Acquisto di una casa da parte del coniuge non debitore in regime patrimoniale di separazione dei beni

L’acquisto dell’immobile effettuato in regime legale di separazione dei beni tutela l’acquirente coniuge non debitore dai creditori del coniuge debitore


DOMANDA

Chiedo un buon consiglio, sono nella classica situazione ingarbugliatamente e dannatamente devastante per me, proverò a farla breve: per 13 anni ho lavorato con un mio zio che alla morte di mio padre quando avevo 18 anni mi ha preso in azienda da lui, i primi anni con contrattini a chiamata, poi con contratti tramite agenzia e poi con contratto da socio nella sua cooperativa. In seguito mi ha proposto di farmi “crescere” aprendo una azienda sas a me intestata come socio illimitatamente responsabile e una srls come amministratore. Negli anni la situazione è andata sempre a peggiorare, fino a quando due anni fa mi sono “licenziato” allontanandomi disperato. Purtroppo non potevo operare per chiudere le posizioni in quanto senza contabilità tenuta, e tutti gli avvocati che ho interpellato mi hanno chiesto cifre che non posseggo per gestire la situazione, in più ho tanta paura per il futuro e questo non mi ha aiutato a ragionare in modo lucido, non potendo fare un isee non posso chiedere il gratuito patrocinio. Sulla sas quest’anno siamo arrivati ad un milione e rotti, comprensivo di contributi ai lavoratori non pagati per cui si va nel penale. Sulla Srls sono intorno ai 300mila di debiti. Ora sto lavorando come dipendente finalmente con contratto determinato part-time. Sono stato convocato in tribunale ed ho raccontato tutta la verità, pm e giudice hanno ascoltato tutta la mia storia e sicuramente pagheró a vita la mia stupidità, ma spero che paghino anche i reali responsabili di questo dramma, mi hanno detto che vogliono vederci chiaro e spero sia così, io ad oggi sono nullatenente. Il problema è che 7 mesi fà è mancata mia mamma e mi ha fatto ereditare per legittima 50mila euro arrivati su un conto corrente cointestato a me e mia suocera, mia suocera ha girato i soldi dividendoli tramite bonifici online sui conti correnti dei figli e nipoti, volevo sapere, essendo io con mia moglie in regime di separazione dei beni dal 2013, se mia moglie vuole comprare casa come conviene muoversi? Una mia zia e mia sorella hanno prestato a mia moglie sul suo conto altri 100mila euro. Abbiamo un figlio suo di 20 anni con un cognome diverso dal mio e una figlia insieme di 5…. . cosa puó fare non sbagliando? Ha paura gli venga pignorata la casa… Sono veramente terrorizzato per lo schifo che mi è arrivato addosso e purtroppo non posso rimediare in nessuna maniera, spero in un’accurata indagine da parte del giudice…Grazie a tutti per il tempo e la pazienza dedicatami!


RISPOSTA

Nel breve, l’acquisto dell’immobile effettuato in regime legale di separazione dei beni tutela sufficientemente l’acquirente coniuge non debitore dai creditori del coniuge debitore.
In prospettiva, in caso di premorienza del coniuge non debitore, il coniuge debitore avrebbe diritto alla legittima: non servirebbe fare testamento escludendo il coniuge debitore dall’eredità, nè potrebbe aiutare la rinuncia del debitore all’eredità in favore dei propri figli.
Infatti, nel primo caso, in favore dei creditori del coniuge debitore pretermesso, interverrebbe l’articolo 2900 del codice civile: la norma, infatti, prevede la cosiddetta azione surrogatoria, al fine di consentire al creditore di sostituirsi al proprio debitore, muovendo dalla considerazione che quest’ultimo, sommerso dai debiti, perda (di proposito) interesse verso la cura dei propri affari, provocando così un serio pregiudizio anche per i suoi creditori.
Qualora, invece, il coniuge debitore rinunciasse all’eredità in favore dei figli, i creditori potrebbero farsi autorizzare dal giudice ad accettare l’eredità in nome e luogo del debitore rinunciatario, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari fino alla concorrenza dei loro crediti: ciò poiché l’articolo 524 del codice civile impedisce che il chiamato all’eredità, oberato di debiti, sia indotto a rinunciare all’eredità sapendo che questa si devolverebbe, poi, a suoi stretti familiari.
Ed allora, nel lungo termine, per evitare che, in caso di premorienza del coniuge non debitore, il patrimonio spettante ai figli, venga decurtato dall’assalto dei creditori alla fetta di eredità che verrebbe devoluta al coniuge superstite debitore, l’unica cosa da fare è una separazione legale consensuale seguita da divorzio. L’ex coniuge debitore, infatti, uscirebbe completamente, in questo modo, dall’asse ereditario dell’ex coniuge non debitore.


28 Gennaio 2021 - Giorgio Martini


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