Cattivi pagatori ed eventi pregiudizievoli

Cattivi pagatori ed eventi pregiudizievoli

Si fa presto a dire cattivo pagatore! Ma ci siamo mai chiesti quando e per quali motivi un semplice debitore finisce con l'essere schedato nelle Centrali Rischi ed etichettato dagli operatori del credito come un cattivo pagatore? In questo articolo cercheremo di spiegare in modo chiaro e conciso come è possibile classificare un cattivo pagatore e quali gli eventi pregiudizievoli che inevitabilmente trasformano i debitori in cattivi pagatori.

Parleremo anche delle Centrali Rischi pubbliche e private, i famigerati SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) che, per i cattivi pagatori, non rappresentano nè più nè meno che il Big Brother di Orwelliana memoria. Infine, esprimeremo, utilizzando una metafora, un critico giudizio sulle Centrali Rischi e sulle modalità con cui, a nostro parere, i diritti sulla privacy e quello sacrosanto all’oblio vengono consapevolmente e reiteratamente elusi, per non dire calpestati.

Cosa si intende per cattivo pagatore?

Nell'accezione comune e senza ricorrere a sottigliezze di lana caprina, con il termine  cattivo pagatore deve intendersi:

  1. il soggetto moroso, vale a dire il cattivo pagatorenon puntuale nel corrispondere l'importo delle  rate di un finanziamento (sia esso un prestito personale, un mutuo ipotecario, o un affidamento legato alla carta revolving, ecc...) secondo le scadenze previste;
  2. il soggetto incagliato ossia il cattivo pagatore che, trovandosi in difficoltà momentanee, è costretto a sospendere i pagamenti per un limitato periodo di tempo, manifestando la volontà, (ed essendo giudicato in grado)  di soddisfare comunque il creditore;
  3. il soggetto inadempiente, ovvero il cattivo pagatore il cui comportamento si sostanzia in pratiche dilatorie finalizzate unicamente a differire nel tempo  l'attivazione delle procedure giudiziali per il recupero coattivo del credito;
  4. il soggetto insolvente cioè un  cattivo pagatoreche si trova nell'incapacità conclamata di assolvere alla obbligazione assunta, anche attraverso azioni giudiziali di tipo coattivo (pignoramento mobiliare ed immobiliare);
  5. il soggetto protestato ovvero il cattivo pagatoreche ha emesso assegni o cambiali  che una volta presentati all'incasso si rivelano privi di copertura per la somma indicata nel titolo di credito;
  6. il soggetto revocato, vale a dire il cattivo pagatoreche ha subito, in altre parole,  un provvedimento di revoca del libretto di assegni (assegni a vuoto), della carta di credito o del bancomat (utilizzo  della carta senza disporre dei fondi necessari);
  7. il soggetto fallito,  il cattivo pagatore che è stato oggetto, cioè, di una sentenza di fallimento;
  8. il soggetto pignorato, cattivo pagatore in quanto interessato da una azione esecutiva di pignoramento mobiliare o immobiliare.

Gli eventi pregiudizievoli che trasformano un debitore in cattivo pagatore

Per contro, gli eventi pregiudizievoli associati, che trasformano i debitori in cattivi pagatori, risultano essere:

  1. il ritardato pagamento di una o più rate relative ad un finanziamento;
  2. la sospensione dei pagamenti di una o più rate del finanziamento che porta il credito nello stato di incaglio;
  3. il mancato pagamento di una o più rate di un finanziamento che porta il  credito  nello stato di sofferenza;
  4. l'accertamento, anche ai fini contabili e fiscali, inerente l'impossibilità di recuperare gli importi a credito, con il contestuale passaggio del credito stesso nello stato di inesigibilità;
  5. il protesto, ovvero l'atto pubblico che fa fede dell'avvenuta presentazione di un titolo (assegno o cambiale) e del suo mancato pagamento;
  6. il provvedimento di revoca  del libretto di assegni o della carta di credito o del bancomat;
  7. la sentenza fallimento;
  8. il precetto e l'azione esecutiva di pignoramento mobiliare o immobiliare.

Le Centrali Rischi pubbliche che censiscono i cattivi pagatori - CR CAI RIP

Dove vengono registrati i nominativi dei cattivi pagatori e i dati di dettaglio relativi agli eventi pregiudizievoli?

La Banca d'Italia gestisce, direttamente o indirettamente, tre Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC):

  • CR (Centrale Rischi) per importi superiori a 30  mila  euro e riguardanti i cattivi pagatori di cui ai punti  3 e 4. Ricordiamo che dal 1/1/2009 la CR della Banca d'Italia ha abbassato a 30mila (ex 75 mila) la propria soglia di competenza inglobando la CRIC - Centrale Rischi di Importo Contenuto -  sempre pubblica, che raccoglieva le segnalazioni di importo "ridotto";
  • CAI (Centrale Allarme Interbancaria) per le casistiche relative ai cattivi pagatori di cui al punto 6.

I Tribunali e gli Uffici di Pubblicità Immobiliare forniscono le informazioni relative ai cattivi pagatori per i casi indicati ai punti 7 e 8.

Nel Registro Informatico dei Protesti (RIP) gestito dalla Camere di Commercio, sono iscritti i dati relativi ai cattivi pagatori per protesti di assegni bancari, assegni postali, cambiali, tratte e vaglia cambiari (punto 5). Si tratta ancora di dati pubblici e pertanto accessibili a tutti.

Da quanto appena esposto emerge che le banche dati pubbliche (Bankitalia, i Tribunali, le ex conservatorie) non censiscono:

  • i cattivi pagatori (soggetti morosi)  e gli eventi pregiudizievoli indicati al punto 1 (morosità intese come ritardati pagamenti);
  • i cattivi pagatori (soggetti incagliati) e gli eventi pregiudizievoli di cui al punto 2 (sospensione dei pagamenti e credito incagliato);
  • le richieste di finanziamento.

Le Centrali Rischi private che censiscono i cattivi pagatori - CRIF EXPERIAN CTC

Ma alle finanziarie ed alle banche serve sapere quando il credito sta per essere concepito (richiesta di finanziamento) per bloccarne il parto (l'erogazione) -  con un intervento contraccettivo (se possibile) o abortivo (se necessario) - qualora il genitore (il richiedente) risulti essere un cattivo pagatore.

Le finanziare e le banche vogliono poi evitare  possibili devianze comportamentali del prestito concesso seguendolo  con la dovuta apprensione, sia nella eventuale fase adolescenziale di morosità,  sia quando comincia ad entrare in quella patologica dell'incaglio, prima di passare alla  sofferenza vera e propria.

A fotografare le situazioni descritte ai punti 1 e 2, ci pensano allora le banche dati private dei cattivi pagatori:

A raccogliere, organizzare e rendere fruibili alla comunità di banche  e finanziarie, le informazioni necessarie per la gestione del rischio derivante da prestiti a cattivi pagatori sono:

  • EURISC gestita dalla  CRIF (Centrale Rischi Finanziari);
  • Experian Information Services;
  • Consorzio di Tutela del Credito (CTC)

Consorzio di Tutela del Credito (CTC)

Il Consorzio di Tutela del Credito (CTC) si occupa di censire le posizioni dei cattivi pagatori riguardanti ritardati pagamenti di 4 rate o comunque di quattro mesi.

CRIF (Centrale Rischi Intermediazione Finanziaria)

CRIF (Centrale Rischi Intermediazione Finanziaria) provvede,  sostanzialmente, a raccogliere i dati relativi ai cattivi pagatori e agli eventi pregiudizievoli indicati al punto 2.  Oltre a fare collezione delle richieste di finanziamento.

Centrale rischi Experian

Ed Experian? Di questa banca dati dei cattivi pagatori si sente parlare così tanto poco. Forse troppo poco ...

L'home page del sito ci informa che la società Experian fornisce soluzioni per la gestione del rischio di credito; soluzioni che permettono di tenere sotto controllo le posizioni affidate, verificando l'insorgenza di eventuali criticità; informazioni complete  su proprietà e movimenti immobiliari, vincoli, ipoteche volontarie e giudiziarie, riepilogate in report sintetici ed esaustivi; servizi  che consentono un monitoraggio accurato e costante dei patrimoni immobiliari posti a garanzia dei rischi creditizi; soluzioni on-line per interagire col database Experian e verificare le consistenze e i movimenti immobiliari di persone fisiche o giuridiche.

Insomma, se non siamo al GRANDE FRATELLO, poco ci manca!

E adesso, giusto  per uscire da questa atmosfera orwelliana, vi propongo una bella favola, una divertente barzelletta ed un brutto incubo.

1 Settembre 2013 · Ornella De Bellis


Commenti e domande

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7 risposte a “Cattivi pagatori ed eventi pregiudizievoli”

  1. massimo34 ha detto:

    Vorrei porre alcune domande: il 16 maggio mi sono recato in banco di napoli per un prestito personale, il consulente mi riferisce che non può inserire la pratica per problema giudizievole.

    Faccio visura alla crif, dove mi esce il prestito con compass in corso ed un altro dove ho fatto come garante a mio padre estinto prima della data di conclusione. Nei due mai un ritardo di pagamento.

    In equitalia sono andato a controllare nulla di impagato.

    Allora mi chiedo dove sta il problema visto che sono glii unici prestiti in cui sono coinvolti.

    Vorrei sapere se una franchiggia auto non pagata dove sto ancora in causa può essere la causa?

    Ho chiesto di fare una visura su experian per sapere la mia situazione.

    In caso vorrei sapere quali istituti possono segnalarti per cattivo pagatore ecc ?
    In caso di segnalazione come farsi cancellare?

    • Annapaola Ferri ha detto:

      Il cliente non può contestare la mancata concessione del credito richiesto, in quanto ciascuna banca ha il diritto di applicare le proprie politiche di credito. Ma ha diritto di venire a conoscenza di eventuali eventi pregiudizievoli sulla base dei quali la banca nega il prestito.

      In altre parole: lei ha diritto ad una risposta scritta circa le motivazioni per cui il credito richiesto le è stato negato. Questa comunicazione potrà anche esaurirsi in una generica valutazione del merito creditizio in base al reddito percepito dal richiedente. Oppure far riferimento a precise Centrali di rischio in cui il nominativo dell’aspirante debitore risulta segnalato.

      Tenga conto che le banche trovano le scuse più astruse per motivare verbalmente il diniego alla concessione di un prestito. Discorso diverso, invece, quando si tratta di metterle nero su bianco, dal momento che il documento rilasciato potrebbe essere utilizzato per un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.

      Inoltri reclamo alla banca, con raccomandata AR, chiedendo di conoscere le motivazioni per le quali il credito non le è stato concesso.

  2. robero r. ha detto:

    Ero amministratore di una cooperativa messa in liquidazione coatta amministrativa nel 2006. Recentemente ho richiesto una surroga del mutuo di casa ad una banca. La risposta è stata negativa perché dicono sono presente nella procedura concorsuale di quella cooperativa. Ci sono dei tempi dopo dei quali posso richiedere la cancellazione del mio nominativo in questo registro che credo sia tenuto dalla camera di commercio?
    Ringraziamenti e saluti

  3. sandra riccio ha detto:

    Come ci giudica la banca quando chiediamo soldi

    Il messaggio pubblicitario suonava invitante: un tasso del 4,5% per un piccolo prestito da restituire in comode rate. Peccato che al momento della firma gli interessi erano magicamente lievitati al 10%. Un brutto colpo per Fabio, 24 anni, che contava su un pò di liquidi per finire di pagarsi gli studi e, magari, lasciare la casa dei genitori.

    Nella giungla dei prestiti non è proprio una stranezza. Di fatto quasi ogni volta che un consumatore si avvicina alla richiesta di un prestito succede che su di lui si accende una gigantesca lente di ingrandimento che esamina la sua capacità di restituire tutto il denaro ricevuto. Non conta se i soldi servono per l’acquisto di una casa o di un elettrodomestico, certo è che il richiedente viene messo sotto esame e alla fine gli viene attribuito un giudizio di solvibilità. Si tratta di un vero e proprio voto o rating, proprio come quello che viene assegnato ai Titoli di Stato o alle società a caccia di capitali sui mercati finanziari.

    L’intero procedimento di valutazione in gergo viene chiamato «scoring», un termine inglese che letteralmente significa «raccogliere punti». In pratica si tratta di una «raccolta punti» fatta da un computer all’insaputa del cliente che sta fornendo le informazioni su cui poi sarà costruito il suo profilo.

    Il meccanismo è tanto misterioso quanto il nome che porta. «Le tabelle dei punteggi sono custodite gelosamente dagli uffici crediti delle banche», racconta Stefano Agostini, Direttore Commerciale Gruppo Prometeo, che i tabulati li conosce molto bene. Nel computer della banca o della finanziaria vengono inseriti informazioni come età, genere, stato civile, professione, luogo di provenienza e naturalmente il reddito dichiarato da chi vuole soldi in prestito. La macchina a questo punto confronta il profilo del richiedente con le casistiche che negli anni sono state inserite nella sua banca dati. Poi formula il giudizio finale.

    I parametri di valutazione portano a tre tipi di risultati: «In pratica si arriva a tre fasce finali», spiega l’esperto. «Sicuramente verranno bocciati i richiedenti che hanno ottenuto un punteggio pessimo, quelli con un ottimo giudizio saranno promossi, mentre quelli della fascia centrale saranno rimandati a una seconda valutazione, questa volta fatta in filiale».

    Ma come si fa a superare l’esame? La differenza la fa il comportamento della categoria o delle categorie a cui appartiene il potenziale cliente: «Se il cinque percento della categorie a cui è stato associato, nel passato non ha pagato o ha restituito il credito con ritardo, allora niente prestito nemmeno per il neo candidato», spiega Agostini. In altre parole conta ben poco il comportamento virtuoso del singolo. E anche chi nel passato non ha mai sgarrato di fatto non sarà premiato.Cos’è che fa la differenza allora? «In generale viene riconosciuta la stabilità», chiarisce Agostini. E’ quindi più facile ottenere un prestito se il luogo di residenza è lo stesso da molti anni oppure se l’impiego non è mai cambiato. La condizione migliore è poi che la casa sia di proprietà. Tra chi vive in affitto e chi, invece, sta con i genitori viene privilegiato chi paga l’affitto. Il motivo? Per il computer il fatto di pagare ogni mese l’affitto è sinonimo di stabilità. Le fasce di età più giovani ottengono un punteggio più basso, mentre sul territorio sono avvantaggiati gli abitanti delle regioni del Nord a scapito di quelle del Sud».

    Non mancano poi le sorprese: in tutte le liste ad avere un punteggio maggiore sono le donne e non il sesso forte. «Per dirne un’altra, poi, i quadri hanno un punteggio inferiori rispetto agli impiegati. Forse perché cambiano più spesso lavoro o forse perché non hanno ammortizzatori sociali», racconta Agostini. Chi non piace affatto alle banche è invece quella categoria di virtuosi creditori che in passato ha estinto anticipatamente il prestito. In questo caso, i primi della classe finiscono tra i bocciati.

  4. ludovica sgroi ha detto:

    Io e mio marito vorremmo un mutuo ma abbiamo segnalazione in banche dati lavoriamo a tempo indeterminato e paghiamo 750,00 euro mensili di affitto.

    C’e’ una banca o istituto di credito a cui possiamo rivolgerci?

    • c0cc0bill ha detto:

      Difficilmente riuscira’ a trovare una banca che le conceda il mutuo fino a quando non otterrete la cancellazione dal Sistema di informazioni creditizia.

      Questa informazioni concorre infatti a determinare il punteggio credit scoring di cui si servono le banche e le finanziarie per valutare la concessione di un mutuo casa o di un qualsiasi finanziamento. Una possibilita’ e’ proporre all’istituto un fideiussore o un ulteriore contestatario del mutuo.

  5. Pasquale Giamboi ad di Banca della Casa ha detto:

    Più precisamente:

    la morosità s’intende quando un mutuatario non fa fronte ai suoi impegni con la banca fino a sei mensilità, alla settima rata, infatti, un mutuo viene considerato “incagliato”.

    E’ il primo dei tre passaggi verso il pignoramento, a cui seguono il periodo di “sofferenza” che attiva l’azione esecutiva e successivamente la decisione giudiziaria per l’asta dell’immobile (pignoramento)

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