Debiti e impossibilità di pagare

Debiti di circa 20000 euro tra inps e iva

Sono la titolare di una piccola lavanderia che va a singhiozzi e negli ultimmi anni mi ha prodotto degli debiti di circa 20000 fra inps iva e arretratto dell'affitto.

Vorrei chiudere e porre fine a tutto questo, ma cosa succede con i debiti?

Come devo pagarli?

Abbiamo due bambine minorenni e dobbiamo badare anche a loro e ho l'intenzione di cercarmi un alto lavoro (sono laureata in famacia)anche perchè il mio marito attualmente e un partita IVA e non si arriva piu alla fine del mese; abbiamo una casa, intestata solo al mio marito, che dovevamo finire di pagare nel dicembre dell 2011, ma al momento attuale ci mancano 670euro da pagare e non siamo riusciti ancora (la banca ci ha concesso ancora un mese, fino al fine del settembre).

Pensavo di rifare un mutuo sulla casa per poter sanare i debiti.

Cosa ci consigliate?

Cosi facendo salderà i debiti ma dovrebbe rimborsare il prestito garantito dalla nuova ipoteca

Da quanto mi sembra di intendere, lei vuole passare da una situazione debitoria critica ad una disperata.
Lo scenario più probabile che intravedo è quello che mi appresto a descrivere. Lei chiede un prestito con l'intenzione di coprire i debiti accumulati con Agenzia delle entrate ed Inps. Può darsi glielo concedano ma, inevitabilmente, suo marito sarà chiamato a prestare garanzia come terzo datore di ipoteca. Il terzo datore di ipoteca è colui che, disponendo della proprietà di un immobile, acconsente all'iscrizione della garanzia sul proprio bene. Diciamo che, avendo ormai suo marito [quasi] completato il rimborso di quanto garantito dalla prima ipoteca, non si dovrebbero incontrare difficoltà ad iscriverne un'altra.

A questo punto salderà i debiti, ma dovrebbe rimborsare il prestito garantito dalla nuova ipoteca. Ora, se da dicembre 2011 non riesce a mettere da parte 670 euro per pagare l'ultima rata del mutuo contratto per l'acquisto della casa, mi spiega come pensa di servire il nuovo debito? Evidentemente ci sono all'orizzonte nuove e reali prospettive di incrementare il suo reddito. Altrimenti, è come se avesse deciso di andare al casinò per giocare alla roulette.

Con la spiacevole conseguenza che ben presto la casa verrà pignorata, venduta per quattro soldi e lei si troverà, insieme a suo marito e ai figli, in mezzo ad una strada, senza una proprietà e con più debiti di prima perchè le procedure di espropriaione forzata di un immobile comportano anche l'indifferibile obbligo di corrispondere le spese sostenute dal creditore e dal Tribunale per portare a termine la vendita all'asta.

Se i debiti non la fanno dormire, la casa deve venderla e trovarsi una sistemazione in affitto.

Oppure, lei che è laureata in farmacia, si fa prescrivere degli ansiolitici in modo da stare più tranquilla ed evitare di essere colta da raptus che la porteranno al suicidio economico patrimoniale.

Quello che va fatto, in prospettiva futura ed allo scopo di evitare anche eventuali disguidi burocratici (ipoteca sulla casa per debiti imputabili solo a lei), è optare per la separazione dei beni da suo marito, facendola annotare sull'atto di matrimonio.

Poi continuerà a vivere come nullatenente, e, in tale veste, inattaccabile da Equitalia. Senza farsi venire per la testa strane idee. Solo quando troverà un lavoro più redditizio, potrà preoccuparsi di pagare il debito ad Agenzia delle entrate ed INPS. L'Agenzia delle entrate non ha fatto nulla per lei, tranne che chiederle soldi da trasferire ai corrotti di Stato. L'INPS, se lei non provvederà a mettere da parte qualcosa per assicurarsi una fettina di pane in vecchiaia, la lascerà morire di stenti. Non capisco perchè, invece, lei si dà tanta pena per assecondare le loro esose e, spesso ingiustificate, pretese.

19 Settembre 2012 · Simonetta Folliero


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