Come pagare solo una parte del debito e vivere sereni …

Come pagare solo una parte del debito e vivere sereni …

In riferimento all'articolo pubblicato in un post precedente, avente ad oggetto la recensione del libro di Giampaolo Luzzi dal titolo "Come non pagare i debiti e vivere felici ... un lettore, Yuri, commenta:
Il libro l’ho acquistato e letto. E’ una cosa del tutto nuova e mi viene difficile spiegare la genialata di una cosa del genere. In sostanza nel libro, senza falsi moralismi e senza giudizi, ti mette in condizioni di decidere se vuoi pagare i tuoi debiti oppure no.

Se non paghi sappi che ti accadono alcune cose. Te lo puoi permettere? Ma se decidi di pagare, ti porta per mano a scoprire un mondo del tutto sconosciuto ai più (almeno a me che sono impiegato pubblico, neanche me lo immaginavo) di crediti comprati e venduti, di politiche dei creditori. Ma lo sapete che ci sono alcuni crediti per i quali mai il creditore farebbe un’azione legale? Insomma, leggetelo e poi mi direte…
Io non ho letto il libro, ma ritengo che ciò che scrive Yuri meriti alcune importanti precisazioni.

Innanzitutto osserviamo che Giampaolo Luzzi, l'autore del libro, è stato presidente dell'UNIREC. E se mai avesse davvero voluto trasmettere i concetti che Yuri ha ritenuto di estrapolare dalla lettura del testo, certamente non avrebbe potuto farlo  in qualità di capo dell'associazione delle società di recupero crediti.

Per sgombrare poi il campo da possibili equivoci ed evitare danni al lettore poco attento - danni che potrebbero derivare da una interpretazione troppo semplicistica dei commenti espressi da Yuri - diciamo subito che le tematiche debitorie, forse affrontate nel libro, non possono sicuramente essere quelle derivanti dagli importi iscritti a ruolo e notificati tramite cartelle esattoriali.

Crediti erariali e/o previdenziali

La cartella esattoriale, come è noto, trae origine da crediti erariali o previdenziali (quelli contratti per mancato pagamento di imposte, imposte evase o maggiori imposte calcolate in seguito ad accertamenti, evasione di contributi previdenziali) o da infrazioni amministrative (multe). In questi casi consigliamo di valutare, con la dovuta attenzione, l'eventuale decisione di non pagare quanto dovuto.

La gestione del recupero degli importi iscritti a ruolo e notificati al debitore tramite cartella esattoriale è affidata a Equitalia. Equitalia è una società di proprietà dell'INPS per ill 49% e dell'Agenzia delle ENTRATE per il 51%. Non si tratta dunque, come affermano alcune leggende metropolitane, di una società privata. Certo agisce come società privata per la riscossione degli importi iscritti a ruolo, ma è in realtà controllata dallo STATO. Equitalia è presente sul territorio nazionale con numerose società partecipate, che svolgono il ruolo di agenti della riscossione per Stato ed enti locali.

In caso di mancato pagamento della cartella esattoriale nel termine di 60 giorni, sulle somme iscritte a ruolo sono dovuti gli interessi di mora a decorrere dalla data di notifica della cartella, nonché il compenso a favore del concessionario (Equitalia o società partecipate). Trascorso tale termine, il concessionario senza necessità di ulteriori avvisi (salvo quanto previsto dalla normativa della riscossione coattiva dei tributi iscritti a ruolo) potrà avviare le azioni e le procedure per la riscossione coattiva, dell'importo indicato nella cartella esattoriale, su tutti i beni del debitore e dei suoi coobbligati.

È bene evidenziare che il procedimento di riscossione coattiva è caratterizzato da presunzioni, restrizioni e preclusioni a carico del debitore e dei terzi che sono giustificate dal fondamentale interesse pubblico alla tempestiva riscossione dei crediti tributari iscritti a ruolo con cartella esattoriale.

In altre parole, il supremo interesse dello Stato nel recupero dei crediti vantati, ha portato alla definizione di procedure per la riscossione degli importi iscritti a ruolo con regole che sono tutte a favore di una sola delle due parti: l'erario.

Poche, o nulle, le possibilità di spuntarla per il povero contribuente, a meno che questi non possa permettersi, come Valentino Rossi, tributaristi di fama del calibro di Vincenzo Visco o Victor Uckmar.

In verità conserva qualche chances di non pagare la cartella esattoriale, senza eccessivi danni, anche il contribuente tipo rappresentato in questo esilarante sketch di cui sono protagonisti Andrea De Simone  (il barista) e Mimmo Picardi (il destinatario della cartella) membri del noto trio cabarettistico partenopeo "Lavori in corso" (in realtà nel contributo video manca il terzo componente, Pasquale Cangiano).

Ma si tratta di una situazione limite, che certo non è auspicabile!

Debiti per credito al consumo

Veniamo adesso al nocciolo della questione: ci riferiremo, tanto per fissare le idee, a debiti contratti in seguito ad acquisti effettuati avvalendosi di contratti di finanziamento per il così detto credito al consumo.

Effettivamente la finanziaria, che non riesce a recuperare le somme erogate, non agisce direttamente contro il debitore. In genere non è organizzata, nè ha le competenze, per l'attività di esazione.

Attraverso operazioni di factoring il credito viene allora ceduto alle società di recupero crediti.

E qui va fatta una ulteriore distinzione. Il credito "in sofferenza" può essere acquistato da società iscritte all'UNIREC oppure può finire nel giro di una galassia di piccole e medie strutture, a dimensione familiare o parafamiliare, che negli ultimi anni si sono dedicate, il più delle volte improvvisando, alla lucrosa attività del recupero crediti.

Per avere una idea del "mondo del tutto sconosciuto ai più (almeno a me che sono impiegato pubblico, neanche me lo immaginavo) di crediti comprati e venduti, di politiche dei creditori..." citato da Yuri nel commento in discussione, consigliamo di visionare i filmati, disponibili in questo blog, sulla cessione dei crediti.

Orbene, se siete stati sfortunati e la società di recupero crediti che ha comprato il vostro debito è iscritta all'UNIREC, avete pochissime speranze di farla franca. Si tratta di organizzazioni in cui lavorano professionisti del settore: ovvero investigatori, avvocati, agenti esattoriali esterni. Per farla breve specialisti del recupero crediti.

Solo in un caso non sarete costretti ad onorare il vostro debito. Qualora, cioè, non risultiate proprietario di beni mobili ed immobili e la vostra attività lavorativa venga retribuita in nero. Altrimenti vi ritrovereste, in men che non si dica, con una ipoteca sull'abitazione, con il sequestro dell'automobile o con lo stipendio, pensione, o compenso professionale pignorato.

Un caso pratico

Ma affrontiamo un caso pratico: chiameremo il nostro ipotetico debitore protagonista, con un po' di fantasia, Pippo. Pippo risulta vincitore di una lotteria a premio, una sorta di "prendo 10 e pago 1,1". E lui neanche lo sa.

Pippo ha comprato una cucina comprensiva di macchina del gas, frigorifero e congelatore. Con ripiani in marmo. Bene. Il tutto gli è costato 10 mila euro, ma a rate, usufruendo di un finanziamento concesso per credito al consumo. Non solo. Il pagamento inizia dopo 6 mesi a tasso zero (ma questo neanche gli interessa) e quel che più importante non ha sborsato neanche un euro di anticipo.

Pippo non paga le rate alla scadenza. Neanche la prima. Dopo un annetto la finanziaria (visto che le prescritte comunicazioni con raccomandata A/R, condite con minacce di azioni legali, pignoramenti, sequestri ecc. sono anche tornate indietro per compiuta giacenza, mai ritirate) decide di vendere il credito vantato nei confronti di Pippo (ovvero il debito di Pippo).

Cosa fa la finanziaria creditrice? Certo iscrive Pippo ad una banca dati dei cattivi pagatori. E da quel momento, sia chiaro, Pippo non potrà più accedere ad ulteriori finanziamenti.

Subito dopo vende il credito. Lo vende ad una società, non UNIREC, che indicheremo come società A, la quale ipotizzeremo - come quasi sempre accade nella realtà - svolge la propria attività in tre stanze relegate in una periferia cittadina. Non c'è uno studio legale associato. Non esistono strutture investigative o quanto meno impiegati esperti nelle ricerche anagrafiche e/o agenti esattoriali qualificati. La forza lavoro è costituita da impiegate con partita IVA che, dovendo scegliere fra un impiego a percentuale sugli importi recuperati o una occupazione, sempre a percentuale, in una hot line telefonica, propendono per la prima (chissà perchè poi...).

Inutile dire che la società A non è così stupida da comprare il credito vantato dalla finanziaria nei confronti di Pippo (il debito di Pippo) a 10.000 euro. Diciamo che lo acquisterà, visto che è in sofferenza da solo poco più di un anno, a 1000 euro (e sto largheggiando, badate bene).

Cosa fa la società A? In gergo si dice che getta le reti o l'amo ... Invia, cioè, comunicazioni di messa in mora diluite però da inviti amichevoli al debitore per una regolazione stragiudiziale del contenzioso. Con promessa di stralcio (sconto sul capitale iniziale dovuto) e di un piano di ammortamento (pagamento a rate) piuttosto vantaggioso.

Molti "abboccano". Si tratta di persone che si sono trovate in situazione di temporanea difficoltà economica, ora superata (e pertanto non abituate a vivere con il fiato sul collo delle società di recupero crediti). O che, magari, hanno bisogno di ottenere un mutuo per l'acquisto di una casa o il finanziamento per l'acquisto di un'automobile, per ragioni di lavoro. E si son visti rifiutare l'accesso al credito perchè, probabilmente, avevano comprato a rate tempo fa, e non pagato (per dimenticanza ...) un televisore del valore di 700 euro.

Ecco, costoro saranno ben lieti di contattare il call center della società di recupero crediti. Risponderà, nel 90% dei casi, una signora con i bigodini fra i capelli, dall'aria stanca ed assonnata, che terrà la cornetta del telefono stretta fra spalla e capo, con una mano prenderà appunti sui riferimenti della pratica e con l'altra continuerà a spennellarsi lo smalto sulle unghie dei piedi. Non sorridete. Nemmeno immaginate quanto si sia vicini alla realtà.

E Pippo? Pippo che non ha alcuna esigenza, per adesso, di contrarre un altro debito (la cucina va ancora bene e la camera da letto regge ancora le sue "galoppate notturne" con Pippa .. oops ...no con Clarabella) prende la comunicazione amichevole pervenuta, verifica che la mittente società A non faccia parte dell'UNIREC (cosa che si può agevolmente fare consultando l'elenco disponibile sul sito dell'Associazione) e poi, sempre amichevolmente getta la missiva stessa nella spazzatura, non dopo averla ridotta in mille pezzettini, giusto per prevenire eventuali furti di identità (anche se in teoria non potendo accedere ai finanziamenti i ladri di identità a Pippo potrebbero fargli solo, consentitemi il gioco di parole, una Pippa).

Passa qualche anno. Diciamo due. I crediti cominciano a diventare "anziani". E perdono valore, si svalutano. Diminuiscono sempre più le possibilità che il debitori possano addivenire ad un accordo di stralcio. Si potrebbero fare investigazioni, visure catastali, e semmai procedere in via giudiziale. Ma ne vale la pena? Le investigazioni costano. Non esistono risorse investigative interne e poi la società A, non avendo una struttura legale, dovrebbe rivolgersi ad uno studio d'avvocato per procedere con decreto ingiuntivo.

Nella fattispecie del nostro protagonista, bisognerebbe arrischiare circa 3000 euro di ulteriori spese, dopo il costo di acquisizione della pratica (1000 euro) per cercare di incamerarne (forse) 10 mila più interessi fra una decina d'anni. E' da pazzi. Meglio rivendere!.

Ed ecco che il debito di Pippo passa dalla società A in capo alla società B. Al prezzo, nientepopodimenoche, di 250 euro (valutazione sempre ottimistica).

A questo punto il lettore si starà chiedendo perchè la società B compra un credito, in sofferenza da tre anni. Anche se il costo è esiguo (250 euro a fronte di 10 mila euro di capitale più eventuali interessi) si tratta quasi sicuramente di 250 euro di perdita.

La cessione dei crediti e le conseguenze per il debitore

Proverò a spiegarlo: i contratti di factoring, vale a dire cioè quelli che regolano il passaggio dei crediti in sofferenza (non onorati dai debitori) da una società di recupero all'altra, si fanno su pacchetti di pratiche, non sulla singola pratica. La società di recupero crediti acquirente gioca sulla probabilità statistica che contattando quei debitori, alcuni di essi si trovino nella condizioni già viste in precedenza. E cioè che abbiano superato oggettive difficoltà di momentanea crisi finanziaria e siano disposti, ora, a pagare. Oppure che abbiano maturato l'esigenza di dover accedere a crediti più consistenti di quelli non onorati (un mutuo per la casa o un finanziamento cospicuo) ed abbiano pertanto tutto l'interesse ad estinguere il vecchio debito.

E bastano pochi debitori che rientrano, anche solo parzialmente, delle somme per cui sono esposti per consentire il pareggio delle spese sostenute con l'acquisto pacchetto di crediti in sofferenza.. Dopo di che, ogni piano di rientro concordato rappresenta un guadagno netto...

D'altra parte coloro che saldano il debito potranno ottenere dalla società B la liberatoria, ovvero un documento da presentare alla banca dati dei cattivi pagatori per chiedere la cancellazione del proprio nominativo. E quindi poter aspirare ad ottenere nuovi finanziamenti.

Cosa fa adesso Pippo? Pippo non ha alcuna necessità, per fortuna, di accedere a nuovi finanziamenti. La registrazione fra i cattivi pagatori non lo disturba più di tanto. Per lui vale, nè più nè meno, come una iscrizione al circolo della caccia.

Ma Pippo decide di contattare la società B. Per quale motivo?

Quando si è fortunati non bisogna sfidare troppo la sorte. La fortuna prima o poi potrebbe abbandonarti. Questa è l'idea di Pippo. In effetti Pippo ha esaminato tutti gli scenari possibili prima di decidere di contattare la società B. Ha fatto, come si suol dire, i conti per l'andata, ma anche per il ritorno.

La società B potrebbe rivendere un pacchetto contenente la pratica di Pippo alla società C. E questa potrebbe essere una società UNIREC. Ed allora sarebbero guai.

Ma anche nel caso in cui la società C, iscritta all'UNIREC, non riuscisse a farsi restituire un solo euro da Pippo, questi si vedrebbe comunque preclusa qualsiasi possibilità di ottenere una liberatoria a fronte di uno stralcio. E quindi non potrebbe mai accedere, in futuro, ad ulteriori finanziamenti.

Nella vita, si sa, mai dire mai. Ciò di cui non si ha bisogno oggi, potrebbe servire domani.

Le società UNIREC non concedono riduzioni del capitale a debito. Al massimo rinunciano agli interessi maturati, qualora siano comprovate oggettive difficoltà nel pagamento . Nulla di più. E quindi non svendono le liberatorie.

Cosa che invece fanno le altre società di recupero crediti. Quelle, diciamo così, di seconda e terza categoria.

Pippo allora contatta il call center della società B. Stavolta risponde la moglie del titolare. Con una mano regge il cordless, con l'altra rigira il ragù che sta preparando per il marito. Immaginatela come la donnona della pubblicità Vigorsol ....

Pippo è pronto a blandire la preda: "Buon giorno signora, sono Pippo e chiamo per la pratica ics. Ho perso da poco il lavoro e la mia consorte è ricoverata in ospedale per una grave malattia. Mio suocero, che è un carabiniere in pensione ha aperto accidentalmente la vostra comunicazione diretta a me. E ci è rimasto male. Lui non ha mai avuto debiti Così si è offerto di aiutarmi a saldare il dovuto. Ma non può prestarmi più di 500 euro subito. Lo so che è una proposta oscena, ma io, pur essendo disponibile a mettermi in regola, non posso di più. Se serve vi invio la lettera di licenziamento del mio datore di lavoro e la cartella clinica di mia moglie. Potrei anticipare i 500 euro e completare il piano di rientro attraverso 12 rate mensili di 50 euro ciascuna. Soldi che mi fornirebbe sempre mio suocero, prelevandoli dalla sua misera pensione...."

La signora comincia a farsi i conti. La proposta non è cattiva. Entrerebbero 1100 euro a fronte di un investimento di 250. Giusto per non dare l'impressione all'interlocutore che, volendo, avrebbe potuto offrire anche di meno, la donna risponde. "Signor Pippo, mi dia il numero di telefono. Vedrò cosa si può fare. Dobbiamo chiedere l'autorizzazione alla nostra consociata a Boston. E non è cosa semplice. Ma la sua storia mi ha commosso e cercherò di ottenere il placet direttamente dall'amministratore delegato. Le farò sapere qualcosa ..."

E Pippo: "Grazie signora, le sarei veramente molto grato. Sa, la vita non è stata generosa con me. Ed io non vorrei morire povero e impegolato di debiti. Comunque, nel caso, si ricordi di includere nella eventuale promessa di stralcio e piano di rientro rateale la clausola sull'obbligo di concedermi la liberatoria a fine pagamento. Così posso cancellare l'onta di essere iscritto negli elenchi dei cattivi pagatori... "

E la cuoca di rimando " Ma senz'altro. Noi rilasciamo sempre la liberatoria ai nostri .. ehm ... clienti".

E' fatta. Con 1100 euro, 500 subito 600 a rate mensili per un anno, Pippo ottiene risultati importanti:

  • cancella un debito di 10 mila euro contratto quattro anni prima e gravato da interessi legali e moratori considerevoli;
  • elimina il rischio che al prossimo passaggio si trovi a dover affrontare un contenzioso pericolosissimo con una società di recupero crediti UNIREC;
  • ottiene la liberatoria con cui cancellare il proprio nominativo dagli elenchi dei cattivi pagatori ed della Centrale Rischi CRIF (Centrale Rischi Intermediazione Finanziaria);
  • potrà adesso concedersi una nuova automobile, acquistata con un finanziamento senza anticipo, senza interessi, prima rata fra diciotto mesi .....

Tiriamo le somme su crediti esattoriali e ordinari

Il debito di Pippo non riguardava cartelle esattoriali e dunque crediti di origine erariale (e/o amministrativa) vantati dallo Stato (o da enti locali). Pippo non aveva a che fare con Equitalia (o una delle sue partecipate) per importi iscritti a ruolo.

Pippo è stato in qualche modo baciato dalla fortuna. Il debito originario contratto con la finanziaria è stato ceduto prima alla società A e poi da questa girato alla società B, entrambe non associate in UNIREC.

Pippo ha avuto il buon senso di capire quando interrompere il gioco. Non ha bluffato oltre misura. Il suo approccio con la società B è stato remissivo ed intelligente. Non si è posto con arroganza. Non ha minimamente fatto trasparire un messaggio del tipo "Non potete o non vi conviene procedere in via giudiziale. E dunque prendere o lasciare...". Cosa che potrebbe indurre una società di recupero (anche di serie B) a rimetterci finanziariamente, pur di dare una lezione di vita al debitore.

Certo, Pippo è riuscito a non pagare i debiti (ne ha pagato solo una minima parte) e, forse, continuerà pure a vivere serenamente. Ma come per ogni aspetto della vita occorrono buon senso, umiltà, intelligenza ed anche tanta, tanta, tanta fortuna .....

Non basta solo la lettura di un libro. Questo è poco, ma sicuro.

18 Aprile 2008 · Antonio Scognamiglio


Commenti e domande

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78 risposte a “Come pagare solo una parte del debito e vivere sereni …”

  1. Ludmilla Karadzic ha detto:

    Spesso questa la cessione del credito avviene secondo la formula “pro soluto” cioè la società che li acquista si assume interamente il rischio che il debitore non paghi più nulla. E perché, quindi, dovrebbe comprare crediti così difficili da riscuotere? Perché li paga “un tot al chilo”. Si tratta sempre di “pacchetti” di pratiche: statisticamente, qualcuno dovrà pur rientrare. Per guadagnarci, infatti, basta che pochi debitori siano convinti a pagare. Lo dimostra un esempio tratto da una transazione realmente avvenuta: un blocco di oltre 600 crediti, per un totale di quasi 3,5 milioni di euro, venduto a una cifra inferiore ai 150mila euro. A conti fatti, l’importo finale è di poco superiore al 4%. L’altra modalità di cessione è la “pro solvendo”, ovvero il creditore originario mantiene il rischio dell’insolvenza.

    Ecco un altro esempio. Una famiglia è in crisi e non riesce più a pagare il prestito che aveva stipulato per acquistare l’auto nuova o i mobili di casa. Dopo un anno la banca (o finanziaria) che aveva erogato il denaro si trova davanti a un bivio: aspettare ancora, con il rischio di non vedere mai più un centesimo, oppure svendere il proprio credito a una “società di factoring”. Mettiamo che il credito abbia un valore nominale di 10.000 euro. Chi si occupa di recupero crediti (può essere un’azienda interna alla società di factoring o esterna) sa che a questo punto le cifre sono solo teoria. È ormai, infatti, un non performing loan: un credito problematico, difficile da riscuotere. In genere, quindi, riesce a “comprarlo” tra il 5% e l’8% del suo valore, nel nostro caso da 500 a 800 euro. Ogni euro in più è il suo guadagno: per ottenerlo farà tutto il possibile. I meno scrupolosi tartassano il debitore con otto telefonate al giorno, inviano comunicazioni decise, si appostano sotto casa o compiono altre azioni di stalking. Da qui l’idea di un codice deontologico per chi fa recupero di professione, varato nel 2004, ma le segnalazioni di abusi tuttora non mancano.

    La percentuale alla quale viene svenduto il credito può essere anche più bassa, ad esempio nel caso delle operazioni di “pulizia di bilancio”: la cessione (vendita) dei crediti permette alle aziende di defiscalizzare i crediti inesigibili, perché il valore nominale del credito può essere registrato a bilancio come perdita d’esercizio, pagando meno imposte. A occuparsi del recupero dei crediti in sofferenza può essere anche una “bad bank” (società in cui confluiscono i crediti anomali o difficili) spesso creata da una costola della stessa banca che vantava il debito originario. Se un credito non è stato riscosso dalla prima società di recupero crediti che lo ha gestito, dopo 2-3 anni può intervenire uno di questi soggetti, che lo “acquisterà” al 2-3% del suo valore nominale. Da 10.000 euro, siamo arrivati a non più di 200-300.

  2. paolo ha detto:

    salve spero che possiate rispondermi. Ho una macchina soggetta a fermo amministrativo ma è da rottamare; posso fare la rottamazione oppure devo togliere prima il fermo? Poi per quanto riguarda i debiti verso equitalia dopo i vostri consigli mi serve un’altra risposta. Chiedendo un mutuo in banca che mi hanno quasi rifiutato, il direttore mi ha detto di trovare un accordo direttamente con equitalia. Ma quest’ultima mi ha negato altre rateizzazioni perchè in precedenza ho sospeso quelle concesse per mancanza di disponibilità. Sono ormai in un circolo vizioso e ancora non ho capito dove sono tutti questi istituti che aiutano i contribuenti a risollevarsi da situazioni critiche sapendo che non posso nè chiudere l’attività ne tantomeno fallire sono solo chiacchiere. Le banche ti aiutano se hai beni e disponibilità e a quel punto cosa mi serve il loro aiuto se ho già la disponibilità. Poi volevo chiedere ancora una cosa; un immobile non pignorato può essere donato? Grazie

    • cocco bill ha detto:

      Un veicolo soggetto a fermo amministrativo non può essere rottamato, nè venduto. Ci sono, da settembre 2009, precise disposizioni al riguardo.

      La donazione di immobile non pignorato, ma quando siano già in atto azioni esecutive di riscossione coattiva, o comunque notifiche di rientro da conclamate esposizioni debitorie, può essere soggetta a revoca giudiziaria su istanza del creditore.

    • paolo ha detto:

      Ancora una domanda. La casa è di mia moglie che ha ottenuto per successione e noi siamo in comunione di beni. Non può donarla alla figlia dato che le azioni esecutive di riscossione coattiva sono a mio carico? Grazie

    • cocco bill ha detto:

      Se sua moglie ha ottenuto l’immobile in eredità, allora tale immobile non rientra nella comunione dei beni. Pertanto se sua moglie non è debitrice, può donarlo a chi le pare senza problemi.

  3. Antonella ha detto:

    cosa possono fare i fornitori se non riesco a pagare a causa della crisi? grazie una povera commerciante

    • c0cc0bill ha detto:

      I creditori possono mettere in atto procedure giudiziali per ottenere provvedimenti di riscossione coattiva, quali pignoramento mobiliare ed immobiliare. Tutto dipende dall’ammontare delle sue sostanze.

  4. mihaela ha detto:

    ho ricevuto una bolletta molto alta 444,90 comme poso pagarla in rete ?

  5. katia ha detto:

    salve mi chiamo katia ho poblemi finanziari con molte finanziarie volevo sapere come mi devo muovere riquardo una finanziaria che non pago da un anno ho tre finanziamenti con questa finanziaria con due prestiti e una carta totale dei finanziamenti tutto 40000 mila euro oggi mi ha chiamato un consulente e gli ho spiegato i motivi in cui io mi trovo e posso pagare solo co 200 euro al mese lui mi ha risposto che se avevo intenzione dovevo mandare un fax alla finanziaria dove spiegare i motivi e aspettare l,esitose loro accettavano la proposta poi se andava abuon esito mi fisasvano un appuntamento per fare un contratto dove mi riunivano tutti e tre finanziamenti pagando solo 200 euuro al mese a me tutto questo mi sembra un po strano un grazie anticipato

  6. miriam ha detto:

    salve!
    mi chiamo miriam e circa 5 anni fa la mia banca CARIPLO mi ha chiuso il conto in quanto ero fuori di 2800 +/- e non riuscivo a rientrare.
    il mio fascicolo è passato a Roma.
    Cariplo mi ha contattato santuariamente e sempre senza pressioni quindi io ho preso altro tempoe non ho estinto il mio debito.
    Circa un mese fa ci siamo messi d’accordo per un rientro di 100euro mensili considerando la mia condizione economica pessima.
    ma ancora una volta io non ho versato nulla.
    Qualche giorno fa mi ricontatta CARIPLO ROMA(cosi’ si presenta) ed una signora gentilissima mi offre di chiudere il mio debito di 2800euro privo di mora con soli 1000euro!
    io naturalmente sono allettata ma non soldi in piu’ il mio spirito africano mi spinge a contarttare…secondo lei a quanto posso scendere senza tirare troppo la corda?!!
    (((..e grazie per tutto quello che ha scritto)

    miriam

    • c0cc0bill ha detto:

      Non si tratta di tirare la corda. E sicuramente stia tranquilla, non la veda come un’occasione da non perdere. Contatti la recuperatrice, le spieghi i problemi economici da cui è afflitta, cercando di scontare ancora il 20-30%. E, soprattutto provi ad ottenere una rateazione mensile intorno ad 80 euro/mese. Tenga conto che vista la cifra esigua (spese legali non vale la pena per la società di recupero buttarne) e con l’incognita che lei potrebbe non possedere nulla da pignorare, i soldi che offre son quasi trovati a terra.

      Inoltre ricordi di vincolare l’accordo al rilascio di una liberatoria. Le servirà per ottenere la cancellazione dagli elenchi dei cattivi pagatori (a cui è stata sicuramente iscritta) e per poter accedere, in futuro, a nuovi finanziamenti. La liberatoria è fondamentale. Senza la liberatoria lei, pur pagando, non potrà mai accedere in futuro ad eventuali ulteriori finanziamenti.

  7. c0cc0bill ha detto:

    salve e grazie per la risposta volevo farle un altra domanda stamattina mi ha chiamato mio cognato dicendo che il direttore lo ha chiamato perche io ho delle rate scadute di una carta di credito cariparma compresoi canoni del conto corrente il direttore che e gia la seconda volta che si permette dichiamare persone della famiglia cosi ho deciso di chiamarlo e spiegargli la mia situazione e se e possibile trovare un accordo io vorrei chedere di chiudere il conto e pagare le rate della carta con bollettini di 50 euro al mese ne pagovo 100 sono 4 mesi arretrati

    Mi sembra una proposta sensata ma non credo che il direttore della banca abbia la facoltà di concordare un piano di rientro.

    Ora ti consiglio senz’altro di chiudere il conto e restituire la carta. Poi dovrai attendere, per la rateazione del debito, che la banca passi la tua pratica ad un recupero crediti interno o esterno.

    A quel punto potrai intavolare una trattativa anche se vanno messi in conto gli ulteriori interessi da corrispondere.

  8. c0cc0bill ha detto:

    salve sono rosi volevo chiederti se e possibile che una signorina del recupero credito si spaccia prima telefonata per un ufficiale giudiziario poi in una seconda telefanata mi chiede indirizzo e mi chiede quando possono trovarmi in casa perche deve venire l.ufficiale con le forze del ordine sono appena cinque ratetutto il saldo e di 700 euro ho spigato loro la mia situazione le rate sono intestate a me possono pignorare solo con avvisi telefonici

    Fanno quasi tutte così. Vedrai che la prossima volta dirà di essere un avvocato pronto a citarti in tribunale per farti dare l’ergastolo …. se non gli paghi il dovuto.

    Ma devi capirle, porelle. Le tapine percepiscono una percentuale (10-20%) su ogni importo che riescono a strappare al debitore.

  9. massimo respighi ha detto:

    sono rosi da napoli volevo chiederti riquardo la mia situazionedi indebitamento.sono stato conttatata dalla finanziaria ghe ho due prestiti e una carta di credito in cui mi chiedeva di effetuare un pagamento di una delle tre rate scadute di un finanziamento che ho fatto per consolidare i vecchi debitiio gli ho fatto presente dopo una animata discussione che io avevo altri prestiticon questa finanziaria e quindi volevo un accordoper riunire tutti e tre rate in unica rata piu piccola mi ha risposto di pagare la rata di treceto eurodel mese di novembre e di cottattare poi il servizio clienti e esporre il mio poblema non so piu che fare con questa finanziaria ho in tutto al mese 700 accetterannola mia condizione di pagamento di trecento o treecinquanta al mese ..

    rosi

    23 Gen 09 at 10:56 am

    Salve rosi. Il consiglio che le posso dare, per esperienza personale, è quello di comunicare con la finanziaria che le ha erogato i prestiti con raccomandate A/R facendo presente la sua difficoltà nell’onorare i pagamenti e vedrà che l’ascolteranno. E’ logico che telefonicamente le dicano di pagare le rate, sono istruiti in questo modo, perchè devono cercare di tirar fuori tutto il possibile. Loro fanno i loro interessi. Lei giustamente deve tutelare i suoi e riuscire a mangiare. Non si dice, ma c’è gente che le macchine le intesta alla figlia o alla moglie in separazione dei beni.

  10. massimo respighi ha detto:

    salve…., premesso che sono nullatenente,vorrei domandarle una cosa. ho un debito con una finanziaria (carta di credito a rimborso)di circa 1800 €, sono 10 mesi che non pago le rate mensili.
    Con la stessa società ho stipulato anche un contratto di finanziamento per l’automobile (con garante mia madre), di circa 30000€, che sto regolarmente pagando.
    Qualche giorno fa mi hanno minacciato che se non risolvo velocemente il debito della carta mi chiederanno l’intero importo relativo anche al finanziamnto dell’auto.
    Possono farlo?

    Grazie

    ugo

    22 Gen 09 at 6:39 pm

    si, purtroppo per lei avrebbero potuto, teoricamente, farlo anche nel caso in cui l’emittente della carta di credito non fosse stato lo stesso del finanziamento. Considerando che sua madre le ha fatto da garante nel caso del finanziamento, potranno rivalersi anche su di lei. Le consiglio in tutta onestà di provvedere al pagamento della cifra che comunque è esigua.

  11. massimo respighi ha detto:

    salve, sono sabrina e ho bisogno di aiuto…io e mio marito siamo indebitati con una finanziaria per 42.000 euro meno 14 rate da 440 euro che abbiamo pagato, poi abbiamo 3 carte revolving per un totale di 11.000 euro.
    abbiamo iniziato a chiedere un prestito e una carta di credito revolving 9 anni fa quando io sono stata operata alla schiena e non sono stata più bene, per cui lavorando con cococo ho perso il posto, da lì si è creato un circolo vizioso nel senso che poi ho lavorato saltuariamente e quando ci trovavamo con l’acqua alla gola rifinanziavamo il tutto x avere un po’ di respiro…e ci hanno sempre detto di si xchè fino ad oggi siamo buoni pagatori. il problema è che da poco sono stata rioperata di ernia al disco…è stata un operazione un po’ complicata, sono entrata in ospedale su una sedia a rotelle, non camminavo +…insomma mi trovo nuovamente impossibilitata a lavorare e dal prossimo mese non ce la faremo + a pagare gli 880 euro mensili delle varie rate. mio marito pecepisce sui 1100 euro al mese e con quello che prendevo io riuscivamo a pagare, solo che ora a me si prospetta un lungo recupero, a 34 anni sono ridotta come se ne avessi 80.
    Noi viviamo in una casa popolare e l’unica cosa che possediamo eccetto i mobili è un’auto: una punto del 2001 con 220.000 km e un sacco di “pacche” sulla carrozzeria e con gli interni molto molto consumati.
    Noi siamo rassegnati al pignoramento del quinto di stipendio, ma temiamo il pignoramento dell’auto che x noi è di fondamentale importanza ( x mio marito x recarsi al lavoro che è fuori mano).
    Non sappiamo cosa fare se cercare di contattare le finanziarie e fare una proposta di rientron con un importo che saremo in grado di pagare o non so….come dicevo abbiamo paura x l’auto

    ringrazio fin d’ora chi vorrà darci un consiglio

    sabry

    18 Gen 09 at 7:14 pm

    Guardi capisco la sua situazione. Per i debiti stia tranquilla: nessuno verrà prenderle niente, in quanto di una macchina scassata e di mobili di poco valore non se ne fanno nulla. Per’altro la maggiorparte dei mobili che si trovano in casa sono impignorabili. Al massimo posso consigliarle di contattare i creditori facendo presente la vostra impossibilità ad onorare i debiti. A quel punto partirà la trafila del recupero crediti con successivo pignoramento de V dello stpendio (laddove possibile, e al netto della busta paga).
    Ora pensi unicamente a riposare e a curarsi

  12. c0cc0bill ha detto:

    Vorrei spiegarvi in poche righe la mia situazione di grave sovraindebitamento (ed anche quella di mia madre) sperando in una vostra cortese risposta.
    Io ho un’attività commerciale,purtroppo le cose stanno andando male(ho deciso di venderla ma,se non ci riesco a fine anno chiuderò),ho vari debiti per un ammontare di circa € 30,000 con 3 finanziarie diverse tutti a nome mio(non ci sono garanti),più un debito a nome di mio marito fatto per l’acquisto dell’auto di circa €10,000(non c’è ipoteca della finanziaria sull’auto),quest’ultimo lo stiamo pagando regolarmente mentre,per i 3 a mio nome ormai sono arrivata alla 3^ rata impagata e le mie pratiche passeranno in mano ad un’agenzia di recupero crediti.Ora,se io non pagassi,loro potrebbero rivalersi sull’auto di mio marito(è a nome suo) in più,mio marito ha 1/3 di parte dell’abitazione in cui vivono i suoi genitori(in totale ha un valore di €10,000 da dividere in 3)siamo in comunione dei beni ma,quando fu fatto l’acquisto dal notaio per tale abitazione,io ho rinunciato alla comunione su quest’immobile,in pratica la quota è solo di mio marito. Non possediamo niente,mio marito lavora in nero,la casa è in affitto,possono rivendicare il pagamento tramite l’auto e la quota dell’abitazione? Se si,cosa posso fare? Fare la separazione dei beni?
    Le chiedo anche un parere per la situazione di mia madre…lei aveva 2 mutui(x un tot. di € 16,000),non ha pagato diverse rate,è stata contattata dall’agenzia x il recupero crediti è lei,spaventata,ha sottoscritto il piano d’ammortamento,ora si trova con un mutuo decennale per un’importo di €21,000 in pratica la finanziaria s’è presa € 5,000 d’interessi,io ho firmato come garante,mia madre è bracciante agricola con contratti a tempo determinato(1 o 2 mesi per volta) possiede solo la sua auto e vive in una casa in affitto,lei è già alla 2^ rata impagata e se,anche lei decidesse di non pagare,cosa potrebbe succedere? Ci sarebbero conseguenze,potrebbero rivalersi sull’auto?
    Scusate se mi sono dilungata…ma quì i neuroni friggono

    1) I creditori possono rivalersi su tutto ciò che è in comunione. Quindi su tutto ciò che tu possiedi in conseguenza alla comunione dei beni.

    Teoricamente anche sull’auto, se ne vale la pena rispetto al debito.

    2) Tu sei garante di tua madre. I suoi debiti possono essere richiesti a te. E dunque siamo al punto precedente.

  13. c0cc0bill ha detto:

    no carissimo coccobil, sono uno stupito tecnico-amministrativo lavoratore dipendente (quando lavoro), non amministratore di societa.
    Dovrei essere per competenze ed eta’ nel “fiore” della carriera, ma mi ritrovo per la prima volta in vita mia a non riuscire a mettere assieme il pranzo con la cena.
    E ti giuro sui miei figli che non e’ solo un proverbio.
    (sembro berlusconi…………non mi sopporto!)

    no ……a parte “lo stonato” umorismo di cui sono ampiamente dotato, il discorso dell’ufficiale giudizzario che ti chiedevo era legato al fatto che credo dovrei conoscere dal tribunale se saro’ sottoposto a pignoramento con anticipo rispetto al pignoramento vero e priprio, anche non sapendo il giorno in cui esso avverra.

    Se poi alcuni creditori cedeno il proprio credito iniziando la catena da A a Z (di cui PIPPO), ogni qualvolta ogniuno di essi vuole eseguire nuovo pignoramento non dovrebbe farsi ri-autorizzare nuovamente?

    Sono uno scassatore di timpani (di tastiere) lo so……………pero’ almeno sto iniziando a prendermi di coraggio

    PS se mia moglie invece che alla cugina vendesse ad un fratello farebbe lo stesso. Ed in ultimo, un atto di donazione fatto alla cugina o al fratello, andrebbe bene lo stesso o no

    ciao e grazie

    Commento di la bandabassotti | Venerdì, 31 Ottobre 2008

    Ogni precetto, ogni richiesta di decreto ingiuntivo promosso da ciascun creditore ti verrà notificato.

    Per il pignoramento, obbligatoriamente, con un certo anticipo ti dovrà esser chiesto prima se sei disponibile a pagare e quindi ad evitarlo.

    Al tuo rifiuto, un giorno ti capita a casa l’ufficiale giudiziario, ma senza chiedere appuntamento. Talvolta accompagnato dalla forza pubblica e dal fabbro.

    se mia moglie invece che alla cugina vendesse ad un fratello farebbe lo stesso. Ed in ultimo, un atto di donazione fatto alla cugina o al fratello, andrebbe bene lo stesso o no

    Io dico che alla cugina è meglio.

  14. c0cc0bill ha detto:

    Ok la vendita del terreno fatta anche 1 mese prima del decreto ingiuntivo?, non potrebbe configurarsi la “distrazione di fondi” ed entrare nel penale? o comunque trattandosi della cugina non potrebbe essere attaccata come fittizia?

    Ma stai parlando di te come consumatore o come amministratore di società?

    La cugina? e allora non si vende più a nessuno visto che siamo tutti fratelli cmq, figli di Adamo ed Eva.

    Ogni volta che l’ufficiale giudiziario deve venire (anche tra molti anni) a fare pignoramento, devo essere avvisato ufficialmente con un po’ di anticipo?, o possono venire in qualsiasi momento (sicuramente ad ora di pranzo) senza preavviso?

    No si fanno annunciare ed arrivano con la banda musicale. Così gli fai trovare la tavola imbandita per pranzo

    In quanto ai figli non voglio intestare nessuna cosa di quelle di cui alla nostra disponibilità adesso (non potrebbero, sono piccolini), ma quanto maggiorenni…………se un mio figlio si intesta il contratto di affitto (o vendita) di una nuova casa, diversa dall’indirizzo di questa in cui viviamo (in caso di acquisto di nuova casa mio figlio chiederebbe le agevolazioni di legge) tutto quello che c’e dentro non potrebbe risultare suo?, occorre forse una perizia-inventario? e se si fatta da chi?

    E’ tutto suo. Ma se tu debitore ci fai residenza comune, non si sa più se quello che c’è dentro è tuo o suo.

    Prima di ospitare un debitore (prima che venga registrato il passaggio di residenza del debitore) meglio farsi fare una perizia inventario giurata in tribunale. Basta un tecnico qualsiasi, un geometra va bene.

    Un’ultimissima cosa : disponendo di un po di ferraglia in cantina (vecchi hi-fi anni 70, vecchie tv……cosi scrivo alla rai e’ smetto anche di pagare il canone)avrei intenzione di farglieli vedere messi in salotto belli sistemati “sti beni di lusso”…….cosicche’ avendo anche un’auto da sfasciacarrozza, gli e la darei…………gradirei pero’ conferma del fatto che dopo, almeno sintanto che non viene acquisita da qualcuno all’asta, sarei costretto a pagare bollo ed assicurazione. E cio’ che mi sembra d’aver sentito da qualche parte : se e’ cosi domani la vado a rottamare

    Meglio che la porti allo sfasciacarrozze. Ti hanno detto bene. Devi pagare bollo ed assicurazione.

  15. c0cc0bill ha detto:

    Ho finanziamenti che sto pagando con difficoltà ed altri che non sto pagando perchè non ce la faccio.
    Attualmente sono residente con i miei genitori. ma vivo altrove.
    possono pignorare i mobili dei miei?

    E como possono capire se i mobili all’interno di un abitazione sono i miei o meno?

    grazie

    Commento di antonio | Venerdì, 31 Ottobre 2008

    Situazioni come questa son sempre un problema in caso di visite dell’ufficiale giudiziario.

    Ora a parte che è difficile che vengano pignorati mobili comuni (atteso il loro scarso valore) per mobili di pregio e/o impianti di valore è sempre bene farsi rilasciare una fattura nominativa.

    Prima di un trasferimento di residenza, di solito il non debitore ospitante può farsi fare una perizia inventario di quello che c’è. Nel caso specifico ormai la cosa non è fattibile.

    Ma ripeto per mobili usati comuni e/o elettrodomestici datati il problema non si pone. L’importo ricavato dalla vendita all’asta (sempre che vada a buon fine) sarà sicuramente inferiore alle spese.

    Il pignoramento non ha finalità punitive. Ma semplicemente economiche.

  16. c0cc0bill ha detto:

    ho lo stesso problema di tutti. Non riesco più a pagare i finanziamenti e sono in cerca di accordi.
    Ho inziato da poco a lavorare da autonomo con partita iva e volevo sapere possono pignorarmi i compensi professionali?
    Se compro dei mobili a me fatturati, li possono pignorare?
    Mi conviene intestarli a qualcun’ altro?
    grazie

    Commento di DENISE | Giovedì, 30 Ottobre 2008

    E’ pressochè impossibile pignorare i compensi professionali alla fonte, così come si fa con gli stipendi. Bisognerebbe conoscere di volta in volta il committente, il che, per piccoli professionisti, non è realistico.

    Più facile, eventualmente, bloccare il conto corrente.

    Certo che i mobili, in mancanza di meglio, sono pignorabili.

    Chi ha debiti dovrebbe vivere in una casa ammobiliata per stare tranquillo.

  17. c0cc0bill ha detto:

    la bandabassotti 30 ottobre 2008 at 16:38
    Gentilissimo!

    Saluto intanto tutti coloro che hanno scritto post su questa rubrica, e li ringrazio, perche dalla loro lettura ho già avuto un pò di ragguagli a quanto sto per esporre

    Sono sposato in regime di comunione di beni. Da almeno 20 anni, con la mia compagna, siamo cointestatari debitori , ad oggi, di :

    Prestito personale con Primaria Banca Italiana = Importo ancora da rombrsare Euro 25.000,00

    Carta Acquisti di Primaria Finanziaria = Euro 4000,00 ancora da rimborsare

    Credito al consumo di stessa Primaria Finanziaria = Euro 1500,00 ancora da rimborsare

    Complessivamente devo pagare circa 31.500,00 Euro, con un esborso mensile complessivo per rate di Euro 950,00 mensili

    Sul conto corrente della stessa banca che ci ha erogato il prestito sono oltre la soglia di scopertura e tra poco l’importo delle spese fatte con carta di credito aggiungerà ulteriori 4.000,00 Euro totale di debito, facendo salire la mia esposizione complessiva ad Euro 36.000,00

    Io dal mese di Agosto sono disoccupato, e percepirò dall’INPS fino al mese di Febbraio 2009 un’indennità di disoccupazione di 800, 00 Euro al mese, mentre mia moglie ha un contratto a tempo determinato fino al Mese di Gennaio 2009, e percepisce 1500,00 Euro di cui almeno 300,00 per assegni familiari

    La crisi è gravissima, e le prospettive di lavoro future, ragionevolmente, pari a zero, essendo tra l’altro io e mia moglie quarantenni, in un mondo del lavoro che difatto favorisce solo i ragazzi.

    Gia da 3 mesi ci siamo svenati io e mia moglie chiedendo soldi ad amici (i parenti quando hai bisogno non li senti più) per rimpinguare mensilmente i creditori e sperare di trovare un lavoro anche a nero che mi consentisse di poter continuare a pagare i debiti

    Noi non possiamo più pagare i ratei, in quanto paghiamo già 650.00 Euro di affitto, oltre alle bollette dei servizi di enel, gas ecc. ed abbiamo, cosa più importante, 4 bambini da sfamare ed accudire.

    In verità mentre scrivo ho in tasca gli ultimi Euro 1.60., ed a tavola , per il 4 giorno consecutivo, mangeremo spaghetti al pomodoro e…………..basta più.

    Lasciamo perdere quando danaro ci abbiano fregato banca e finanziera negli anni, e considerando
    che questi importi sono “l’evoluzione” di prestiti di gran lunga minori di quelli attuali, diventati tali per il consolidamento degli stessi, e non riuscendo a pagare più da questo mese Le chedo, a cosa andiamo incontro considerando che avrei intenzione di:

    1. Vendere entro questo mese il 50% della proprietà indivisibile di un piccolissimo lotto di terreno di mq 1800 mq (50% di mia moglie, l’altro della cugina), o darglielo alla stessa con atto di donazione
    2. Vendere entro questo mese 2 automobili di cui 1 da rottamare e l’altra con un valore di mercato max 3000,00 Euro
    3. Non riferire a nessuno dei creditori del fatto che percepisco fino a Febraio un’indennità Inps
    4. Nel caso trovi lavoro non riferire a nessuno dei creditori il nominativo del datore di lavoro, e così pure mia moglie
    5. Cambiare la canalizzazione dello stipendio di mia moglie, e quello mio futuro presso c.c di conoscenti ;

    ed inoltre :

    se tutto questo fosse possibile, in futuro a cosa vado incontro? Commetterei reato a vendere questi stracciuoli (unici) che possediamo? ed inoltre, sbrigate le procedure di pignoramente entro la mia casa, immaggino tra 2 mesi circa(che tra l’altro svuoterei di tutti gli ammennicoli presenti, quali computers, cd, TV, e cavolate varie, lasciando soltanto cucina letti ,armadi, tavoli e biancheria : ho intenzione di stipare dentro ogni stipite, tutto il vestiario e le calzature che abbiamo in cantina, anche in cucina), e constatando quindi che non c’e nulla da prendere, finisce tutto li, o per i secoli seculorum dovrò vivere nell’ansia che bussino di sorpresa alla porta tra diversi anni per prendersi tutte le cose che nel frattempo avrò rimesso al suo posto?

    Se tra qualche annetto intesto il contratto di locazione a mia figlia, possiamo ritenerci “salvati”

    Un’ultima cosa : La riscossione di quanto dovuto agli istituti di credito, avrà mai una fine?, e soprattutto, vale la pena fare questo considerando che entro 3 anni, dopo averne fatti gia 10 se riuscissi a continuare a pagare (ma non so proprio come) avrei saldato ogni debito? .
    Le dico subito che non m’importa proprio nulla in futuro, di non potermi più intestare io e mia moglie, l’acquisto di altri beni immobili, ne mobili. E prassi che in questi casi si intesti tutto ai figli e……………buona notte al secchio

    Lo so che mi sono dilungato maledettamente, ma è qualcosa che devo decidere subito ed ho cercato di esser quanto più “minuzioso” possibile

    Ho in mente molte cose che conosco, ma anche tanta confusione dovuta all’ignoranza della materia, essendomi fino ad oggi fattomi spellare come un gallo, da tutti questi banditi finanziari.

    Ti prego con il cuore, di aiutarmi a capire e calcolare bene i rischi

    La strategia pianificata mi sembra ineccepibile.

    Stringere i denti e continuare a pagare fino a quando non ci si libera dei beni mobili ed immobili, magari anche intestandoli ad altri. E prima, quindi, che venga richiesto un decreto ingiuntivo dal creditore. In questa evenienza non sarebbe più possibile vendere.

    Cercare contratti di lavoro temporanei, che se in genere sono una maledizione, in questi frangenti costituiscono una manna dal cielo, perchè è pressochè impossibile procedere al pignoramento degli stipendi.

    Attenzione al passaggio di beni ai figli. Sarebbe considerata vendita fittizia. E finirebbero comunque col pagare i tuoi debiti. Solo questo non va bene.

    Non c’è fallimento personale in Italia. Per cui le azioni dei creditori finalizzate alla riscossione dei crediti non hanno potenzialmente mai fine.

    Procedi, poi ne riparliamo.

  18. c0cc0bill ha detto:

    Buongiorno,un anno fa a seguito della perdità del lavoro di mia moglie, poi lo sfratto, per cui noi abbiamo cambiato casa poi la gravidanza gemellare conclusa male non abbiamo piu potuto pagare alcune rate (8) del finanziamento con citifin. Siccome al momento del trasloco e la gravidanza poi comunque diciamo che lavoro sempre non ho piu comunicato a citifin il cambio della residenza. Adesso le acque si sono calmate, mia moglie ha trovato un lavoro e vogliamo pagare le rate del finanziamento ed anche giustamente quelle insolute ma non tutto perchè comunque i soldi non bastano. Posso chiedere a citifin di pagare a rate quelle insolute. Come faccio a conttatarli? Grazie mille

    Commento di Lorenzo | Giovedì, 30 Ottobre 2008

    Sarebbe la cosa migliore da fare: illustrare le vicissitudini negative patite, confermare la disponibilità ad assolvere agli obblighi e quindi chiedere un piano rateale di rientro a saldo e stralcio, che sia compatibile con l’attuale situazione economica.

    Per contattare il credito si può fare riferimento all’indirizzo presente sul contratto di finanziamento o comunque reperibile in rete.

    La proposta va fatta con raccomandata AR e con l’occasione sarebbe instaurativo di un nuovo clima di fiducia anche comunicare il nuovo indirizzo.

    Sarà cura della CITIFIN comunicare eventualmente il nome della società di recupero a cui può essere stato nel frattempo ceduto il credito.

  19. c0cc0bill ha detto:

    Buonasera, nel 2006 mi offrono una carta di credito che Io poi ho dato alla mia cugina, scopro che i pagamenti non sono stati regolari e ora la società vuole che paghiamo tutto. Contatto la mia cugina la quale mi ha detto che pagherà ma un pò per volta, lo possiamo chiedere alla società di intestare il debito alla mia cugina e chiedere di poter pagare a rate il debito di 968euro in 12 mesi? Grazie in anticipo per la risposta.

    Commento di energy | Mercoledì, 29 Ottobre 2008

    Non credo sia possibile il passaggio del debito e mi sembra così surreale un regalo di una carta di credito.

    Magari avessi anche io un cugino/a così: le fortune capitano sempre ad altri.

    Per quel che riguarda la rateazione dei 968 euro a chiedere si può sempre chiedere …

  20. c0cc0bill ha detto:

    Volevo ringraziare la persona ( la quale sara’ sicuramente un libero professionista) che ha caricato il video comico di youtube sulla cartella esattoriale. Noto con piacere che e’ molto cliccato e spero abbia in qualche modo attratto in maniera tragicomica gli utenti visitatori della pagina in questione!
    IO SONO UNO DEI DUE ATTORI IN VIDEO …ANDREA ! (ALIAS VINCENZO IL BARISTA).
    GRAZIE ANCORA…!

    Commento di Andrea | Venerdì, 24 Ottobre 2008

    Complimenti Andrea. Tu e l’altro protagonista (Mimì, il povero tartassato senza soldi) siete davvero in gamba.

    Te lo dice uno che da studente, una sera del lontano 76, al San Carluccio di Napoli, ebbe modo di dire la stessa cosa a tre ragazzi sconosciuti che cominciavano a fare cabaret.

    Erano Massimo Troisi, Lello Arena e Enzo De Caro.

    Comunque la scenetta è esilarante. Ed oggi più che mai di attualità.

    Tutti e due vi vedrei benissimo in una gag alla Sadici Piangenti (non so se hai avuto mai modo di vedere o ascoltare l’indimenticato Benedetto Casillo): era ambientata a Piazza Municipio, all’epoca in cui era di moda il disoccupato napoletano che manifestava il proprio disagio minacciando il suicidio dai cornicioni dei palazzi. Ma il protagonista che voleva buttarsi di sotto non era un disoccupato. Anzi, argomentava che i disoccupati non ne avessero di veri problemi. Lui si, invece, con le spese della villa a Capri, la barca da tenere in rimessaggio, le amanti da mantenere, gli operai che gli rompevano le scatole con gli aumenti ….

    Riproposta oggi una cosa del genere, fra carte di credito, prestiti personali e la borsa che crolla ….

    P.S. se vuoi, mandami i nomi d’arte o il nome del duo, che li inserisco a margine del video, nell’articolo, in modo che vi si possa identificare meglio.

  21. c0cc0bill ha detto:

    Ho 5 finanziamenti in corso e un mutuo, ma sono stato licenziato: esiste qualche legge che mi può diminuire i costi delle rate?

    Commento di francesco | Lunedì, 20 Ottobre 2008

    No, purtroppo non ci sono leggi in questo senso.

  22. karalis ha detto:

    Buongiorno,
    sono Francesco,volevo Chiedervi se i creditori Equitalia ,societa di recupero crediti ecc.. possono pignorare una pensione la quale una parte viene versata da una Nazione estera “Svizzera “,tot. Italiana 600 € tot. Svizzera €400,e se eventualmente per evitare il pignoramento si può chiedere un prestito o quale altro modo. Grazie .
    Distinti saluti

    Commento di Francesco | Mercoledì, 24 Settembre 2008

    Gli stipendi e le pensioni non hanno immunità diplomatica. Possono essere pignorati se costituiscono un reddito disponibile per il debitore.

    Puoi chiedere una cessione del quinto della pensione. Che poi è quello che possono ottenere al massimo i creditori.
    Però, credo che la cosa non sia fattibile, se è già stata segnalata al CRIF.

    In alternativa si può trattare con i creditori (società di recupero crediti) per un accordo a saldo e stralcio. Un accordo è sempre preferibile ad un’azione giudiziaria con decreto ingiuntivo.

    Ad Equitalia, invece, puoi chiedere una rateazione.

  23. karalis ha detto:

    grazie Karalis per la risposta, scuso se ti importuno ancora, ma non ho colto una delle risposte per cui specifico.
    Io ho due conti correnti già attivi, su quello della banca A è arrivata la segnalazione carte e chiedono il rientro nei modi già specificati sulla banca B ho invece i vari rid e un prestito concesso dalla banca stessa scadenza 2010.
    Mi chiedo due cose: la prima è com’è possibile che se faccio versamenti sulla banca A su una posizione scoperta a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro questi possano segnalarmi in sofferenza. Non sto forse rientrando o dando segno di farlo?

    Commento di enrico maida | Mercoledì, 24 Settembre 2008

    La cosa non è così interattiva. Invece, è piuttosto burocratica. Partita la segnalazione segue il suo iter, indipendentemente se tu dai segni di rientrare. E nelle liste di segnalazione ci rimani per un bel pò a seconda del tipo di “infrazione” e/o del ritardo nel pagamento.
    Per approfondimenti ti consiglio di accedere nella sezione cattivi pagatori.

    la seconda è: segnalata in sofferenza la mia posizione la banca B o le finanziarie possono chiedermi il rientro immediato dei prestiti?
    se la risposta è si e vista la mia posizione (no beni intestati ma solo stipendio) cosa succede?

    Grazie e se ti sembro contorto perdonami ma non sono del settore.

    Non possono richiederti un rientro dei prestiti se si tratta di mutui o finanziamenti di credito al consumo.

    Diverso è il caso di affidamenti in conto corrente, fidi e/o scoperti di conto corrente.

    Quello che comunque rischi fermando i pagamenti è un pignoramento del quinto dello stipendio e il blocco dell’accesso futuro a qualsiasi tipo di finanziamento.

  24. karalis ha detto:

    salve e complimenti per il sito bellissimo e decisamente utile.
    Vorrei sottoporre alla vostra attenzione una questione, sperando troviate il tempo di rispondermi.
    Qualche tempo fa ho contratto con la mia banca un debito di 5000 euro a causa di un utilizzo di carte di credito.
    tre mesi dopo visto che non rientravo l’istituto mi ha segnalato al cai sezione carte per cattivo utilizzo.
    Ho contattato l’istituto e dopo avermi fatto presente che era inevitabile mi hanno chiesto il rientro tramite un loro finanziamento a 36 mesi per cui chiedono però un garante.
    Posto che io sono un dipendente del settore privato e che ho provato a prestarmi la somma per chiudere ma con esito negativo vista l’iscrizione Cai ( il cane si morde la coda)ho fatto nel mese di settembre, il 15 u.s. un versamento di 1000 euro, dicendo che ne sarebbero seguiti altri.
    Oggi( 7 giorni dopo!!!) la banca mi chiama rinnovando la proposta di finanziamento con garante o l’alternativa di segnalare la somme residua in incaglio e poi in sofferenza .
    due domande: 1) lo possono fare?
    2) cosa mi succede se la somma va in sofferenza con gli altri rapporti di conto corrente su altro istituto visto che dopo la segnalazione al Cai la banca su cui canalizzo lo stipendio continua a pagarmi i rid ma non mi fa piu usare il bancomat senza disponibilità?
    in una parola mi dite tutte le possibili conseguenze e cosa posso fare?

    Grazie anticipate e complimenti rinnovati

    Commento di Enrico Maida | Martedì, 23 Settembre 2008

    Prima di depositare i 1000 euro avresti dovuto esigere una proposta scritta (che peraltro difficilmente ti avrebbero fatto). Hai peccato, purtroppo, di ingenuità.

    In seguito alla segnalazione al CAI per utilizzo di carte senza che vi sia disponibilità di fondi, non scatta come per gli assegni la revoca.

    Dunque il divieto di fare utilizzare o meno ulteriormente la carta è facoltà della singola banca.

    Per le conseguenze di una recidiva ti invito al leggere questa sezione con particolare riferimento agli articoli di seguito elencati in questa sotto sezione.

    Scusate ancora postilla alla lettera precedente:
    Non sono proprietario di beni immobili ho solo un’automobile intestata.

    Grazie ancora

    Commento di Enrico Maida | Martedì, 23 Settembre 2008

    In riferimento, invece, al tema più generale di conseguenze derivanti dal non onorare i debiti pregressi contratti con la banca (a parte i 1000 euro già versati), tieni presente che la certa iscrizione al CRIF comporterà l’impossibilità di ottenere ulteriori finanziamenti (come un mutuo casa, ad esempio).

    Nelle potenziali azioni da parte del creditore va considerata la possibilità di subire un sequestro di conto corrente (laddove un’altra banca ti conceda di aprirlo).

    Infine va messo nel novero delle azioni che il creditore può perseguire anche il pignoramento del quinto dello stipendio.

  25. karalis ha detto:

    salve , inanzittutto i complimenti per le ottime risposte date,per la competenza e per la cortesia.
    volevo esporvi il mio problema,nel 2005 ho comprato una casa intestata a me e mia moglie,pago un mutuo di 600 euro al mese e mi sono indebitato con 4 finanziarie per un totale di 20000 euro.
    in questo periodo sono stato licenziato e non posso più pagare come devo fare per trovare un accordo,premetto che hosempre pagato tutto per 3 anni
    grazie

    Commento di ciro | Sabato, 20 Settembre 2008

    In questo caso la strategia giusta è quella di chiedere il consolidamento dei debiti.

    Quando si capisce che le rate non sono più sostenibili ma prima di interrompere i pagamenti, si chiede ad una delle finanziare coinvolte di accollarsi i crediti delle altre e di aumentare il periodo di ammortamento.

    Lo scopo non è tanto quello di ottenere rate di importo minore della somma di quelle che già si pagano (beneficio che pure si consegue), ma semmai di avere un unico interlocutore quando si sarà costretti a sospendere i pagamenti.

    E’ evidente il vantaggio: perseguire l’accordo con un solo creditore, sottoscrivendo magari un piano di rientro a saldo e stralcio dei debiti pregressi e posticipando (se possibile) la data di inizio ammortamento.

    Ora io non so se tu sei in queste condizioni o hai già da tempo sospeso i pagamenti.

    In questa evenienza l’unica cosa da fare è attendere che i crediti vengano ceduti e trattare più in là con le società di recupero crediti che subentreranno.

    Nel caso invece che tu sia riuscito finora a pagare le rate, ti consiglio di chiedere subito ad una delle finanziarie creditrici il consolidamento di tutti i debiti.

  26. karalis ha detto:

    Rispondo velocemente. L’esattore durante una delle telefonate (ieri) mi ha detto il suo cognome.
    In ogni caso, certamente non ho nessuna intenzione di firmare nulla che abbia il sapore di un titolo!
    Una domanda, la denuncia/querela la faccio dai carabinieri della mia zona?
    Il comportamento del tuo collega, recuperatore, ha toccato i vertici della scorrettezza con le chiamate da urlatore: non esiste! Si parla, se ne discute e semmai agisci come ti è consentito. Io non sono maleducata ma nemmeno il suo zerbino! Una “sanatoria” del debito (che peraltro è una cifra minima) l’ho proposta io stessa: una parte oggi ed il resto appena possibile ma, a parte il volermi incontrare stamane alle 7, non era secondo lui fattibile perché dovevo firmare dei titoli! Risultato: un secco NO!
    Inoltre preciso che nel momento in cui il custode, alla sua richiesta di parlare con il direttore, stava dirottando la chiamata all’ufficio preposto per queste cose, lui ha attaccato e non ha più chiamato!

    Commento di SpiraleOvale | Venerdì, 19 Settembre 2008

    I carabinieri della tua zona vanno benissimo.

    Ma ricorda, dopo, di avvertire la finanziaria della denuncia effettuata e preannuncia anche un esposto all’Autorità garante per la privacy.

  27. recuperatore ha detto:

    Salve a tutti, sono di nuovo io. Volevo raccontarvi la tarantella di oggi. Eravamo rimasti alla lettera di una finanziaria che pareva presumere la vendita/cessione del mio debito ad una società di recupero crediti. Ebbene, pare che la cosa non sia vera perché oggi si è fatto vivo un personaggio che diceva essere della finanziaria stessa. Fino a qui tutto normale, vantano un credito e vorrebbero recuperarlo. Il fatto è che questo tizio ha chiamato per ben 7 volte (e non è un numero a caso davvero) la mia azienda. Bisogna sapere che le telefonate vengono filtrate dalla portineria la quale, a seconda ovviamente della richiesta, passa la linea all’interno. Essendo io una dipendente, la telefonata è passata dal portinaio dal caporeparto e infine a me! Questo personaggio con tono molto più che arrogante (tra l’altro si è messo ad urlare anche con il portinaio poveretto) mi ha urlato un sacco di cose. Gli ho sottolineato cmq che non era stato molto carino il fatto che lui abbia detto chi era cosa voleva e chi cercava al custode perché magari i fatti miei volevo rimanessero miei. Mi ha detto che sarebbe venuto fuori dall’azienda, che avrebbe parlato con la mia amministrazione per farsi dare il mio indirizzo, che mi avrebbe pignorato lo stipendio… Gli ho dato l’ok per il pignoramento dello stipendio ma evidentemente non era felice perché ha ribadito che voleva un piano di rientro con dei titoli. Ho detto lui che qualsiasi azione che andasse “oltre” sarebbe stata da me denunciata ma si è fatto una risata dicendomi che avevo firmato una liberatoria e che quindi per me la privacy non era valida.
    Insomma, cosa posso fare con questo personaggio? Perchè tornerà sicuramente alla carica…
    Chiedo scusa se sono comparsa nuovamente così e ringrazio tutti
    Commento di SpiraleOvale | Venerdì, 19 Settembre 2008

    La cosa mi lascia veramente allibito… lavoro nel campo del recupero crediti ci sono delle regole che qualsiasi società seria impone ai suoi collaboratori:
    1) nel caso si contatti il debitore sul posto di lavoro (o cmq tramite terze persone) mai presentarsi col nome della societa’ in quanto si potrebbe facilmente risalire alla motivazione della chiamata.
    2) Qualsiasi missiva inviata sul posto di lavoro (non potendo rintracciare il debitore in altro modo) deve contenere la dicitura RISERVATA/PERSONALE.
    Mi spiace il comportamento del mio collega è stato veramente scorretto!!!
    Se posso darti un consiglio contatterei l’amministratore della società facendo presente la situazione, al tuo posto concorderei un piano di rientro con rate mensili, perché andare incontro a un decreto ingiuntivo col pignoramento dello stipendio?

  28. karalis ha detto:

    Salve a tutti, sono di nuovo io. Volevo raccontarvi la tarantella di oggi. Eravamo rimasti alla lettera di una finanziaria che pareva presumere la vendita/cessione del mio debito ad una società di recupero crediti. Ebbene, pare che la cosa non sia vera perché oggi si è fatto vivo un personaggio che diceva essere della finanziaria stessa. Fino a qui tutto normale, vantano un credito e vorrebbero recuperarlo. Il fatto è che questo tizio ha chiamato per ben 7 volte (e non è un numero a caso davvero) la mia azienda. Bisogna sapere che le telefonate vengono filtrate dalla portineria la quale, a seconda ovviamente della richiesta, passa la linea all’interno. Essendo io una dipendente, la telefonata è passata dal portinaio dal caporeparto e infine a me! Questo personaggio con tono molto più che arrogante (tra l’altro si è messo ad urlare anche con il portinaio poveretto) mi ha urlato un sacco di cose. Gli ho sottolineato cmq che non era stato molto carino il fatto che lui abbia detto chi era cosa voleva e chi cercava al custode perché magari i fatti miei volevo rimanessero miei. Mi ha detto che sarebbe venuto fuori dall’azienda, che avrebbe parlato con la mia amministrazione per farsi dare il mio indirizzo, che mi avrebbe pignorato lo stipendio… Gli ho dato l’ok per il pignoramento dello stipendio ma evidentemente non era felice perché ha ribadito che voleva un piano di rientro con dei titoli. Ho detto lui che qualsiasi azione che andasse “oltre” sarebbe stata da me denunciata ma si è fatto una risata dicendomi che avevo firmato una liberatoria e che quindi per me la privacy non era valida.
    Insomma, cosa posso fare con questo personaggio? Perchè tornerà sicuramente alla carica…
    Chiedo scusa se sono comparsa nuovamente così e ringrazio tutti

    Commento di SpiraleOvale | Venerdì, 19 Settembre 2008

    Una sola cosa devi fare. Cerca di conoscere nome e cognome. Se non ci riesci la denuncia per molestie e minacce la fai ugualmente contro un esattore ignoto della finanziaria Pinco Pallino.

    I fatti nella querela vanno esposti con chiarezza e senza alcuna omissione. Devo soldi ad una finanziaria, ed è un debito che non riesco ad onorare. L’esattore mi chiama continuamente al telefono a casa al lavoro ecc… minacciandomi di far sapere a tutti la mia situazione debitoria ecc.. pretendendo un piano di rientro ed estorcendomi titoli esecutivi a garanzia del saldo del debito. Semmai se è disposto citi come testimone il portinaio.

    Poi alla Finanziaria invii copia della denuncia segnalando il comportamento incivile e scorretto dell’esattore e preannunciando un esposto all’Autorità per il trattamento dei dati personali.

    Vedrai che dopo non avrai più fastidi. E non riderà più!

    Comunque spirale, non firmargli mai assegni postdatati o cambiali. Questi sono titoli esecutivi. Con i titoli esecutivi è possibile ottenere subito il pignoramento dello stipendio (o di qualsiasi altro bene mobile o immobile) senza passare dal giudice.

    E lo ripeto. La finanziaria ha il diritto sacrosanto di effettuare tutte le azioni giudiziarie per il recupero del credito: comunicazioni cartacee, richieste di decreto ingiuntivo, precetti, pignoramenti.

    Queste sono le azioni legali che sono concesse al creditore.

    Una finanziaria non può sguinzagliare il mafiosetto di turno per visite domiciliari non concordate, non può chiamare a casa o al lavoro se non autorizzata dal debitore, non può vessare il debitore con la richiesta di un piano di rientro, non può minacciare di rendere nota a chicchessia la situazione debitoria, non può pretendere titoli esecutivi a garanzia del debito. Queste si chiamano molestie, sono tentativi di estorsione e sono puniti dal codice penale.

    E’ anche vero che per difendersi non si può solo scrivere in questo blog, ma bisogna avere il coraggio di mettere in pratica le azioni conseguenti di difesa: denuncia a polizia o carabinieri dell’esattore/estorsore e segnalazione del dipendente alla finanziaria.

  29. PromotoreMutui ha detto:

    Signori, buongiorno a tutti!
    Ho letto alcuni dei Vostri commenti, e ho solidarietà nei confronti di tutti. Addesso Vi racconto cosa mi è successo in questi ultimi sei mesi.
    A novembre 2007 stipulo un compromesso di acquisto della “mia prima casa”,premesso che sono “single”, l’agenzia immobiliare “ALDINI SRL” di Catania, mi appoggia nell’acquisto della casa in pieno centro storico a Catania. Premetto che a quella data esprimo chiaramente che già avevo in corso un prestito personale con la BNL, per 25.000. All’epoca lavoravo con contratto a tempo indeterminato prendendo 1.500 netti mensili. E fin qui, va bene, ho voluto fare il passo più lungo delle mie possibilità e con l’appoggio della BANCA DI ROMA, istituto di credito cui si appoggia la ALDINI, mi convinco di fare il compromesso, chiedendo alla Banca, diventando Suo cliente un prestito per estinguere il debito di Bnl, e farmi avere 10.000 per il compromesso. La banca mi concede il prestito e firmo il compromesso, promettendomi dietro pressioni della Aldini, che avrebbero istruito la pratica per 140.000 (105.000 la casa 30.000 estinzione del prestito personale “ponte”). A marzo 08 ricevo una proposta di lavoro a Tempo Indeterminato (stipendio netto mensile di Euro 1.900)x 14 mensilità. Ebbene adesso al 30 Agosto 2008, mi trovo nelle seguenti condizioni:
    – Segnalazione al Crif della CONSEL, per aver saltato un RID (cambio banca da BNL a BROMA);
    – Negato il mutuo di Banca ROma, perchè i tempi di concessione di tali entità di importo (perizia dell’Ingegnere inferiore a quella della richiesta, tra l’altro anche la BANCA di ROMA stessa sapeva, già alla data del compromesso che non si avrebbe raggiunto tale importo), e perchè sono stato assunto da poco (la società è una Subsidiary di una multinazionale Giapponese quotata alla Borsa di TOKYO)
    – a fare da contorno, l’abitazione dove abito (casa dei miei genitori, entrambi deceduti, ultima MIA MADRE a LUGLIO 2007, è crollato il tetto!
    – PERALTRO LA ALDINI, STAVA FACENDO PROTESTARE LA MIA FIRMA, PERCHE’ VOLEVA I SOLDI DELLA MEDIAZIONE!!! IO PREMESSO CHE ERO IN BUONA FEDE, AVEVO DETTO…I SOLDI VE LI DO, ANCHE SE L’ACQUISTO NON ESISTE PIU’, MA A POCO A POCO…MA NIENTE…SOLO MIA SORELLA E MIO FRATELLO MI HANNO SALVATO (5.000 A FERRAGOSTO)….E

    MI TROVO ADESSO COME UN DISPERATO! E NON SO COME PROCEDERE!

    SEMBRA TUTTO UN VICOLO CIECO.
    Sono pronto a pagare se solo mi si desse la possibilità di un consolidamento! ma tutto mi viene negato!!!
    Faccio allora come PIPPO, della vostra storia?
    GRAZIE E SALUTI PER LO SFOGO
    Consolato Ciancitto

    Commento di Consolato | Lunedì, 1 Settembre 2008

    Non c’è che dire… prima di dare delle certezze L’agente immobiliare, la banca e tutti i loro impiegati svrebbero dovuto “fare i conti CON l’oste”. L’accordo di BASILEA 2, dovrebbe obbligare le banche a rivolgersi a periti di società ESTERNE e INDIPENDENTI, di conseguenza meno influenzabili nel dichiarare il valore dell’immobile. Questo avrebbe dovuto indurre a prudenza chi le ha proposto di erogare un mutuo che comprendesse un prestito OLTRE al valore della casa.
    Vediamo come si può forse tamponare la situazione. Una sola rata in ritardo, se sanata entro due mesi, NON DOVREBBE dare luogo a una segnalazione in banca dati (il garante della privacy parla chiaro). Questo dovrebbe permetterle (se i presupposti ci sono) di sistemare almeno la propria posizione creditizia strepitando un po’ con la finanziaria che ha inviato la segnalazione. In seguito ottenere un mutuo per la ristrutturazione del tetto dell’immobile in cui abita non dovrebbe costituire un grosso problema. Da lì avrebbe la base per ripartire (i redditi con il nuovo lavoro ci sono).
    Ha tutta la mia solidarietà.

  30. Niccolò ha detto:

    nel gennaio del 2005 ho posto in liquidazione la mia società (SAS con mia moglie) e le mie disponibilità mi hanno consentito di chiudere con la banca (piccolo stralcio) e con i fornitori (stralcio un pò più grosso). Ora rimane la parte riguardante l’erario sia per la società che per me personalmente (ritenute, INPS e quant’altro). L’ammontare complessivo è di circa 60.000,00 Euro comprensvi di more, interessi ecc. Vanto crediti nei confronti dell’erario per mie precedenti attività per circa 15.000,00 Euro ed ho una disponibilità residua di circa 20.000,00 Euro. Sono compropietario al 50% insieme a mia moglie di un immobile del valore di circa 400.000,00 euro gravato da un mutuo di 120.000,00 contratto nel 2004 per 15 anni. Il liquidatore è evasivo rispetto a soluzioni possibili (stralcio della quota chirografa del debito, rateazione ecc.) Sarei felice di ricevere qualche consiglio da voi perchè ormai la mia vita è solo pensare penosamente a questa situazione ed ai problemi che ho creato alla mia famiglia e che vorrei finissero. Ora ho un buon lavoro come consulente a partita IVA per una seria Società ed ho discrete possibilità di incrementare il mio reddito.
    Vi sarò grato per i Vostri consigli.

    Niccolò

  31. karalis ha detto:

    Buongiorno a tutti,
    mi chiedevo in che termini l’assicurazione che in alcuni casi le finanziarie fanno sottoscrivere,sia utile al sottoscrittore in caso di impossibilità dello stesso nel continuare a pagare il debito contratto. Vi ringrazio ancora…siete veramente utili e corretti.
    Gc

    Commento di Giancarlo | Martedì, 2 Settembre 2008

    Non è certamente utile al debitore, in quanto l’assicurazione scatta solo in caso di morte del debitore. E non per sopraggiunte difficoltà economiche del debitore nel pagare il debito contratto.

    Ma è utile agli eredi del debitore. Basti pensare che gli eventuali eredi non sono costretti a rinunciare all’eredità, qualora il debito contratto dal defunto congiunto sia eguale o superiore al valore dell’eredità stessa.

    Per concludere è utile, ovviamente, alla finanziaria che eroga il credito nel caso in cui il debitore non abbia beni mobili o immobili nelle proprie disponibilità ma garantisca, ad esempio, il credito stesso con reddito da lavoro.

  32. karalis ha detto:

    Buon giorno, mi chiamo tony e ho 29 anni;
    all’età di 18 anni per problemi legali mio padre mi ha intestato 2 società che nel 2001 poco dopo la sua morte sono fallite;
    Oggi mi ritrovo con molti debiti anche personali con grosse società tipo vodafone e 2 banche dove a mia inscienza avevo firmato dei contratti e fideussioni personali. Oggi sono sposato e giornalmente ricevo raccomandate di debiti con importi anche superiori a 10000 euro e ho tsnts paura di dover rinunciare a 1/5 dello stipedio per debiti che neanche conosco.
    Si può fare qualcosa per evitare ciò, ovviamene io non riesco a pagare.
    Grazie in anticipo

    Commento di Tony | Domenica, 31 Agosto 2008

    La situazione sembra abbastanza complessa e non può certo esaurirsi in questa sede.

    Sarebbe opportuno approfondire la questione, fornendo ulteriori elementi di conoscenza.

  33. karalis ha detto:

    Quando viene presa la decisione di effettuare un pignoramento?… Insomma fino a quanto si può tirare la corda …non so proprio dove procurarmi questi soldi.
    Vedo nero.
    Sandro

    Commento di sandro | Giovedì, 28 Agosto 2008

    Non è che il creditore prenda così la decisione di procedere al pignoramento. Per pignorare ci deve essere un provvedimento del giudice: il decreto ingiuntivo. Per ottenerlo deve essere promossa un’azione giudiziaria e così via….

  34. karalis ha detto:

    Ho l’esigenza di sapere se, essendo sposato con la comunione dei beni, e ormai iscritto nell’elenco dei cattivi pagatori per le altre finanziarie, anche mia moglie sarà considerata cattiva pagatrice.
    Grazie Sandro

    Commento di sandro | Giovedì, 28 Agosto 2008

    Mi pare di capire che il tuo ragionamento sia il seguente: ” … se in relazione ai miei debiti, anche mia moglie, con la quale sono in comunione di beni, risulta praticamente iscritta ad un elenco di cattivi pagatori, ebbene allora me ne frego della minaccia di iscrizione al ctc e/o al CRIF e interrompo comunque il piano di rientro … Avrei continuato solo se come contropartita avessi avuto la possibilità, tramite mia moglie, di poter continuare ad accedere a fonti di credito …”

    Ti rispondo che anche se la cosa non può essere ammessa pubblicamente (dal momento che la responsabilità di un debito dovrebbe essere soggettiva e non coinvolgere i familiari) in pratica l’iscrizione alle banche dati dei cattivi debitori comporta difficoltà nell’accedere ai canali di credito non solo per una moglie, ma anche per i figli del “cattivo pagatore”.

    In termini espliciti, anche se tua moglie continua a rispettare il piano di rientro, le sarà impossibile accendere nuovi finanziamenti.

    Valuta attentamente l’opzione di rivolgerti ad un avvocato. Potresti forse risparmiare qualcosa ma per la tua situazione c’è bisogno di gente specializzata e comunque introdotta nel mondo del recupero crediti.

    Un saluto.

  35. karalis ha detto:

    Quindi quanto ho capito la cosa è possibile, ipotecando e impegnando gli affitti, c’e la possibilità che ti diano un mutuo, nonostante momentaneamente io non lavori e neppure mia moglie.

    Tu hai delle garanzie che consistono nella futura, ma certa, disponibilità dell’immobile di cui sei nudo proprietario. Quindi puoi richiedere un prestito.

    Coinvolgendo tua madre come garante o coobbligata, puoi ottenere un prestito anche di importo elevato. In questo caso, infatti, la garanzia che potreste fornire insieme è la completa ed immediata disponibilità dell’immobile.

    Indipendentemente se lavoriate o no. Se percepiate o meno un reddito.

    Ma quello che mi preme di più: possono arrivare a farmi un pignoramento per gli importi che ho scritto. In tal caso coinvolgerebbero pure mia madre? ( pur essendo al di fuori di tutto). Per ora non esiste nessuna ipoteca sull’immobile.
    Ci tengo a saldare tutto al più presto e liberarmi da questo grosso impiccio. Non sono abituato, soprattutto provvengo da una fam. che ha sempre pagato tutto.
    Grazie ancora. Sandro

    Il pignoramento anche se in linea teorica potrebbero farlo anche per 1000 euro. Il fatto è che una azione esecutiva costa in termini di tempo e danaro.

    Comunque il tuo problema credo sia ancora in una fase in cui possano essere individuate soluzioni soddisfacenti per uscirne.

  36. karalis ha detto:

    Salve Vorrei raccontarvi la mia storia: ho debiti per 40.000 euro con varie finanziare: l’importi residui da restituire sono di circa 5.000 euro per 4 di loro, e di 14.000 euro per 1, poi ci sarebbe una cartella esattoriale di circa 6.000 euro. Con mia moglie siamo sposati con il regime della comunione dei beni. Attualmente disoccupati, con 2 figli. Lei non possiede niente, io ho avuto in donazione da mia madre nel 2007 la nuda proprietà di uno stabile di tre piani, di cui lei è usufruttuaria, ho la proprietà della macchina che è già sotto fermo amministrativo.
    Nonostante tutti gli sforzi non riesco a pagare, e mi stanno addosso quasi tutti i gg, perchè sono indietro con le rate da circa un’anno e i pagamenti vanno a singhizzo cosa potrebbe succedermi? Vorrei tenere mia madre lontana da questa storia in quanto anziana e malata.
    Inoltre vorrei sapere, se con la nuda proprietà e l’ipoteca dell’immobile posso chiedere un mutuo per pagare i debiti, impegnando gli affitti.
    Qualcuno sa dirmi qualcosa a proposito?
    Vi ringrazio anticipatamente.

    Grazie
    Sandro

    Commento di sandro | Domenica, 24 Agosto 2008

    La nuda proprietà è ipotecabile, pignorabile e vendibile all’asta.

    I diritti di tua madre come usufruttuaria, comunque, non potrebbero essere lesi, in ogni caso (se non risulta garante o coobbligata in in qualche tuo debito, ovvio).

    Puoi chiedere un prestito con garanzia la nuda proprietà?

    Bisogna innanzitutto fare una valutazione del valore di mercato dell’immobile di cui sei nudo proprietario. Valutare l’età di tua madre ed eventuali condizioni di salute, stimando così il valore reale della nuda proprietà.

    Da questo sottrarre gli importi delle ipoteche che gravano sull’immobile al momento della richiesta del mutuo.

    L’importo residuo (se c’è ed è positivo) rappresenta, più o meno, il capitale che puoi richiedere a finanziamento con una garanzia a copertura.

    Gli affitti, a quanto leggo, dovrebbero essere pertinenza di tua madre, rappresentando il reddito dell’usufrutto.

    Mi sembrava di capire che non volessi coinvolgerla. In questo caso gli affitti non potrebbero essere impegnati se non coinvolgendo l’usufruttuaria. Ma, questa sarebbe un’altra storia…

  37. karalis ha detto:

    SpiraleOvale 20 agosto 2008 at 12:19
    Karalis ti ringrazio per l’attenzione. Volevo solo aggiungere un appunto: gli 8000 € restanti non sono il debito complessivo dovuto ad una sola finanziaria, bensì il totale di 3 finanziamenti con diverse società. Per quanto mi riguarda l’autovettura che ho è e rimarrà quella finchè morte (sua spero!!) non ci separi. Avevo pensato anche di fare un passaggio di proprietà ma diventa un discorso complicato legato ai costi: il passaggio in se stesso, l’assicurazione che mi cambierebbe la classe di merito…insomma se non corro pericoli di pignoramento auto lascio tutto così com’è.
    Concludo con una domanda. Nel mio caso è possibile eventualmente un pignoramento del c/c? Calcolando che viene accreditato lo stipendio e la pensione di mamma (siamo cointestate) come vengono effettuati gli ipotetici calcoli?
    A me hanno detto che verrebbe prelevata la percentuale calcolata sul solo mio stipendio. Ed in questi casi se il giorno decretato al pignoramento sul conto vi si trovano 50 euro, possono rivalersi solo su quella cifra. Per ottenere cifre più alte devono chiedere nuovamente un secondo pignoramento. E’ giusto?
    Mi sono dilungata ma spero che le mie domande servano a chi sta nella mia situazione per avere le idee un pò più chiare della trincea in cui si vive.
    P.S. Sorrido per i complimenti sul nick!
    Ancora grazie

    Anche su un c/c cointestato non potrebbero mai aggredire le disponibilità di tua madre.

    Per un conto cointestato non ci sono calcoli da fare: disponibilità del conto/cointestatari. Nel tuo caso il 50% di quanto troverebbero, potrebbe essere pignorato.

    In linea generale, nelle tue condizioni lascerei il c/c intestato solo a tua madre.

    Una semplice precauzione teorica: perchè, in pratica, le società di recupero, proprio per evitare di trovare quattro spiccioli sul c/c, fanno prima a rivolgersi, tramite decreto ingiuntivo, al tuo datore di lavoro per pignorare alla fonte il quinto del tuo stipendio.

    In ogni caso le tre finanziarie (o quante ne siano) non potrebbero mai insieme eccedere nel pignoramento la quota del quinto del tuo stipendio netto.

    In conclusione spiraleovale, il max che rischi, anche se tu avessi 100 mila euro di debiti, è un quinto del tuo stipendio mensile.

  38. SpiraleOvale ha detto:

    No no assolutamente. Lungi da me pensare allo stipendio in nero. Nella mia azienda ad esempio c’è chi ha l’accredito diretto in banca/posta e chi invece percepisce stipendio in assegno. Il tutto rigorosamente in regola in quanto S.p.A.

  39. karalis ha detto:

    @ spiraleovale

    Non è poi così semplice: nel tuo caso si tratta di tua madre: ma mettere i propri soldi sul c/c di un terzo per sfuggire alle finanziarie, si rischia poi di veder fuggire il terzo con i nostri risparmi … Dalla padella alla brace, insomma.

    E per il datore di lavoro, mica tutti possono chiedere un pagamento in nero. Anche perchè, come certamente saprai, è proibito. E non si fa :-)))

    Si rischia poi di finire all’inferno post mortem…

  40. SpiraleOvale ha detto:

    Effettivamente troverebbero ben poco e sicuramente sanno che gioco giocare. Allora a questo punto, ipoteticamente, un dipendente moroso può evitare di aprire un conto personale od eventualmente uscire da quello cointestato e farsi pagare direttamente dal datore di lavoro tramite assegno, contanti etc. Calcoli alla mano: se trovassero 1000 euro sul conto prenderebbero 500 euro, se pignorassero il 5° dei 1000 euro prenderebbero 200 euro.
    Grazie karalis. La tua disponibilità è grandiosa.

  41. karalis ha detto:

    Salve. Illustro la mia situazione in modo da avere, se possibile, vostri pareri. Indebitata con finanziarie (tipico gatto che si morde la coda) per un totale di circa 8500 €. Per qualche tempo mi hanno tartassata con ogni tipo di mezzo: telefonate (anche sul luogo di lavoro), lettere, telegrammi etc. Ora è da un bel pezzo che vige il silenzio, tranne F******* ( con cui ho un debito di 450 €) che insiste: l’ultima lettera è arrivata una settimana fa in cui si evinceva che avevano venduto il credito e la società acquirente intimava il pagamento entro 10gg bla bla bla di 490 € aggravati di spese).
    I miei finanziamenti sono stati contratti da me sola, nessun garante nessun cointestato. Ho la cessione del 5° in corso e vivo con mia mamma (pensionata) in un appartamento in affitto ALER a lei intestato. Ciò che volevo sapere: oltre alla cessione del 5° è possibile un pignoramento dello stipendio? Vi è qualche obbligo da parte di mia mamma in quanto legata dal vincolo di parentela?
    Per quanto mi riguarda l’unico bene su cui possono rivalersi è l’auto a me intestata del valore di circa 2500 € ma più che altro mi causerebbero un disguido in quanto lavoro come turnista in un luogo che non è raggiungibile da mezzi.
    Ringrazio anticipatamente e saluto tutti facendo i più sentiti complimenti per il sito.

    La società che ha acquistato il tuo credito, lo avrà fatto per non più di 20 euro.

    Beh, 470 euro di guadagno netto (vanno tolti però i francobolli dell’ultima lettera, ad essere oneste) mi sembrano un ottimo affare.

    Ora, per 20 euro nessun pazzo promuoverebbe una azione legale per una auto usata del valore di 2500 euro.

    Nè, tantomeno,, converrebbe procedere al pignoramento del quinto del tuo stipendio (la cessione è stata fatta per credito al consumo e dunque un altro quinto sarebbe pignorabile in via teorica).

    Ma per il pignoramento del quinto occorrerebbe comunque un decreto ingiuntivo del tribunale. Per ottenerlo bisogna investire in spese legali e soprattutto, ci vuole tanto tempo.

    Detto questo e precisato che le mamme, se non sono garanti o coobbligate, non rispondono dei debiti delle figlie, direi che nelle tue condizioni puoi stare più che tranquilla.

    Neanche ti consiglio di chiamare la nuova società acquirente del credito per proporre un saldo e stralcio da 50 euro.

    A te non servirebbe a nulla, dal momento che la liberatoria che otterresti non ti consentirebbe l’accesso a nuovi finanziamenti.

    Resteresti comunque registrata nelle banche dati dei cattivi pagatori per gli altri debiti.

    Concludendo cosa comporta la tua situazione debitoria complessiva (parlo degli 8000 euro)?

    1) il pignoramento possibile di un quinto dello stipendio;
    2) la necessità di girare sempre con una auto usata di scarso valore, per non rendere appetibile un eventuale pignoramento del veicolo;
    3) l’impossibilità di accedere a nuovi finanziamenti.

    Potrei aggiungere il fastidio del “tartassamento”. Non lo faccio perchè una finanziaria o una sdr può contattare il debitore solo attraverso strumenti legali, ovvero lettere di messa in mora.

    Il “tartassamento” via telefono, telegrammi è passibile di querela per molestie con eventuale richiesta di risarcimento per danni biologici.

    Concludo facendoti i complimenti per il nick. Molto originale.

  42. karalis ha detto:

    salve ho un problema volevo sapere se mi potresti aiutare devo rimettere un debito di circa 5000€ su una carta di credito per motivi famigliari in questo momento non riesco a rimettere il credito di 217,00€ al mese dora si sonno accumulate siccome s mi sono separato a magggio 2007 devo passare 1000€ allbambine 566€ di un prestito con la mia banca siccome guadagno 1500 € non riesco piu a pagarla siccome mi stanno dicendo che mi vengono a pignorare come posso fare a ho anche una aassicurazione con quella carta di credito non so se serve in caso se uno noon riesce piu apagare fatemi sapere grazie

    Per poter dare un consiglio è necessario sapere quali beni mobili (oltre allo stipendio) hai nelle tue disponibilità e se risulti proprietario di beni immobili.

    La strategia da adottare dipende da questo.

  43. karalis ha detto:

    Dino 13 agosto 2008 at 21:25
    Buona sera, scusatemi se vi scrivo ancora, ma nn voglio incorrere in qualche grave sanzione.
    Dovrei acquistare un’immobile che, ha avuto una prima causa, vinta dal costruttore.
    Al momento però c’è un ricorso presso il TAR.

    Quello che vorrei sapere cortesemente è se, acquistando l’immobile poi ci vado di mezzo io.

    Nell’attesa di una vostra gentilissima e graditissima risposta vi auguro buon lavoro.

    Devi dimostrare, eventualmente, e tanto per fare qualche esempio, che con i soldi prelevati in contanti dal conto corrente
    a) non paghi professionisti che non rilasciano fattura;
    b) non paghi parte del costo di un immobile il cui valore dichiarato è inferiore a quello corrisposto;
    c) non paghi dazioni e/o tangenti;
    d) ecc.
    Non so se mi sono spiegata…

  44. karalis ha detto:

    Buona sera, scusatemi se vi scrivo ancora, ma nn voglio incorrere in qualche grave sanzione.
    Dovrei acquistare un’immobile che, ha avuto una prima causa, vinta dal costruttore.
    Al momento però c’è un ricorso presso il TAR.

    Quello che vorrei sapere cortesemente è se, acquistando l’immobile poi ci vado di mezzo io.

    Nell’attesa di una vostra gentilissima e graditissima risposta vi auguro buon lavoro.

    Talvolta riesco anche a dare una risposta.

    Ma se per darla devo inventarmi anche i fatti, mi sembra un pochino troppo.

    Cause, Tar, sanzioni … ma di cosa stiamo parlando?

  45. karalis ha detto:

    Salve! sono Michele Grazie ancora per le risposte e l’attenzione dedicataci, riallacciandomi al mio dicsorso di prima la macchina era intestata a me come uso privato, io non ho e non ho mai avuto nessun tipo di azienda assolutamente no, sono solo uno stupido! che si è indebitato trascinandosi dietro anche la moglie ed il figlio a questo punto di non ritorno. Ma allora non posso essere denunciato a livello penale per questa faccenda di vendita dell’auto visto che la gfinanziaria all’epoca dell’acquisto non aveva iscritto nessun tipo di ipoteca? Grazie mille!!!

    La prossima volta che chiama l’avvocato gli dici che le sue sono molestie telefoniche. E per questo perseguibili penalmente. Se vuole fare una diffida la inviasse al tuo domicilio, su carta intestata, ed indicando con chiarezza gli artt. del codice penale che presume siano stati violati.

    Sai, una amica che lavorava con me al reupero crediti, ogni volta che contattava un debitore esordiva dicendo “Buongiorno, sono l’avv. Loi …”

  46. karalis ha detto:

    lorenzo 12 agosto 2008 at 12:16
    Buongiorno, mi chiamo Lorenzo. Avrei bisogno di avere delle informazioni perchè mi trovo in una situazione complicata.
    Ho ricevuto una cartella esattoriale pari a 19.000 Euro dell’Erario con riferimento all’anno 1992; io avendo avuto difficoltà di lavoro non ho pagato. Sotto consiglio di un avvocato avevo intestato tutti i miei beni a mia suocera. Non ho ricevuto più nulla fino ad oggi; sfortunatamente 4 anni fa ho acquistato un camper intestandolo a me stesso e non ho mai avuto la possibilità di fare la voltura. Chiaramente ora hanno messo le mani sull’unico bene che possiedo e hanno disposto il fermo sul camper. L’unico consiglio che ho avuto da alcuni avvocati è di non pagare più il finanziamento che ho in corso sul camper (mi mancano da pagare 5 anni) e di farlo pignorare. C’è da tenere presente che sul camper c’è un’ipoteca disposta al momento dell’acquisto. Io non possiedo nulla, perchè l’auto è intestata a mia figlia. Lavoro a tempo determinato; l’unica in famiglia che ha un lavoro fisso a indeterminato è mia moglie. Vorrei sapere cosa possono fare. So che solitamente si avvalgono sul quinto dello stipendio, ma vorrei sapere se una volta che il mezzo mi viene pignorato, la finanziaria a cui non pago più il prestito come può intervenire? Oltretutto sto pagando diversi finanziamenti e carte di credito e sforiamo del 5% sul reddito mensile familiare. Anche in questo caso possono rifarsi sul quinto dello stipendio?

    Attendo una risposta. Grazie.

    Mi sembra strano che non ci fossero ipoteche sull’auto.

    Ti chiedo ancora: l’automobile era intestata a te o a qualche società di cui risulti amministratore?

    Forse manca qualcosa nel tuo racconto Michele, altrimenti debbo supporre che l’avvocato non fosse un avvocato.

    E’ anche vero che molti operatori di recupero crediti millantano di essere avvocati quando contattano al telefono i debitori.

    Ma tant’è, non ho elementi documentali per capire a cosa si stesse riferendo l’avvocato …

  47. karalis ha detto:

    lorenzo 12 agosto 2008 at 12:16
    Buongiorno, mi chiamo Lorenzo. Avrei bisogno di avere delle informazioni perchè mi trovo in una situazione complicata.
    Ho ricevuto una cartella esattoriale pari a 19.000 Euro dell’Erario con riferimento all’anno 1992; io avendo avuto difficoltà di lavoro non ho pagato. Sotto consiglio di un avvocato avevo intestato tutti i miei beni a mia suocera. Non ho ricevuto più nulla fino ad oggi; sfortunatamente 4 anni fa ho acquistato un camper intestandolo a me stesso e non ho mai avuto la possibilità di fare la voltura. Chiaramente ora hanno messo le mani sull’unico bene che possiedo e hanno disposto il fermo sul camper. L’unico consiglio che ho avuto da alcuni avvocati è di non pagare più il finanziamento che ho in corso sul camper (mi mancano da pagare 5 anni) e di farlo pignorare. C’è da tenere presente che sul camper c’è un’ipoteca disposta al momento dell’acquisto. Io non possiedo nulla, perchè l’auto è intestata a mia figlia. Lavoro a tempo determinato; l’unica in famiglia che ha un lavoro fisso a indeterminato è mia moglie. Vorrei sapere cosa possono fare. So che solitamente si avvalgono sul quinto dello stipendio, ma vorrei sapere se una volta che il mezzo mi viene pignorato, la finanziaria a cui non pago più il prestito come può intervenire? Oltretutto sto pagando diversi finanziamenti e carte di credito e sforiamo del 5% sul reddito mensile familiare. Anche in questo caso possono rifarsi sul quinto dello stipendio?

    Attendo una risposta. Grazie.

    I consigli degli avvocati mi sembrano più che buoni.

    Nella tua situazione c’è poco da fare: se paghi le rate Equitalia ti pignora il camper. Dunque è inutile proseguire nel pagamento.

    Ovviamente ti resteranno sul groppone i debiti con l’Erario e quelli con la finanziaria.

    Difficilmente riusciranno ad aggredire il tuo stipendio, visto che, mi sembra di capire, sei un precario.

    Con tua moglie sarà più semplice: quindi metti in conto, se sei in comunione dei beni, il pignoramento del quinto di metà dello stipendio di tua moglie.

    L’unica cosa sensata da fare, pertanto, è una separazione (dei beni o legale vedi tu).

  48. karalis ha detto:

    Buon giorno, vorrei un’informazione se possibile riguardo al prelievo a mio favore, cioè, prelevo i miei soldi, pari a 11.000 euro circa, in quanto ho un’acquisto da fare!!!

    La banca, però mi ha detto che se questi prelievi, tramite assegni girati a me medesimo, dovessero essere a cadenza mensile, e totalizzare un grossa cifra, potrebbe intervenire l’Antitrust.

    E’ vera questa cosa o no?Cioè…i soldi sono miei, ce l’ho,pochi ma ce l’ho, non ho mai avuto problemi di nessun genere, come mai la banca dovrebbe segnalare questa anomalia di questi prelievi tramite assegni, dato che sono un loro correntista da anni?

    All’Antitrust non sono state ancora assegnate tali competenze.

    Forse l’impiegato intendeva riferisi alle norme antiriciclaggio. Ebbene ritirare soldi con assegni “a me medesimo” con una certa frequenza, potrebbe dare adito a qualche sospetto.

    Il prelievo resta comunque un tuo diritto, e se servono per spese (comunque dimostrabili) non hai nulla da temere da qualche eventuale controllo della Guardia di Finanza.

  49. Marco ha detto:

    Purtroppo per loro non sono in comunione dei beni…

    Un sentito grazie per le risposte.

    Buon Ferragosto,

    Marco

  50. karalis ha detto:

    Grazie per la velocissima e “tranquillizzante” risposta. Solo un dubbio: potrebbe la Banca avvalersi di uno studio legale locale qui negli USA per cercare il recupero attraverso eventuali convenzioni di reciprocita’ai piu’ sconosciute?

    Grazie ancora.

    Certo, per questo ti accennavo alla possibilità di pignorare un quinto del 50% dello stipendio di tua moglie.

    Ammesso che tu sia in comunione dei beni con tua moglie hai la disponibilità di metà del suo stipendio, 1500 dollari.

    Il debitore è italiano e quindi, anche in presenza di convenzioni di reciprocità, si applicano le leggi italiane in materia.

    Lo studio americano attivato dalla banca ti pignora il quinto di 1500 dollari, che fanno, se non sbaglio 300 dollari/mese. Di più non possono.

    Fai due conti e pensa se ne vale la pena…

  51. karalis ha detto:

    Marco 10 agosto 2008 at 07:33
    Buongiorno a tutti. La faccio breve (spero):
    per perdita di lavoro a medio/alto reddito (dirigente) ho contratto debito con 1 banca per circa 50.000 euro.
    Essendo anche non più giovanissimo ho avuto e sto avendo ormai da 2 anni, seri problemi di reinserimento nel mondo lavorativo a certi livelli.
    Per questo motivo 18 mesi fa mi sono trasferito con la famiglia negli Stati Uniti, dove mia moglie, essendo cittadina USA ha trovato subito lavoro.
    Per oggettivi problemi di fine mese da circa 1 anno ho interrotto i pagamenti mensili alla banca. In questi giorni ho ricevuto una lettera raccomandata qui negli USA da parte dell’ufficio legale della Banca stessa dandomi 1 giorno dalla data del ricevimento della AR per saldare tutto il debito, altrimenti “ci vedremo costretti ad agire esecutivamente per il recupero del nostro credito”.
    Domanda: quanto può valere la mia residenza (legale) negli USA per evitare azioni legali SERIE da parte della mia ex Banca Italiana?
    Precisazioni: sono iscritto all’AIRE, la Banca conosce il mio indirizzo, non ho alcuna proprietà qui negli USA e neppure in Italia, neppure mia moglie, se non 1 auto di medio valore e un lavoro di mia moglie da $ 3.000 al mese.

    Grazie per un aiuto professionale sull’argomento e complimenti per il sito.

    Fossi in te dormirei sonni tranquilli.
    Per i debitori insolventi non è ancora prevista l’estradizione … :-))

    Tornando seri, se proprio quelli della banca non hanno nient’altro da fare e vogliono buttar via soldi, ammesso che tu sia in comunione di beni con tua moglie (che tua moglie abbia un datore di lavoro fisso e che riescano ad individuarlo con opportune indagini), riusciranno a strappare (forse) 300 dollari/mese … fra qualche lustro. (300 dollari, ovvero il 50% del quinto di uno stipendio in comunione)

  52. karalis ha detto:

    maria 1 agosto 2008 at 18:02
    salve , sono Maria, sono vedova da circa 3 anni e mi trovo a dover gestire la situazione debitoria lasciate dal mio defunto marito tra i quali 3 finanziarie a lui intestate e nella quale ho firmato come garante. premetto che ho accettato l’eredità con il beneficio d’inventario , ma avendo coobbligato le finanziarie non possono rientrare nel beneficio…se così si può dire…
    le finanziarie con cui ho a che fare sono: plus-valore / R.C.I.BANQUE /e dalco assoc.
    di proprietà ho solo la macchina e una misera pensione di reversibilità che so che non possono pignorare in quanto è al minimo minimo …
    ho pagato le rate fino al mese scorso e ora non riesco più a pagare( ….ho perso anche il lavoro a causa di tutta la situazione…)
    il chè con la “dalco” ho detto che non potevo piu pagare le rate con lo stesso importo che avevo fatto fino al mese scorso a causa delle mie disperate condizioni economiche in cui mi trovo…la risposta è stata : che in agosto contabilizzeranno la mia contabile e ridaranno la mia pratica alla finanziaria iniziale. volevo sapere che cosa potrà succedermi , se faranno azione di decreto ingiuntivo o altro..
    le cartelle esattoriali di eco-italia riferite a mio marito devono essere comunque pagate in anticipo malgrado “il beneficio d’inventario”..?
    grazie della gentile attenzione !!!

    io ti consiglio di inviare una raccomandata specificando la tua impossibilità di far fronte alle rate, naturalmente allegando una documentazione valida che lo attesti.
    In questo modo c’è la possibilità che la finanziaria preferisca cedere il credito piuttosto che procedere con un decreto ingiuntivo.

    Per quanto riguarda le cartelle esattoriali, purtroppo,non ho competenze tali da poterti dare una risposta esauriente.

  53. karalis ha detto:

    Buongiorno,
    sono Francesco,come sapete già lavoro con contratti a tempo determinato che scadono ogni mese e si rinnovano ogni mese,volevo chiedervi se è solito pignorare il 5° dello stipendio con questa tipologia di contratti,e poi per mia moglie che ha un contratto partime 600 euro al mese,la stessa cosa,Grazie

    Se i tuoi contratti a tempo determinato di durata mensile riguardano sempre lo stesso datore di lavoro (cosa stranissima, ma si sa che con la deregulation berlusconianiana ormai tutto è possibile) qualcuno potrebbe tentare la via del precetto e del pignoramento del 5° dello stipendio.

    Stessa cosa con il contratto di tua moglie. Potrebbe rischiare fino a 120 euro mensili.

  54. bisolvon ha detto:

    zazzero 29 luglio 2008 at 13:44
    Complimenti per le risposte molto esaurienti. Avrei una piccola domanda, la cui risposta potrebbe interessare molti: una coppia di amici sudamericani in Italia a lavorare da molti anni hanno acquistato qualche anno fa una casa con mutuo a 30 anni a tasso variabile. La banca ha voluto anche una coppia di garanti loro amici (oggi ex amici come accade in questi casi).

    Dopo un paio d’anni di regolari rimborsi delle rate l’aumento dei tassi ha fatto quasi raddoppiare la rata e loro non sono più riusciti a pagare e quindi oggi hanno un anno e mezzo di rate impagate. La banca li ha consigliati di mettere in vendita l’immobile ma il prezzo nel frattempo è calato e non basterebbe neanche a esaurire il debito.

    Cosa conviene fare in questi casi? Quali sono i rischi che affrontano in termini di recupero crediti?

    Caso 1: Nel momento in cui la casa fosse venduta a prezzo più basso rispetto al debito comunque loro avrebbero un residuo debito che non potrebbero onorare visto che sarebbero costretti a pagare un affitto.

    Caso 2: Se non vendono la casa di spontanea volontà la banca cosa può fare e in che tempistiche di solito?

    Teniamo conto che si tratta di gente onesta che non ha nulla salvo una macchina scassata e pochissimi mobili e un lavoro da operaio/domestica.

    Grazie anticipate

    Le vendite all’asta sono sempre pericolose, perchè poco trasparenti e passate, di solito, sottocosto, ad operatori compiacenti.

    Il consiglio è allora sempre quello che la casa sia venduta direttamente dai proprietari attuali. Il mutuo eccedente non accollato dai proprietari subentranti, visti i gli attuali prezzi in calo, dovrà essere corrisposto dai vecchi proprietari o dai garanti.

    E qui non ci piove. C’è poco da fare.

    Per rendere un pochino le cose più complicate e più lunghe per il pignoramento e la messa all’asta dell’immobile, i vecchi proprietari potrebbero concedere in usufrutto l’appartamento ad amici “fidati” in cambio di un canone mensile con cui prendere in affitto casa altrove.

    La giurisprudenza è ancora non univocamente orientata rispetto al problema se la vendita all’asta debba riferirsi in questo caso solo alla nuda proprietà e all’usufrutto o escludere l’usufrutto. Anche se l’usufrutto è stato concesso in presenza di ipoteca sul bene.

    Insomma si ingarbugliano un pò le carte. I tempi si allungano. E comunque deve valere sempre l’ipotesi che proprietari e garanti abbiano nulla da perdere. In questo caso, infatti, la vendita all’asta, anche della sola nuda proprietà, accresce la quota residua di cui devono farsi poi carico proprietari e/o garanti.

    Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa a proposito promotoremutui, che è sicuramente meglio informato su queste tematiche

  55. karalis ha detto:

    Buongiorno,
    sono Francesco,in rif. alla mia precedente e-mail volevo sapere specificamente se è possibile che un debito verso l’erario(contributi INPS.IVA ECC..) di circa 30.000 euro originario possa dopo 10 anni circa triplicare,e cosa posso fare eventualmente per tutelarmi vista che è mia intenzione pagare il giusto e non ad interessi da usura.
    inoltre volevo gentilmente sapere se questo debito continuerà a crescere e se mi perseguiterà per tutta la mia esistenza Grazie .
    Continuerò a chiedervi pareri ,grazie per la cortesia Distinti Saluti

    I debiti con l’erario lasciano poco spazio di manovra.

    Puoi chiedere una dilazione fino a 72 rate.

    A questo punto ormai, l’unica cosa da fare è verificare con un professionista se i tributi siano effettivamente dovuti e/o non siano stati già rimessi (anche attraverso altre cartelle esattoriali).

    Può esserci, sempre con l’ausilio di un esperto, una verifica di legittimità delle cartelle.

    Ma niente di più. Gli interessi, per quanto esosi, sono quelli fissati dallo Stato.

    Se si hanno proprietà conviene pagare: l’agente della riscossione, ad esempio, come si legge da un recente commento, è solito vendere i beni immobili pignorati con base d’asta pari al valore catastale.
    Quindi ….

  56. karalis ha detto:

    Jek 28 luglio 2008 at 23:51
    sito davvero utile grande, allora la mia situazione è la seguente,1 anno fa ho fatto da garante ad un mio ex amico,essendo lui solo e non avendo piu i genitori vivi,per l acquisto di una casa,lui ha chiesto pure i soldi per la ristrutturazione,ora io vivo all estero in uno stato extraeuropeo civilizzato,ho scoperto pochi giorni fa che è sparito con i soldi della ristrutturazione e che non sta pagando il debito,io ho un attivita con un socio della nazionalita dove vivo(non comunico lo stato per paura che qualcuno della banca possa arrivare a me) che sta andando anche bene,la mia paura e che avendo fatto da garante si attacchino al mio locale….possono?anche se all estero? ho un conto nuovo nello stato dove vivo,possono bloccarmi i soldi? possono scoprire dove sono? altro problema e che sto per richiedere il visto permanente sono rientrato appunto per prendere alcuni documenti,e guarda che regalo…..mi ha fatto il mio amicone;non vorrei che avendo bisogno anche il certificato dei carichi pendenti,in qualche modo non risulta pulito a causa di questo problema, intanto grazie davvero…a giorni vado a parlare con un legale,ne esiste uno di diritto internazionale? grazie ancora

    Per i carichi pendenti non mi preoccuperei. Si tratta di problematiche penali, e grazie a Dio, avere dei debiti e non pagarli non è ancora considerato reato, come accadeva nell’Inghilterra di Dickens.

    Per quanto riguarda il resto, trattandosi anche di un paese extraeuropeo, sarei più che tranquillo.

    L’importo riferibile alla ristrutturazione non credo possa essere tale da giustificare l’impegno in tempo e danaro necessario per attuare procedure esecutive all’estero.

  57. karalis ha detto:

    Buonasera, inanzittutto i complimenti per le ottime risposte date,per la competenza e per la cortesia.
    Se possibile ne usufrirei anche io:
    sono socio di una SNC (sigh sigh consigliata da commercialista) da un paio di anni. La mia socia attualmente nullatenente e nullafacente tra l’altro mia cugina, è scappata in non so quale città e mi ha lasciato tutti i debiti che ammontano: creditori 50000€ leasing 30000€ banche 30000€. Ho pagato fino a qualche settimana fa alcune rate concordate con i creditori più ostici (lettere avvocati, ingiunzioni, ecc.) ma ora non posso più. Attualmente sono dipendente 1100 € mensili. Ho una macchina privata in comproprietà valore attuale 15000€ e una quota di un appartamento ove vive mio padre vedovo 80 anni con diritto di usufrutto (1/6) di mia sorella (già pignorato da una banca) e 1/6 mio.
    Help per favore, dormo una media di tre ore a notte e ho perso 11 kg. Ho 40 anni e sono i primi debiti della mia vita
    Grazie
    Andrea

    Andrea, certamente la tua quota di appartamento è a rischio.
    Così come è a rischio il quinto dei 1100 euro del tuo stipendio.

    Ma la cosa su cui bisogna riflettere è la tua giovane età e la opportunità di ricostruirti una “history credit” pulita.

    Ora è pur vero che in una snc tutti i soci sono chiamati a rispondere e ciascuno anche per l’intero ammontare dei debiti, indipendentemente dalla quota societaria posseduta.

    L’esperienza dice però che, a fronte di proposte di rientro del singolo socio su quota parte del debito, difficilmente le società di recupero crediti oppongono un atteggiamento intransigente.

    Il mio consiglio, dunque, è quello di contattare i creditori e cercare di concordare un piano di rientro sul 30-40% del debito, condizionato dal rilascio di una liberatoria per le residue obbligazioni sociali.

    Se sono disponibili beni societari, non in leasing, andrebbero offerti anche quelli.

    Sarebbe auspicabile, inoltre, un piano di consolidamento del debito. Questo dipende però dalle garanzie che puoi offrire e dal valore della tua quota di 1/6, non ancora pignorato, dell’appartamento in cui è usufruttuario tuo padre.

    In ogni caso potrebbe essere utile rivolgersi, per una consulenza specifica, ad una società che possa affiancarti (meglio sostituirti) nella trattativa con i debitori e che possa altresì offrirti un finanziamento per il consolidamento del debito secondo le tue capacità di reddito.

  58. karalis ha detto:

    francesco 24 luglio 2008 at 13:15
    Buongiorno,
    sono Francesco grazie per la disponibilità.
    Come le dicevo con la mia precedente e-mail la situazione è talmente ingarbugliata che ho timore di pagare cose che poi non mi portano a risolvere il problema.
    Ho fatto la separazione dei beni con mia moglie,lei non possiede niente e lavora con un contratto par time , Io ho avuto in eredità ½ da mio padre per causa morte,questa quota è stata pignorata (terreni immobili ) da alcune banche ma come le dicevo la volta scorsa malgrado il tutto è stata messa all’asta diverse volte non è più vendibile.
    Io lavoro con contratto a tempo determinato che scadono ogni mese,ancora non ho pignorato il 5° dello stipendio,ho subito 5 anni fa alcuni protesti i quali durante quest’anno si cancellano automaticamente,oltre qualche debito che ho con le banche ( ma non è questo che mi preoccupano ) ci sono anche debiti con l’erario ( contributi inps -iva ecc ) i quali in 10 anni praticamente sono più che triplicati.
    Con tutta la buona volontà non riesco a far fronte a tutto – con le banche posso andare a trattare ma con l’erario cosa posso fare li devo solo denunciare non è possibile,se avevo i soldi pagavo quello che dovevo,cosa serve triplicare il capitale.
    Insomma come può vedere sono talmente confuso che lascerei le cose come stanno , tanto alla fine cosa mi possono fare se i beni non si riescono a vendere,potrei pagare a quelli che mi hanno messo l’ipoteca e poi intestare la mia quota a mia moglie,potrei aspettare che mi si cancellano i protesti e chiedere un finanziamento con il 5° dello stipendio,ma il tutto prima o poi andrà a finire oppure durerà per tutta la vita.magari arrivando da 30.000 a 1 milione di euro.
    Grazie come sempre per la disponibilità . Distinti saluti

    Sappi solo che i beni immobili pignorati prima o poi si vendono sempre, in quanto ad ogni incanto la base d’asta diminuisce e prima o poi il prezzo fissato offerto incontra la richiesta.

    Certo ci può volere tanto, ma tieni presente questo dato di fatto.

    Per il resto, data la situazione, concordo con te per lasciare le cose come stanno.

    Istruirei anche eventuali congiunti (quelli a cui vuoi bene, ai parenti serpenti puoi anche non dire nulla) ad esercitare, nella remota evenienza di una tua dipartita, l’opzione di rinuncia all’eredità.

    Eppoi, campa cavallo che l’erba cresce. Magari, nel frattempo, approvano qualche legge sul fallimento personale …. come avviene in tanti altri paesi civili.

  59. karalis ha detto:

    Vi chiedo gentilmente un’informazione.Oggi 23 luglio 2008 mi anno notificato il pignoramento della casa,perche’ non sono piu’ riuscito a pagare il mutuo.Cosa succede adesso?Quanto potro’ stare ancora in casa con la mia famiglia,visto che io sono disoccupato e non ho’ un centesimo per poter andare in affitto.Grazie,attendo una risposta via mail da chi ne capisce piu’ di me’!

    Caro Giordano,
    lo schema delle procedure che si attivano dopo il pignoramento, con i tempi necessari, è indicato in questo link (clicca sull’immagine per ingrandirla)

    Ovviamente i tempi per la definizione della procedura di vendita all’asta non sono determinabili.
    Conosco casi in cui da anni si esplicano tentativi di vendita all’asta dell’immobile pignorato senza successo.

  60. karalis ha detto:

    Salve Karalis! sono ancora michele scusi l’insistenza nel chiedere sempre informazioni, ma visto che lei è molto esperto in questo campo le volevo chidere quindi cosa succede dal momento in cui le finanziarie ci stanno inviando sms al cellulare,raccomandate ar, telegrammi ecc. ecc. dicendoci ultimo avviso di messa in mora della pratica di finanziamento…. e poi dicono che andiamo incontro ad atti legali. Quindi? Grazie mille Karalis

    Michele ognuno deve fare il proprio lavoro. Quello del recuperatore crediti è inviare comunicazioni di messa in mora, cioè avvisi che in caso di mancato pagamento si procederà per vie legali.

    Gli sms i telegrammi ecc. non potrebbero inviarli. In pratica la legge sulla privacy stabilisce che il recuperatore non può molestare il debitore. Però questa valutazione sta a te. Se vuoi puoi minacciare denuncia per molestie.

    Una volta che il recuperatore ha inviato la messa in mora, basta. Deve procedere legalmente, se crede.

    Otterrà un decreto ingiuntivo dal giudice, con il quale potrà aggredire i beni che sono nelle tue disponibilità.

    Se non hai casa di proprietà, se non hai auto, e se hai già un quinto dello stipendio pignorato possono aggredire qualche mobile di casa.

    Non tutti però: cucina e letto devono lasciartelo.
    Al limite prendono l’apparecchio TV. Ma credimi, con le schifezze che si vedono sui canali RAi e Mediaset, non sarà poi una gran perdita. E ci risparmi pure il canone.

    E inoltre mi chiedo: conviene sobbarcarsi di spese legali e di giudizio per un credito (il tuo) che hanno comprato a pochi euro?

    Io non credo, però di matti in giro ce ne sono tanti …

    Comunque, in questi casi la cosa migliore da fare è chiamare la società di recupero crediti e farsi passare il funzionario che si occupa della pratica. A questi va spiegata “serenamente e pacatamente” (alla uòlter per intenderci) la situazione papale papale. Se si riesce ad essere convincenti, al 99% non si riceveranno più SMS, telegrammi e raccomandate AR che, fra l’altro, costano pure …

  61. karalis ha detto:

    Buonasera sono un ragazzo di 25 anni è lavoro in un call cente ma per lavorare ho la p.iva e fatturo circa 25 30 mila euro l’anno.versata l’iva e pagate le tasse mi rimane poco e niente..tant’è che ho grosse difficoltà a pagare e molte tasse arretrate..E? possibile dichiarare fallimento e trovarsi un’altro lavoro sensa dover pagare le tasse arretrate?oppure concordare con l’agenzia delle entrate un dilazionamento non troppo oneroso?

    Il fallimento personale non è ancora previsto.

    Puoi chiedere una rateazione (in alcuni casi, se rientri nei requisiti, si può arrivare a 72 rate mensili, ovvero sei anni) all’agente della riscossione.
    Per ulteriori info leggi questa sezione.

    Con la situazione ISEE puoi anche ottenere il piano di rateazione sul sito Equitalia.

    Puoi non pagare se non hai beni di proprietà.
    Possono solo procedere ad un fermo amministrativo dell’auto (se ne possiedi una) o al pignoramento di un quinto dello stipendio (ma per lavoratori con partita IVA, precari, con contratti a progetto la cosa è molto dispendiosa e praticamente quasi impossibile).

    Vedi tu.

  62. karalis ha detto:

    Sono Francesco e resto convinto vista la mia situazione che andando a concordare me la posso cavare,solo che la mia situazione è un pò problematica,ho necessità di mettere tutto alle spalle e ricominciare a vivere so che ce la posso fare,non mi sono rivolto mai a nessuno forse con qualche buono consigno e una buona pianificazione della situazione ne posso uscire,Vi posso contattare ? Grazie

    Contatta pure via e-mail.
    E tranquillo la consulenza è gratuita per i primi 50 clienti :-)

  63. karalis ha detto:

    Grazie Karalis dell’ennesima ed esudiente risposta,sono michele salve! ecco volevo aggiungere alla risposta sul fatto di un quinto dello stipendio che ci potrebbero pignorare ad entrambi, ma c’è da dire che abbiamo già una cessione ed una delega io, e mia moglie una cessione fatta da lei e la delega fatta da una finanziaria in base al recupero del credito inquanto al tempo della stipula del contratto mia moglie firmò l’autorizzazione a fare la delega o la cessione furbamente proposta dala finanziaria credo o era prassi ora non ricordo comunque.Tutto ciò non ci aiuta ma quanto meno ci fa vivere e respirare di più Grazie dell’aiuto morale datoci da BIG KARALIS….Grazie!!!!!

    E solo un quinto ciascuno vi possono pignorare. Di più non si può.

    Fossi in voi mi metterei subito alla ricerca di finanziarie per ottenere qualche prestito.

    Alcune non assumono informazioni nelle liste dei cattivi pagatori, se vedono la busta paga.

    Non si sa mai …

  64. karalis ha detto:

    Salve sig.Karolis, sono Michele la volevo ringraziare ancora una volta per aver risposto alla mia domanda. MI scuso tanto ma non ho capito bene che cosa intendesse dire sul fatto, e dice:”Insomma, Michele. Una strategia incisiva di esdebitazione non può certo esaurirsi nella risposta ad un commento di blog”. GRAZIE!! Volevo aggiungere inoltre che a riguardo delLa mia situazione c’è da dire che sia io che mia moglie siamo nulla tenenti ovvero possediamo solo gli stipendi mensili che riceviamo, inoltre in tutte le pratiche di finanziamento che abbiamo siglato siamo entrambe garanti e cobbligati, e quindi volevo gentilmente sapere se le finanziarie se potessero rifare sulle nostre famiglie cioè i genitori i quali non hanno firmato alcun che e non sanno assolutamente nulla di tutto ciò, oh su i nostri figli in futuro? grazie mille per la pazienza accordataci….

    Benissimo Michele. Siamo a in una botte di ferro.

    A voi possono solo togliere un quinto dello stipendio di ciascuno, tramite pignoramento presso terzi. Ma se lavorate in nero neanche quello.

    Ai tuoi figli raccomanda che, in caso di morte contemporanea di entrambi i genitori, facciano subito la rinuncia all’eredità (sarebbe opportuno anche avvertire quelli che potrebbero eventualmente essere nominati tutori, se i pargoli sono minorenni)

    E ovviamente la cosa (rinuncia all’eredità) vale per te in caso di morte di tua moglie, e vale per tua moglie in caso di morte – facendo i “DEBITI” scongiuri – tua.

    Mi congratulo Michele.

    A Napoli si dice:
    “Duie song ‘e putient
    o’ re e chi nun tene nient”

    Cioè un nullatenente è potente come un re!

    Quando chiamano quelli del recupero crediti fagli pure una pernacchia … :-)
    Ovviamente scherzo. Fra debitore e creditore deve esserci sempre il massimo reciproco rispetto.

  65. karalis ha detto:

    Fabio 17 luglio 2008 at 19:00
    Salve, sono molti vedo i signori con i problemi come i miei, mi sono indebitato con parecchie finanziarie per motivi vari, alcuni sono stati chiusi altri purtroppo, per la perdita di lavoro della moglie, non siamo più riusciti a onorare. Un paio di finanziarie dopo i primi tempi non le abbiamo più sentite (ormai quattro anni) le altre si sono fatte vive all’inizio con qualche telefonata (anche minacciosa) poi con qualche lettera ordinaria dove ci didevano che avevano ceduto il credito ad altre agenzie. Ad oggi non abbiamo più sentito nessuno. Nel frattempo abbiamo venduto la casa per chiudere il mutuo e la macchina per realizzare contanti. Ora sto in affitto con una macchina di quindici anni, uno stipendio decurtato del quinto (per mio volere) e la moglie con lavori saltuari. Ora mi chiedo, cosa mi riserverà il futuro? Anche volendo non posso pagare alcuna rata, i soldi mi bastano appena per le bollette l’affitto e la spesa.

    La sensazione di essere stati dimenticati dalle finanziarie è comune un po’ a tutti i debitori, purtroppo non è cosi’… nessuno si è dimenticato di te.

    Sicuramente nel frattempo hai cambiato indirizzo (questo purtroppo non è un’attenuante in quanto, quando hai firmato il contratto, ti sei impegnato a trasmettere anche tutti gli eventuali cambi di residenza).

    Diciamo che è solo questione di tempo… normalmente le nuove società provvedono ad accertare la residenza anagrafica.

  66. karalis ha detto:

    Salve! sono Michele, il 4 luglio 08′ ho scritto un messaggio riguardante la mia situazione di sovraindebitamento familiare, a tal proposito volevo sentitamente ringraziare Karalis che mi ha risposto.Desideravo domandare alcuni consigli per come muoversi o cosa fare e se c’èra una soluzione riguardo alla mia situazione e cioè l’indebitamento di 150,000 euro con circa 15/17 tra banche e finanziarie più importanti presenti sul mercato italiano oggi.Grazie e distinti saluti..

    Caro Michele, per te vale un pò quanto risposto a Francesco.

    Prima di stabilire una strategia di intervento riguardo al tuo caso (del resto la cosa vale anche per Francesco) sarebbe necessario conoscere l’entità del patrimonio nella tua disponibilità, aggredibile dai creditori.

    Se ci sono garanti e/o coobbligati, se i contratti di prestito da te firmati prevedono o meno il beneficio di escussione e via dicendo.

    Quali rapporti (amicizia, parentela ecc…) intercorrono fra te ed eventuali coobbligati e/o garanti. In questi casi spesso si sacrificano affetti ed amicizie … nel momento in cui si decide, potendo, di scaricare sulle spalle dei fideiussori i debiti accumulati …

    Insomma, Michele. Una strategia incisiva di esdebitazione non può certo esaurirsi nella risposta ad un commento di blog.

  67. karalis ha detto:

    Buonasera,
    ho subito un pignoramento immobiliare con le banche,solo la mia quota di proprietà,il tutto è andato all’asta diverse volte inutilmente perchè la proprietà è indivisibile.sono passati ormai 10 anni il Tribunale ha deciso di non mettere più all’asta i beni,i creditori banche ecc…hanno affidato alle società di recupero,è comunque mia intenzione di pagare ovviamente andando a trattere cosa mi consigliate,
    Grazie per la cortesia Distinti Saluti Francesco

    Il consiglio è quello di contattare tutte le società di recupero crediti coinvolte invitandole ad un concordato.

    La tua posizione sarà ovviamente tanto più forte quanto minore è la possibilità che possano pignorare beni nella tua disponibilità.

    Del resto la indivisibilità dell’immobile di cui possiedi quota parte è già un punto a tuo favore.

    Magari potresti farti assistere da un esperto nel ramo del recupero crediti. L’intervento di un mediatore professionale non coinvolto emotivamente, rappresenta un valore aggiunto da non sottovalutare.

    Auguri.

  68. karalis ha detto:

    spero di avere fortuna anch’io, ma non credo perchè purtroppo io e mia moglie ci siamo indebitati per 150.000,00 circa con le più grandi finanziarie esistenti sono già cinque mesi che non riusciamo più a pagare nessuno delle 17 finanziarie con cui abbiamo contratto il debito se qualcuno ci può dare dei consigli ad una soluzione le stiamo provando tutte ma.. ve ne saremo molto riconoscenti. Grazie a tutti!!!

    Il problema del sovraindebitamento, caro Michele, è proprio questo. Come è stato possibile accendere finanziamenti con 17 finanziarie? Sono le finanziarie responsabili delle situazioni di eccessivo indebitamento. La loro avidità non conosce limiti, quando capiscono che il cliente dispone comunque di beni patrimoniali su cui poi rivalersi.

    I mezzi per monitorare la situazione li hanno. Esiste una banca dati in cui vengono registrate tutte le aperture di credito. E, quindi, la terza o la quarta finanziaria avrebbero dovuto negarti il prestito, dopo aver valutato con serietà le tue capacità di reddito.

    Da questo impasse si esce solo con una legge che consenta il “fallimento personale”, cosa che negli Stati Uniti è da tempo possibile.

    Vorrei poi vedere se non ponessero maggiore attenzione nel sovraindebitare le famiglie….

  69. karalis ha detto:

    Sapete come posso fare per rintracciare una società di recupero crediti? Visto che evitano in tutti i modi di dare i loro indirizzi. Il numero di tel in questione è : 0553064326

    L’utenza telefonica corrisponde ad un service di recupero interno alla CREDIAL/FIDITALIA.

    Quindi la finanziaria sta tentando il recupero prima di procedere con la cessione del credito.

    A questo punto non vedo a cosa possa servirti l’indirizzo.

  70. paolo ha detto:

    gim 22 giugno 2008 at 00:21
    Il problema è che la carta intestata è, appunto, intestata sempre al nome della finanziaria, non alla società di recupero. Mah…cercherò di chiamarli sperando che rispondano direttamente col loro nome.

    dipende .. se è un sollecito di rate appena scadute è possibile che il sollecito di pagamento sia da parte di un call center interno alla finanziaria stessa(cosi’ si spiega la carta intestata).
    Il recupero crediti deve sempre scrivere con la propria carta intestata specificando l’incarico datogli.
    cmq se proprio vuoi svelare l’arcano ti consiglierei di telefonare direttamente alla finanziaria loro sono obbligati a dirti a chi hanno dato il mandato.

  71. bisolvon ha detto:

    gim 20 giugno 2008 at 21:09
    Ottimo sito davvero!
    Sapete come posso fare per rintracciare una società di recupero crediti? Visto che evitano in tutti i modi di dare i loro indirizzi. Il numero di tel in questione è : 0553064326

    Al prossimo contatto concorda un piano di rientro, con esplicito riferimento alla concessione della liberatoria, a pagamento effettuato, per poter poi procedere alla cancellazione dai SIC.

    Quindi chiedi l’invio del piano di rientro per accettazione.
    Questo documento costituisce una sorta di contratto fra te e la società di recupero, che te dovresti firmare inviandone poi copia anche a loro.

    Poichè deve essere necessariamente scritto su carta intestata, il problema è risolto.

    A questo punto, mi dirai, anche loro conoscono il tuo indirizzo. Certo questo è un inconveniente.

    Che potresti aggirare chiedendo di concordare prima il testo e chiedendo che la bozza ti sia inviata via fax. Un fax qualsiasi. Va bene anche uno in service, con invio a tempi concordati.

    La speranza è che scrivano la bozza del piano di rientro su carta intestata.

    Chissà, potrebbe anche riuscire la cosa ….
    Cmq è un tentativo da fare, perchè sugli elenchi telefonici pubblici non si fa registrare più nessuno.

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