Cosa posso fare per tutelare il mio compagno che non è assolutamente coinvolto nè garante dei miei debiti?

Ho contratto cinque anni orsono un debito personale con un conoscente che era anche il mio padrone di casa nell’aprile 2005 di circa 17000 euro.

Ho pagato dall'aprile del 2005 al gennaio del 2006 circa 3500 del debito che è stato regolamentato solo da un foglio nel quale io ammettevo il debito e concordavo la restituzione senza interessi .

Nello stesso anno ho dovuto chiudere la mia società di persone dichiarando il fallimento in proprio . ho informato la persona con la quale avevo contratto il debito che a causa del fallimento e delle crescenti difficoltà economiche dovute anche dalla mia separazione (ora sono divorziata) non ero in grado in quel momento di continuare ad onorare il debito contratto.

Ho avuto contatti con il creditore sino al Gennaio del 2009 quando ci accordammo che in caso di modifica delle mie condizioni lo avrei tempestivamente informato ed avrei ricominciato a pagare, concordando l’importo,che avrei di volta in volta pagato per pagare interamente il debito contratto.

Negli ultimi giorni di Aprile ho ricevuto una lettera raccomandata da una società di recupero credito associata UNIREC che mi chiedeva l’importo richiesto maggiorato degli interessi entro 15 giorni. Ho chiesto spiegazioni (gli interessi non risultavano essere richiesti dal foglio di ammissione del debito) e mi e’stata inviata una mail nella quale l’importo era stato scorporato del computo degli interessi.

Il contatto da parte della Società successivo alla lettera mi accusava di negare il debito visto che chiedevo spiegazioni. Ho cercato di spiegare la situazione mi è stato detto che l’atteggiamento che un debitore dovrebbe avere era differente dal mio. Ho scritto una mail su richiesta della società nella quale avrei dovuto evidenziare la mia situazione cosa che ho fatto. (Non avevo ne ho intenzione di negare la mia situazione debitoria)

La mia situazione è oggettivamente la seguente: 

Convivo stabilmente con il mio compagno e mia figlia nei giorni in cui è con me (affidamento congiunto), con residenza di mia figlia presso di me, figlia per la quale percepisco un assegno (non per me.,

Ho rinunciato al mantenimentopersonale),ho un contratto di locazione intestato a me ed al mio compagno, ho dichiarato fallimento in proprio e non ho ancora ricevuto la riabilitazione in bonis, i mobili all'interno dell'appartamento sono usati e ci sono stati donati dai nostri familiari, una buona parte sono del mio compagno e di molti abbiamo la fattura ed il contratto di finanziamento a lui intestato per l'acquisto degli stessi ancora in essere, non ho una macchina, non ho un conto corrente, il mio contratto a progetto scade a fine maggio ed al momento non ho avuto informazioni circa la possibilità di rinnovo. 

A fronte di questa mail nella quale evidenziavo la mia situazione, su mio sollecito, mi è stato risposto che il creditore aveva deciso di procedere e che avrei ricevuto nei prossimi giorni (quando?) la visita di un esattore della mia zona. 

Cosa devo fare ? Sono obbligata a far entrare in casa l’esattore?

Che cosa posso fare per tutelare il mio compagno che non è assolutamente coinvolto ne garante del mio prestito ?

Come posso dimostrare che non ho effettivamente cose mie se non libri, suppelletili varie e la cucina regalatami di seconda mano da mia mamma cinque anni orsono quando ha cambiato la sua ?

Esiste prescrizione per questo tipo di debito?

Attendo qualche suggerimento perché non so proprio cosa fare….
Grazie a chi mi vorrà rispondere…

La discussione continua in questo forum.

11 Agosto 2010 · Simone di Saintjust




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