Acquisti dai Vu Cumprà in spiaggia? – Ecco cosa si rischia


Multa, multa per violazione del codice della strada





Lo scorso weekend sono stato al mare con la mia famiglia: mentre ero intento ad acquistare dei giocattoli per i miei figli, sulla spiaggia, da un ragazzo extracomunitario (i classici “Vu Cumprà”), sono stato fermato da un vigile in borghese.

Mi è stata fatta una multa di ben 100 euro.

Ma da quando è in vigore questa norma?

Stiamo scherzando?

Alcuni giorni fa il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha presentato il piano “Spiagge sicure”, una direttiva del Viminale che punta a una stretta sugli ambulanti per l’estate 2018: rischiano denunce e multe salate, da 100 a 7000 euro, coloro che acquistano merce sulle spiagge dai Vu Cumprà.

In un primo momento, la stampa aveva anticipato l’introduzione di multe anche per chi paga in cambio di un massaggio o di un tatuaggio.

In realtà, vale la pena dirlo, le multe per chi acquista merce esistono già, ma si riferiscono alla merce contraffatta.

Infatti, la legge 99/09 sancisce infatti che è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro fino a 7.000 euro l’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale.

La merce contraffatta in questione comprende sia capi d’abbigliamento che richiamino marchi noti, sia cd o dvd, film, software, occhiali o orologi.

Se invece la merce è stata rubata e l’acquirente lo sa, l’acquisto concretizza un reato previsto dall’art. 648 del codice penale, la ricettazione, punita con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da 516 euro a 10.329 euro.

Cosa rischia invece chi realizza merce contraffatta?

La risposta è nell’articolo 473 del codice penale, il quale dispone che chiunque, potendo conoscere dell’esistenza del titolo di proprietà industriale, contraffà o altera marchi o segni distintivi, nazionali o esteri, di prodotti industriali, ovvero chiunque, senza essere concorso nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 2.500 a euro 25.000.

Dunque, oltre alle norme già esistenti, è annunciato un giro di vite sulla lotta alla contraffazione.

L’obiettivo del piano è sequestrare fondi alle mafie e darli alle prefetture delle località turistiche per aiutarle nella lotta all’abusivismo commerciale.

La direttiva ha a che fare con la vita realtà di qualche milione di italiani in vacanza e con quella di tanti commercianti.

Per garantire la sicurezza delle spiagge, verranno utilizzati qualche milione di euro dal Fondo Unico Giustizia (Fug), che al momento sono in via di recupero.

Sindaci ed assessori saranno quindi coinvolti nella lotta all’abusivismo commerciale, in quanto coi fondi avranno la possibilità di pagare gli straordinari alla polizia locale, utilizzata per sorvegliare le spiagge.

16 Luglio 2018 · Patrizio Oliva


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