Disoccupazione » Ecco l’esercito degli scoraggiati

Disoccupazione » Ecco l'esercito degli scoraggiati

Cresce il numero degli under 30, ed anche over, senza lavoro nel 2013: è nuovo record per la disoccupazione, giovanile e non. L'Istat sottolinea che gli scoraggiati, ovvero coloro che non cercano lavoro perché hanno rinunciato, sono 1,9 milioni: una cifra mai raggiunta prima d'oggi. Un vero e proprio esercito.

Nessun segnale di ripresa. Peggio: la crisi, tra i giovani, si aggrava.

Un dato storico negativo. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a ottobre sale al 41,2% attivi: coloro che lo hanno cercato, lo cercano e quelli che già hanno un posto di lavoro.

Si tratta di un record assoluto, il valore più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia di quelle trimestrali, primo trimestre 1977, anno in cui iniziarono le registrazioni.

Per la fascia di età 18-29 anni, il tasso delle persone senza un impiego si attesta al 28% (+5,2 punti su base annua), con un numero di disoccupati che arriva a 1 milione 68 mila (+17,2%, pari a 157.000 unità), relativo al terzo trimestre.

Anche il lavoro precario, definito dall'Istat come atipico, subisce un nuovo calo, il terzo consecutivo, perché il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori scende a 2 milioni 624 mila, in calo di 253 mila unità (-8,8% su anno). Anche qui nei mesi compresi tra luglio e settembre.

Si tratta di una diminuzione ancora più forte rispetto a quella registrata per i dipendenti a tempo indeterminato (-1,3%) e segnala come le aziende stiano in parte rinunciando alla stabilizzazione di contratti a termine e non stiano realizzando nuove assunzioni.

L’esito è che la disoccupazione giovanile schizza ad ottobre al 41,2%, record della serie storica, anche se la rilevazione chiama in causa la fascia di età 15-24 anni in cui la gran parte dei giovani è impegnata in un ciclo formativo (è un dato calcolato dall'Istat per omogeneità con le rilevazioni dell'Unione Europea, va preso con le pinze).

Rispetto al 2012, gli occupati sono calati dell'1,8% a 22 milioni 358 mila, con un tasso pari al 55,5% che aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di un punto rispetto a dodici mesi prima.

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 189 mila, rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente ma aumenta del 9,9% su base annua (+287 mila).

Preoccupa il numero degli scoraggiati, coloro che non cercano lavoro perchè ritengono di non trovarlo sono, infatti, saliti a 1 milione 901 mila (su base trimestrale).

Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, però sparge acqua sul fuoco.

Anzi rileva come i dati non siano sorprendenti: La stabilità di occupazione e disoccupazione è coerente con il quadro economico. I segnali di risveglio stanno accadendo ora. La disoccupazione giovanile aumenta leggermente nonostante i 15mila posti di lavoro creati con gli interventi sull’occupazione giovanile.

A suo parere i dati sarebbero stati ancora peggiori senza questi interventi.

Comunque, anche l’Eurozona vede crescere la disoccupazione dei giovani fino a 25 anni.

Eurostat a ottobre registra il nuovo record storico a 24,4% (3,577 mln senza lavoro, 15.000 in più rispetto a settembre quando il tasso era al 24,3%), 12 mesi prima era a 23,7%. In Grecia è al 58,0% (dato di agosto), in Spagna al 57,4%, in Croazia al 52,4%.

29 Novembre 2013 · Patrizio Oliva




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