 fino alla fine di dicembre, l’assegno verrà accreditato dal primo giorno del mese in cui viene presentata la domanda. Dunque, in questo caso niente arretrati. Per chi ne ha la possibilità e ha i giusti requisiti conviene muoversi per tempo e non andare oltre la data del 30 settembre.

Infine, se si presenterà domanda entro i termini indicati ma con un ISEE non valido o corretto o presenti appunto delle difformità o omissioni, la richiesta verrà rifiutata dall’INPS.

Un’ultima informazione importante per chi è beneficiario del Reddito di Cittadinanza. Una buona notizia ecco. Possiamo leggerla sul sito orizzontescuola.it:

“Chi già percepisce il Reddito di Cittadinanza non deve presentare la domanda, in quanto la quota di assegno spettante sarà pagata d’ufficio dall’Inps direttamente sulla carta di pagamento Rdc”.

Assegno unico temporaneo: come viene accreditato
L’assegno ponte verrà accreditato sul conto corrente, bonifico domiciliato, carta di pagamento con IBAN, libretto postale del genitore richiedente, indicato in fase di domanda.

E che succede in caso di genitori separati o divorziati? Se i genitori sono separati in maniera legale oppure sono divorziati con l’affidamento condiviso dei figli minorenni, allora l’importo dell’assegno mensile andrà diviso equamente (al 50% quindi) tra i due genitori.

Se i genitori separati o divorziati invece si accordano, è possibile che solo uno di loro percepisca l’assegno e ne faccia appunto richiesta senza doverlo “smezzare” con l’altro genitore.

Assegno unico: il passaggio da temporaneo a universale nel 2022
Come molti di voi già sapranno, inizialmente, dal primo di luglio doveva partire l’assegno unico e universale destinato alle famiglie con figli a carico a partire dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età.

Provvedimento previsto dal Family Act, l’assegno unico, siccome l’approvazione della legge 41/2021 è arrivata troppo tardi, è stato slittato direttamente al 2022 in quanto ha bisogno di essere “costruito” al meglio per non scontentare le famiglie italiane.

Come ha affermato il premier Draghi durante gli Stati generali della natalità e possiamo leggere su gazzettadelsud.it:

“Le risorse ammontano a oltre 21 miliardi, di cui almeno sei aggiuntivi rispetto agli attuali strumenti per le famiglie. L’assegno unico ci sarà anche per gli anni a venire, è una di quelle misure epocali su cui non ci si ripensa l’anno dopo”.

L’assegno unico quindi segnerà davvero una svolta e andrà ad accorpare i vari sostegni economici per le famiglie, andando a semplificare l’iter e la procedura di richiesta.

Assegno unico: quali saranno le caratteristiche dal 2022
L’assegno unico e universale, dal 2022, avrà un importo massimo di 250 euro al mese. Sarò costituito da una parte fissa e una parte variabile che dipenderà dall’ISEE della famiglia richiedente.

Potranno farne richiesta sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi ma anche i disoccupati e gli incapienti.

Come abbiamo visto, si passa poi da figli fino ai 18 anni nel caso dell’assegno ponte a figli fino ai 21 anni nel caso dell’assegno unico “ufficiale”. Quindi viene estesa la platea dei beneficiari.

Per quanto riguarda gli importi, dipenderanno dall’ISEE familiare annuo: coloro che hanno un ISEE inferiore ai 30mila euro prenderanno 161 euro circa al mese per ciascun figlio minorenne e 97 euro per figli dai 18 ai 21 anni, mentre coloro che hanno un ISEE superiore ai 52mila euro vedranno scendere l’importo dell’assegno unico. Si tratta di 67 euro per ogni figlio minorenne e 40 euro per figli under 21.

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5 Luglio 2021 · Tullio Solinas

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