I controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate (AdE) sulle dichiarazione dei redditi

I controlli delle dichiarazioni dei redditi vengono svolti dall’Agenzia delle Entrate (AdE) e non dall’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER).

La dichiarazione dei redditi conforme a quella precompilata, ovviamente, non subisce alcun controllo.

Un professionista con partita IVA, invece, può subire accertamenti d’ufficio sull’entità dei redditi da lavoro eventualmente non fatturati, sulla correttezza delle dichiarazioni IVA, sul tenore di vita in genere (congruenza fra redditi percepiti e spese effettuate dal contribuente e dal proprio nucleo familiare) anche, e soprattutto, se il contribuente risulta nullatenente.

Il reddito eventualmente accertato da AdE e non dichiarato dal contribuente, oppure quello dichiarato di cui non è stata versata la relativa imposta, rappresenta un debito esattoriale che viene affidato all’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER) per la riscossione coattiva (notifica di cartelle esattoriali) anche tramite l’avvio, in caso di omesso pagamento delle cartelle esattoriali, di azioni esecutive giudiziali (pignoramento e espropriazione) o amministrative cautelari (iscrizione di ipoteca o di fermo amministrativo).

Sulla base di titoli esecutivi (cartelle esattoriali non pagate), l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER), per individuare beni pignorabili del debitore, può accedere all’Anagrafe tributaria gestita dall’Agenzia delle Entrate (AdE) per verificare redditi e conti correnti del debitore e ai pubblici archivi, quelli che registrano il possesso dei beni immobiliari e dei beni mobili come il PRA.

23 Marzo 2023 · Giorgio Valli