A 30 anni incasinato per le cazzate fatte a 20












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Sto vivendo una situazione che è davvero diventata insostenibile: purtroppo per me nel 2005 ho chiesto ed ottenuto un prestito. Poi hanno iniziato a propormi carte revolving e finanziamenti vari. In quegli anni accettavo tutto, mi sono ritrovato nel 2011 cosi indebitato da non poter piu pagare.

Cosi ho chiuso il conto corrente e smesso di pagare chiunque, oggi mi ritrovo nella condizione di non poter prendere nemmeno un cellulare con la tre, sono un operaio e prendo uno stipendio medio, mi sento davvero avvilito da questa situazione e non so proprio come uscirne.

Ho provato a rivolgermi ad una società per l’assistenza debiti ma è stato palese quanto volessero fregarmi e ci ho perso anche qualche centinaio di euro. Non so proprio cosa fare, i creditori sono, agos, findomestic, barclays e american express.

So che è tutta colpa mia ma ormai il danno è fatto e non vedo via di uscita, mi rivolgo a questo forum con tutta la speranza di poter trovare persone che possano darmi dei consigli a chi rivolgermi, come muovermi. Mi piacerebbe poterne uscire totalmente in 10 anni e andare avanti con la mia vita, non sono mai stato un delinquente, ho la fedina penale pulita e non sono una brutta persona ma venendo da una situazione familiare difficile non posso contare sull’aiuto economico di nessuno.

Mi sento solo in mezzo al mare e mai come adesso ho avuto paura per il mio futuro.

Giusto per alleggerire la tensione e per ridimensionare il problema che la coinvolge, va innanzitutto detto che sono davvero pochi i fortunati che, dai 30 anni in poi, non siano costretti ad espiare per gli errori commessi in gioventù. Chi scrive, ad esempio, ne paga le conseguenze ancora alla veneranda età di sessant’anni.

Quello che lascia tuttavia perplessi, ad esser chiari, nella sua richiesta d’aiuto è la frase .. oggi mi ritrovo nella condizione di non poter prendere nemmeno un cellulare con la tre .

Sembrerebbe, quasi, che lei non abbia recepito la lezione: fare debiti non serve se lo scopo è solo quello di condurre un’esistenza al di sopra delle proprie possibilità.

Invero, qui raccogliamo gli sfoghi e le pene di quanti, perseguitati dalle società di recupero crediti per prestiti non onorati e non essendo in condizioni di poter saldare il debito anche volendolo, vedono la propria vita devastata da continue ed incessanti violazioni della privacy che si sostanziano in contatti telefonici invasivi e, il più delle volte, condotti da operatori maleducati e gratuitamente offensivi, telefonate fatte ad amici e parenti per render conto dei debiti per i quali il malcapitato risulta inadempiente, e quisquiglie simili.

Noi, allora, cerchiamo di spiegare (e sappiamo farlo, ci sembra, abbastanza bene) come reagire e come ricondurre il rapporto creditore debitore nei limiti del lecito e del rispetto reciproco, che mai deve mancare.

Il suo problema, tuttavia, sembra essere un altro.

Purtroppo, noi non conosciamo (e, in questo senso, le nostre raccomandazioni si limitano a mettere in guardia il debitore dalle millanterie di chi proclama di conoscerle) i rimedi per azzerare i propri debiti senza pagare alcun pegno.

Quello che può fare il debitore, in casi come il suo, è attendere che i debiti scaduti e non pagati vengano ceduti a società di recupero crediti per poter approfittare di una eventuale, conveniente offerta a saldo stralcio. Ma ci vuole pazienza e la consapevolezza che, nel frattempo, non sarà comunque possibile ottenere finanziamenti neppure per una bicicletta, non solo per l’ultima versione dell’iphone.

E bisogna anche sapere che, in ogni caso, dalla data in cui verrà chiusa l’ultima posizione debitoria rimasta aperta, occorreranno almeno 36 mesi (tre anni) per poter accedere nuovamente al credito: il che può anche rappresentare un dato positivo: fra tre anni, magari, con il progredire delle tecnologie, i cellulari di ultima generazione potranno coinvolgere anche gusto, olfatto e tatto, non solo voce, vista e udito.
Lei scrive di percepire una retribuzione media da operaio: oggi, questa è una fortuna che ben pochi hanno. Potrebbe allora cercare di mettere prima da parte qualcosina per concedersi poi, nei limiti del possibile e solo quando è possibile, una vacanza, un gadget, un capriccio qualsiasi.

Se l’obiezione ad uno stile di vita sostenibile, come quello proposto, è che non si riesce, pagando affitto, cibo e tasse (oltre ad assicurazione, benzina, vestiti firmati che già entrano nella sfera dei beni voluttuari, di cui cioè se ne può fare a meno) a risparmiare nulla, allora dovrebbe anche chiedersi come farebbe, lei, a pagare ratealmente gli ulteriori debiti, se mai trovasse qualcuno disposto a concederle credito.

Nella nostra pluriennale esperienza di supporto ai debitori, tuttavia, abbiamo anche fatto i conti con soggetti che amano vivere lo choc del debito fine a se stesso e che non intendono aspettare il tempo necessario a potersi concedere l’acquisto. Se questo è il suo caso, può chiedere la cessione del quinto e saldare i debiti pregressi per guadagnarsi nuovamente l’emozione dell’accesso al credito con una revolving, magari, che è senz’altro più trend di un normale, comunissimo prestito.

I modelli di vita, spesso imposti negli anni passati, fondati sullo shoppping quotidiano, sulla vacanza irrinunciabile e sul concetto che se non si possiede l’ultimo modello di Iphone o l’auto nuova di pacca appena sfornata dalla fabbrica si è uno sfigato, non sono più perseguibili: bisogna mettersi l’anima in pace. Cambiare abitudini, condurre uno stile di vita sostenibile, trovare le gratificazioni esistenziali nella lettura di un libro, nella visione di un film scaricato gratis, nel rapporto interpersonale con i propri cari e con gli amici, sono gli unici rimedi che ci possono far bastare quel poco che abbiamo la fortuna di avere.

Peraltro, è dimostrato che tutto quello che materialmente ci serve, oltre ad un lavoro per pagarsi il necessario, può stare comodamente in un trolley. Glielo scrive un minimalista da sempre.

P.S. Ci scusi se abbiamo deluso le sue aspettative.

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STOPPISH

6 Gennaio 2015 · Simone di Saintjust

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