Tutto quello che c'è da sapere sulla pratica delle cinture di sicurezza » Un po' di storia
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I primi tentativi erano stati quelli di Edward J. Claghorn, che alla fine dell’Ottocento aveva ideato un complicato sistema di cinghie e ganci per mettere al sicuro le persone tenendole ancorate a un oggetto fisso, forse non si riferiva solo alle neonate automobili, ancora non così diffuse, e da George Cayley.
In questo caso però sembra che la cintura fosse stata ideata più per i piloti in volo che per quelli su strada, visto che Cayley fu un famoso ingegnere aeronautico.
Dagli anni Trenta del Ventesimo secolo, poi, cominciarono a diffondersi i sistemi a due punti, da fianco a fianco del guidatore e poi da spalla a fianco, soprattutto sui modelli che gareggiavano nelle corse automobilistiche, dove la velocità era sensibilmente maggiore di quella raggiunta nelle strade cittadine.
Solo negli anni Cinquanta le cose cominciarono a cambiare, e divenne chiaro che la cintura di sicurezza poteva rivelarsi davvero preziosa per tutti i guidatori, non solo quelli professionisti, tanto che la Ford nel 1955 la mise a disposizione come optional, e la Saab invece iniziò a montarli di serie.
Poi, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, arrivò la moderna cintura a tre punti di Bohlin, prima adottata dalla Volvo in Svezia e poi sbarcata anche oltreoceano.
Ci sarebbe voluto però ancora del tempo perché indossarla fosse obbligatorio: il primo paese a farlo per legge fu l’Australia, nel 1970.
In Italia, invece, qualche anno più tardi.
Questo essenziale strumento di sicurezza deve essere utilizzato da tutti, conducente e passeggeri dei veicoli adibiti a trasporto sia di persone che di merci.
3 Settembre 2013 · Tullio Solinas
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