Sono amministratore condominiale, e anche inquilino, del mio condominio da diversi anni: purtroppo il mese scorso è accaduto un vero pandemonio.
A fine novembre è scoppiato un incendio sul terrazzo dello stabile, per una fuga di gas pare, che ha danneggiato visibilmente tutte le parti comuni dei ripiani e anche parte della facciata.
Dopodiché, ho contattato l’assicurazione che, però, non vuole disporre il risarcimento a causa di tre rate del premio rimaste impagate.
Dunque, dovremmo risolvere noi condomini con i nostri fondi.
Ora, io, prima del fattaccio, avevo sollecitato più volte, anche per iscritto nella bacheca, i condomini morosi a saldare il dovuto per poter pagare il premio assicurativo e anche altre cose rimaste in sospeso.
I condomini in regola con i pagamenti, però, sono infuriati e vogliono darmi la colpa dell’accaduto, sostenendo che avrei dovuto procedere con decreto ingiuntivo verso gli inquilini non in regola con i pagamenti.
Voglio precisare che, anche se l’avessi fatto, il pagamento non sarebbe stato comunque onorato in tempo.
Dunque, che avrei dovuto fare, anticipare i soldi di tasca mia?
Non so che fare dato che vogliono citarmi in tribunale.
Nell’ipotesi in cui, all’interno di un condominio, si verifichi la morosità di uno o più inquilini per le rate o i pagamenti dei millesimali, l’obbligo dell’amministratore condominiale è quello di attivarsi per il recupero dei crediti.
L’obbligo per l’amministratore, però, si esaurisce nell’invio della diffida ai morosi, mentre non si spinge anche all’azione esecutiva.
Questo principio è stato anche sottolineato dalla Corte di Cassazione, la quale, con sentenza 24920/17, ha chiarito che da un punto di vista legale l’amministratore di condominio non è obbligato ad emettere i decreti ingiuntivi ai morosi. Inoltre, lo stesso non è responsabile se non paga l’assicurazione per mancanza di fondi, poiché non è tenuto ad anticipare le somme occorrenti per il pagamento delle spese e non assume responsabilità per mancati rinnovi contrattuali.
Pertanto, al massimo i condomini (quelli in regola) potranno accusarla di cattiva gestione e non eleggerla alla prossima assemblea: ma lei, dal punto di vista legale, non rischia assolutamente nulla.
29 Gennaio 2018 · Stefano Iambrenghi