Deflazione pilotata e banchieri piloti…

Deflazione pilotata e banchieri piloti: o meglio, chi pilota chi? E, soprattutto, “Cui prodest?” – A chi gioverà la deflazione ?

Raccolgo alcune notizie recenti :

a)  “l’inflazione europea è negativa da tre mesi” (si chiama “deflazione” ma i giornalisti forse non lo sanno…);

b)  “i BOT emessi pochi giorni fa danno agli acquirenti un rendimento netto… negativo!” (pur di trovare una cassaforte per la preziosissima liquidità ormai in serio pericolo, lo affidano persino a uno Stato con un rapporto debito/Pil del 113% e in rapido aumento! Brutti scherzi della italica disperazione….

);

c)  “l’oro s’è impennato superando quota 1000 $/oncia” (la “barbara reliquia”, in mancanza di affidabili reliquie di santi, rimane l’ultima speranza difronte alla conclamata inconsistenza delle banconote e dei titoli di stato). Ma c’è di più: cinesi e arabi non si fidano più di lasciare i loro lingotti nei forzieri della City londinese o della FED a New York, e allora lo stanno ritirando per portarselo fisicamente in casa (‘ssa mai!  OK, ma cosa temono…?!)

d) “vari governi hanno dichiarato di avere ottenuto incredibili plusvalenze dalle loro partecipazioni nelle banche tecnicamente fallite 6-9 mesi fa, ma salvate da questi lungimiranti governanti” (lungimiranza…?!?)

e) “le banche – persino quelle salvate mesi fa – stanno macinando guadagni consistenti dalle… attività di trading” (però – complimenti: che bravi…!  O no…?!)

f) I CDS sono tornati a livelli di assoluta tranquillità.  Of course… dopo aver causato il fallimento triplice (con altrettanti salvataggi…) del colosso assicurativo AIG, i rialzi delle Borse non possono non aver inciso positivamente sulla percezione del rischio di insolvenza di numerosi corporate bonds, e quindi sul valore dei CDS

Difronte alla prima “Crisi Globale al Cubo” della Storia, innescata da una massa immane e complessa di titoli derivati (CDO, CDS e altro) che ammonta oggigiorno a ben oltre il 1000% (10 volte…) il Pil mondiale (negli anni ’90 arrivava appena al 70%), i governi hanno tentato l’unica terapia di un globale “effetto placebo” (con dosi massicce di morfina…) attraverso l’immissione nel sistema di una epocale massa di liquidità.

Mai nella Storia così tante nazioni hanno concordemente drogato le economie come risulta dal grafico del rapporto tra M1 e Pil (“k marshalliano”)

Si sono tutti indebitati per riempire le banche di liquidità per… “finanziare imprese e famiglie” diranno tanti. No! Le banche hanno stretto i loro rubinetti già stretti, e la liquidità se la tengono per sé non svolgendo la loro attività primaria: concedere crediti – del resto, crediti a chi? A imprese o famiglie che tra poco saranno più in crisi che mai per mancanza di consumi, di produzione e di lavoro con ulteriore carenza di consumi, produzione e lavoro…

Le banche tengono per sé la liquidità poiché:

a)  si attendono una deflazione che, in realtà, è pianificata e pilotata da anni;

b) chi ha “liquidità liquidabile” sarà Re della Deflazione: acquisirà a metà prezzo imprese, immobili, banche, compagnie assicuratrici, governi… (Gheddafi docet…)

c) soprattutto, devono in parte usarla per gli scopi dei governi che gliel’hanno concessa: “fare trading” che in realtà significa pompare le quotazioni delle borse in modo da illudere il mondo che la crisi è passata (“effetto placebo”…), convincere i cittadini a consumare di più, istigare i risparmiatori a investire (long) su titoli e indici che sono saliti del 70, 100, 200% in pochi mesi (gli stessi che hanno però perso dal 50 al 90% in un anno e mezzo, portandosi oggi mediamente al 40-50% dei valori del 2007!);

d)  devono inoltre mostrare forti plusvalenze (sia le banche, sia i governi con titoli comprati al minimo storico) in una colossale “catena di sant’Antonio” che… non sta funzionando, poiché la gente, le imprese, l’economia reale non ci crede, meglio non ha i mezzi per crederci, dati i livelli di disoccupazione già raggiunti e prossimamente in ulteriore salita (vedi il grafico storico americano, dal 1940 a oggi, e capirai in che situazione è il mondo intero…)

So what? Dirà qualcuno… Cosa fare in pratica?

Il presupposto mio – opinione opinabile… – è:

1) le Borse stanno mostrando segni di continui salvataggi (nun gliela fanno più…!) da parte di “mani forti” (vedasi il Dow Jones salvato svariate volte recentemente proprio nell’ultima mezz’ora per riportarlo oltre certi livelli tecnici e/o fisici);

2) la liquidità destinata a drogare le Borse sta finendo (non è infinita…) così come gli introiti fiscali dei Governi che pilotano, attraverso i “banchieri piloti”, questo incredibile rialzo a tutto vantaggio loro. Intanto negli USA sono arrivati a 84 banche fallite nel 2009 (25 nel 2009…).

3) si stanno formando eserciti poderosi di lobby di potere che possono e vogliono sfruttare questa debolezza per diventare i nuovi egemoni del mondo (come i Rothschild con il crollo napoleonico e i Rockefeller con il crack del ’29…), pronti quindi a spingere tutto giù – verso una globale deflazione. A partire da un possibile prossimo “C-Day” (Crack-Day)…

4) l’instabilità giocherà a favore di chi ha poderose liquidità per comprarsi mezzo mondo a seguito di una deflazione pilotata e innescata da un crollo delle borse e, forse persino, da un taglio dei debiti pubblici (tanto, sono tutti indebitati e nessuno quindi potrà innescare una classica inflazione che tradizionalmente frega i propri creditori – ripeto: sono tutti debitori legati tra loro, con l’eccezione di Cina e India con i quali Ms. Clinton e Mr. Obama stanno già regolando i conti mostrando i muscoli…).

In pratica, proteggere la liquidità è l’unica strategia (casseforti, diversificazione su conti correnti e fondi liquidità, senza illudersi di salvaguardarla con oro o diamanti), e per i più audaci (e pazienti…) prendere posizioni short su titoli e indici attraverso opportuni ETF.

Rimane la scommessa su chi saranno i prossimi egemoni del mondo…

Io non lo so (anche se qualche sospetto….).

Ad maiora (o, con la deflazione in vista, Ad minora…)!

di Nicola Antonucci per SoldiOnline

Nato a Chicago, 1959, Nicola Antonucci è consulente finanziario indipendente, ingegnere elettronico esperto di complessità, con ventennale esperienza in multinazionali dell'informatica e di internet. Fonda a Torino, nel 1985, la Financial Computing Sas, e nel 1989 la Antonucci Financial Broker. Si forma scientificamente con la Teoria della Complessità, la Teoria dei Giochi e le Scienze Cognitive. Svolge attività di advisor per opportunità di private equity, e di Consulenza Finanziaria Indipendente sui temi della Finanza Immobiliare, della Crisi d’Impresa e Temporary Management e dei prossimi Scenari Complessi. E' iscritto all'Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari.

14 Settembre 2009 · Simonetta Folliero


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