Come ti faccio sparire la debitrice dal rintraccio del recupero crediti

Il rintraccio debitori presso gli uffici anagrafici

Le società di recupero crediti, per il corretto e proficuo svolgimento della propria attività, si trovano spesso di fronte all'esigenza di dover richiedere, agli uffici d'anagrafe, una verifica circa il luogo di residenza dei soggetti presso i quali devono riscuotere un debito.

Nel caso in cui il debitore si sia trasferito in altro Comune, rispetto a quello a cui si inoltra la richiesta, le anagrafi comunicano, quantomeno, il luogo di emigrazione.

E’ a tutti noto che per un cittadino italiano è difficilissimo, se non impossibile, ottenere il cambio delle proprie generalità. Infatti, i provvedimenti di cambiamento o modifica del nome o del cognome rivestono carattere eccezionale e possono essere ammessi solo ed esclusivamente in presenza di situazioni oggettivamente rilevanti, supportate da adeguata documentazione e da solide e significative motivazioni.

Situazioni e motivazioni rigidamente e dettagliatamente previste e regolate dall'articolo 89 del DPR 396/2000 (cambiamento del nome o del cognome perché ridicolo o vergognoso o perché rivela origine naturale) e dall'articolo 84 dello stesso decreto (esigenza di cambiamento del cognome o aggiunta di altro cognome al proprio).

Il cambio di cognome per gli immigrati debitori

Ciò non vale per i cittadini stranieri immigrati in Italia. Con la circolare  numero 66/2004 la Direzione Centrale dei Servizi Demografici del Ministero dell'Interno ha chiarito che per i cittadini stranieri non è prevista l'attivazione della procedura di cambiamento del nome e del cognome, di cui agli articoli 84 e seguenti del DPR 396/2000.

E questo perchè l‘articolo 24 della legge 31.5.1995, numero 218, concernente la riforma del sistema del diritto internazionale privato, stabilisce che ai diritti della personalità - fra i quali deve annoverarsi il diritto al nome e al cognome - si applica la normativa del Paese di cui il soggetto è cittadino.

Ora, in generale, nel mondo è comune per le donne cambiare il proprio cognome con quello del marito dopo il matrimonio.

Da questo punto di vista, è vistosa l'eccezione dell'Italia. Nonostante il codice civile all'articolo 143-bis preveda che la "moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito" l'attuale normativa sul diritto di famiglia prevede che la moglie conservi il suo cognome di nascita e questa aggiunta non viene riportata in alcun documento (carta d'identità, patente, passaporto) rimanendo quindi del tutto teorica. È possibile aggiungere, su richiesta, nei documenti ufficiali la dicitura ... coniugata XXX, ma la donna che volesse quindi realmente modificare il cognome aggiungendovi quello del marito dovrebbe intraprendere una pratica burocratica dall'esito incerto.

Come funziona il cambio di cognome per le immigrate debitrici di origine rumena, ungherese e lituana

Invece, alcune nazioni, come ad esempio la Romania, non permettono che la moglie mantenga un cognome diverso da quello del marito. Il cognome di nascita della donna coniugata di nazionalità rumena viene completamente sostituito da quello del proprio coniuge.

In Ungheria le donne sposate sono chiamate ufficialmente con il cognome e il nome del marito seguiti dal suffisso -né. Ad esempio, la moglie di un uomo di nome János Szabó (o Szabó János, nell'ordine ungherese che pone prima il cognome) è chiamata Szabó Jánosné.

In Lituania esistono regole simili sia per i figli sia per la moglie: un uomo il cui cognome è Danilevičius passerà ai figli maschi il cognome Danilevičius e alle figlie il cognome Danilevičiutė; la moglie invece dopo il matrimonio assumerà il cognome Danilevičienė.

In genere nei paesi slavi la moglie assume il cognome del marito. Siccome cognomi si dividono tra cognomi invariabili per genere e cognomi che sono declinati come aggettivi, segue che, sebbene la moglie assuma il cognome del marito, il cognome può essere leggermente diverso. Un esempio di questi cognomi è Kowalski (al maschile, padre e figli) che diventa Kowalska (al femminile, per moglie e figlie). (da Wikipedia)

La lista potrebbe proseguire con altri esempi di nazioni asiatiche ed africane in cui, dopo il matrimonio, la donna assume il cognome del marito o  un cognome derivato da quello del marito.

Come è possibile per un immigrato debitore far perdere le proprie tracce al creditore italiano

Ovviamente il software applicativo, utilizzato presso gli uffici d’anagrafe in Italia, non prevede la possibilità di effettuare, nell’archivio dei cittadini residenti, ricerche correlate alle modifiche storiche del cognome intervenute nel corso del tempo. Per il semplice motivo che per i cittadini italiani la procedura di cambio cognome è rigida e prevede un’adeguata pubblicità, non escludendo un eventuale ricorso ostativo promosso dai soggetti che si ritengono comunque interessati alla variazione anagrafica.

L’operatore di anagrafe, in pratica, quando riceve dalla società di recupero crediti una richiesta di accertamento di residenza per la debitrice X, imposta la chiave di ricerca su X ed interroga l’archivio.  Se dopo la conclusione del contratto di finanziamento la debitrice ha variato le proprie generalità in Y (ad esempio dopo un matrimonio o una separazione avvenuti nel paese d'origine) la ricerca avrà esito negativo. In sostanza la signora X risulta “desaparecida”, dissolta nel nulla. Mai stata residente in quel comune e mai emigrata altrove. Non è un vantaggio da poco per una debitrice …

Infatti nel momento in cui - in conformità a quanto disposto dall‘articolo 24 della legge 31.5.1995, numero 218,  che sancisce il diritto di X ad ottenere il nome ed il cognome previsto dalla normativa del Paese di cui X è cittadino -  l’ufficiale d’anagrafe, su richiesta di parte, modifica in Y le generalità della debitrice X, egli  può solo associare un’annotazione che traccia il legame esistito fra Y ed X.

Ma quest’annotazione non costituisce una relazione informatica fra le chiavi X ed Y dell'archivio, sicchè, quando l’operatore cercherà X fra la popolazione residente, X risulterà non essere mai stata residente in quel comune, nè emigrata altrove.

Il problema potrebbe essere risolto procedendo ad una ricerca avente come chiave la data di nascita, esaminando, cioè, tutte le eventuali annotazioni associate alle schede anagrafiche risultato dell'interrogazione. Ma si capisce bene che si tratterebbe comunque di un caso fortuito, un’evenienza non dovuta, legata solo alla buona volontà ed alla cortesia dell'operatore d’anagrafe.

Ed in ogni caso, non sempre è possibile procedere in tal senso: basti pensare al numero di schede anagrafiche che potrebbero venir fuori in seguito ad una ricerca per data di nascita effettuata in un archivio della popolazione residente di una grande città come Roma, Napoli, Torino, Milano ecc.  Senza contare il fatto che numerose anagrafi non dispongono nemmeno della possibilità di accedere all'archivio per chiavi di ricerca diverse dal cognome.

Così il debitore e/o la debitrice diventano irreperibili al creditore

Ed ecco quindi come costruire una debitrice irreperibile:

a) individuare una giovane immigrata di nazionalità rumena, slava o comunque proveniente da un paese compreso fra quelli in cui lo stato coniugale comporta la necessaria variazione del cognome.

b) verificare che la gentile pulzella sia in procinto di convolare a giuste nozze nel paese di origine e proporle l'operazione, ottenendone il consenso in cambio di un adeguato regalo per l'evento coniugale;

c) offrirle un lavoro stabile con regolare statino paga;

d) farle ottenere un prestito di quelli "prendi oggi ed inizi a pagare fra sei mesi", erogati da finanziarie che hanno a cuore la situazione economica degli immigrati. Allo scopo basterà salire su un autobus (pagando il biglietto)  in una qualsiasi città italiana e leggere le inserzioni pubblicitarie scritte in tutte le lingue che tappezzano gli interni del veicolo;

e) attendere il matrimonio, il trasferimento in altro comune della debitrice e quindi interrompere il pagamento delle rate.

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18 Agosto 2013 · Chiara Nicolai


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