Dichiarazione dei redditi – comunicazioni di irregolarità

Le comunicazioni di irregolarità relative alla dichiarazione dei redditi

Il sistema delle comunicazioni di irregolarità nella dichiarazione dei redditi, riscontrate a seguito di verifiche e controlli, rappresenta un notevole passo avanti dal punto di vista della trasparenza e dello sviluppo del dialogo tra fisco e contribuente.

E' stato introdotto nel 2000 con lo scopo di informare il contribuente degli errori riscontrati, offrendogli la possibilità di sanare le irregolarità evidenziate con il pagamento di una sanzione ridotta.

Solo se il contribuente non risponde alla comunicazione oppure se l’ufficio, dopo aver ascoltato le sue ragioni, conferma l’addebito e il contribuente non paga quanto richiesto, si avvia la procedura di riscossione.

COME E PERCHÉ SONO EMESSE LE COMUNICAZIONI DI IRREGOLARITA'

La principale funzione delle comunicazioni di irregolarità è quella di rendere noti i risultati dei controlli, consentendo al contribuente di sanare in via bonaria eventuali incongruenze, e di evitare l’emissione delle cartelle e il relativo contenzioso.

Le comunicazioni di irregolarità possono derivare da un primo tipo di controllo cosiddetto automatico (effettuato ai sensi degli articoli 36-bis del DPR numero 600 del 1973 sulle dichiarazioni dei redditi e 54-bis del DPR numero 633 del 1972 sulle dichiarazioni Iva): l’Agenzia delle Entrate, una volta ricevuti i dati relativi alla dichiarazione, provvede a controllarli sulla base dei dati in possesso dell'Anagrafe tributaria ( “liquidazione”).

Questo controllo consente di:

Nel caso in cui dalla liquidazione emerga un risultato diverso da quello indicato in dichiarazione, si provvede ad inviare al contribuente o al sostituto d’imposta un’apposita comunicazione di irregolarità che segnala la presenza di errori e richiede chiarimenti, in modo da:

Se invece, la liquidazione automatica non ha riscontrato alcun errore, al contribuente viene inviata una comunicazione di regolarità, che lo tranquillizza sull’esito dell'esame.

Le comunicazioni di irregolarità possono derivare anche dai controlli eseguiti sui versamenti dovuti prima della presentazione della dichiarazione annuale (sia quella dei sostituti d’imposta che quella Iva, nonché quella dei redditi).

Le comunicazioni di irregolarità possono scaturire infine anche dal controllo formale effettuato ai sensi dell'articolo 36-ter del DPR numero 600 del 1973. Questo tipo di controllo delle dichiarazioni prevede un’attività degli uffici che riguarda le dichiarazioni selezionate in base a criteri fissati dal Direttore dell'Agenzia.

Tale controllo è finalizzato a verificare la conformità dei dati esposti in dichiarazione alla documentazione conservata dal contribuente e ai dati desunti dal contenuto delle dichiarazioni presentate da altri soggetti e forniti da enti previdenziali ed assistenziali, banche ed imprese assicuratrici.

A tal fine il contribuente, tenuto alla conservazione dei documenti probatori dei dati dichiarati (fino alla scadenza del termine previsto per l’accertamento e cioè entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi), è preventivamente invitato dall'ufficio ad esibire o trasmettere la documentazione attestante la correttezza dei dati dichiarati e a fornire chiarimenti qualora emergano difformità tra i dati in possesso dell'Agenzia delle Entrate e quanto esposto in dichiarazione.

Il controllo formale consente di:

Segue un quadro riassuntivo sui controlli e sulle comunicazioni di irregolarità riscontrate nella dichiarazione dei redditi

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5 Dicembre 2012 · Giorgio Valli