Debiti e società di recupero crediti – consigli da seguire se si decide di pagare 


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Gentile debitore, se proprio ha intenzione di pagare, segua questi consigli: innanzitutto lei deve accertarsi che il soggetto a cui effettua i pagamenti sia legittimato alla riscossione del debito.

Occorre dunque che le venga trasmessa copia conforme della documentazione attestante la cessione dei diritti dal creditore originario al soggetto giuridico con cui sta perfezionando il concordato.

18 Febbraio 2011 · Chiara Nicolai

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Commenti e domande

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  • antonella 15 Luglio 2015 at 14:45

    Dieci anni fa, per un problema di lavoro di mio marito abbiamo contratto debiti con 2 banche non ancora saldati. in questi giorni mi ha contattato una società di recupero crediti di una delle 2 banche proponendomi un saldo a stralcio per circa 6000 euro a fronte di un debito di euro 13.000 potendo pagare con bollettini postali da 70 euro al mese. Non abbiamo nulla di intestato e mio marito ha già un pignoramento del quinto dello stipendio. Se pago mi hanno detto che faranno la comunicazione per la cancellazione da crif…. è vero? Mi conviene?

    • Ludmilla Karadzic 15 Luglio 2015 at 17:21

      Se l’unica motivazione per cui lei procederebbe al pagamento dei 6 mila euro è quella di poter essere riammessa nel circuito del credito, il consiglio spassionato è di lasciar perdere.

      Innanzitutto perchè la sua famiglia è già sovraindebitata ed un ulteriore prestito, se mai glielo concedessero (cosa impossibile fino a quando resterà insoluto l’altro finanziamento) aggraverebbe la sua già precaria situazione di debitrice in sofferenza.

      In ogni caso, anche se lei saldasse il conto pure con la seconda banca ed entrambe le posizioni fossero effettivamente cancellate dalla CRIF, il problema sarebbe comunque rappresentato dall’esistenza delle cosiddette banche occulte dei cattivi pagatori. Una lettura degli articoli raccolti in questa sezione potrebbe aiutarla a capire di cosa si tratta.

      Diverso è il discorso se lei avesse deciso di pagare per un obbligo etico morale o perchè preferisce non essere più scocciata da creditori petulanti. In questo caso, tuttavia, è doveroso aggiungere che, a nostro avviso, uno sconto sul debito complessivo di soli 7000 euro ci sembra assolutamente insufficiente.

      Soprattutto tenendo conto del periodo di crisi attuale, che la pratica è stata acquistata dalla società attuale creditrice al massimo per 50 euro, che il credito puzza di prescrizione, e che avendo suo marito già in corso un pignoramento per debiti ordinari, la vostra posizione contrattuale può essere definita abbastanza “forte”.

  • djtrasformer 24 Gennaio 2013 at 12:57

    Buongiorno
    Ho chiuso un’attività 6 mesi fa. Una ditta a cui dovevo poche centinaia di euro si fa avanti pochi giorni fa tramite uno studio legale chiedendomi di pagare le fatture insolute. Non stò lavorando e non so dove trovare i soldi a questi signori, in più si aggiunge l’onorario dell’avvocato che per mandarmi la mail mi ha chiesto lo stipendio giornaliero di un operaio con pagamento da effettuare sul conto dello studio e prima di effettuare il pagamento alla ditta con la quale sono debitore. Volevo conoscere le conseguenze se non pago entro la data stabilita dall’avvocato, dato che non sono possessore di nulla o se non dovessi pagare solo l’onorario dell’avvocato.

    • Simone di Saintjust 24 Gennaio 2013 at 13:10

      Per lei che non ha nulla, le conseguenze immediate del mancato pagamento dell’esoso onorario dell’azzeccagarbugli postino elettronico e del fornitore che “mette” un avvocato per poche centinaia di euro (a meno che non si tratti del fratello, al fornitore questa “smargiassata” costerà più dell’eventuale rimborso del debito), sono praticamente pari a zero.

      La valutazione, tuttavia, va fatta in prospettiva. Se questa crisi decidesse di togliersi dalle balle (e sarebbe pure giunta l’ora) e lei, come le auguro, dovesse riprendere un’attività proficua o trovare una decente occupazione come lavoratore dipendente, si ritroverà vulnerabile e probabilmente costretto, se il postino, il fornitore ed il suo avvocato sono soggetti “tignosi”, a pagare dieci volte tanto quello che deve oggi.

      Il dilemma è uno dei classici: meglio l’uovo oggi o la gallina domani? Nel caso specifico sia l’uovo che la gallina devono intendersi quelle che mangeranno, purtroppo, i suoi creditori.

      In uno scenario ottimistico sul futuro, lei deve decidere cosa concedere a questi signori, l’uovo oggi o la gallina domani. Se invece punta sul pessimismo, può evitare anche di perdere tempo a farsi spedire l’email dall’azzecagarbugli-postino.

    • djtrasformer 24 Gennaio 2013 at 13:14

      ma io voglio pagare ma al momento mi ritrovo senza un’euro. Anche se all’avvocato postino non vorrei proprio dare nemmeno un centesimo perchè è un ladro a tutti gli effetti visto il suo operato.

    • Simone di Saintjust 24 Gennaio 2013 at 13:17

      Beh, non ci vuole un legale per chiedere educatamento e fornendo giustificate ragioni, una proroga al creditore. Può chiamarlo direttamente. Anzi, direi, che la mossa del postino è controproducente. Il creditore penserà: questo non mi paga, però i soldi per assoldare un leguleio li ha …

      Per quanto attiene l’onorario (meglio il disonorario) al postino, ormai non ha scelta. Il massimo che può fare è pagarlo, se può, e poi recarsi alla prima “tenenza” di GF e denunciarlo, se, come presumo, non le rilascerà fattura.

      La mail effettuata a suo nome al fornitore, anche se cancellata dal pc, si può sempre ritrovare sul computer del fornitore o, volendo, nella pancia di un server del fornitore di servizi e-mail.