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I debiti del defunto si dividono subito fra i coeredi mentre i crediti vanno in comunione – strano, ma vero

23 Settembre 2014 - Simonetta Folliero


I crediti del defunto, a differenza dei debiti, non si dividono automaticamente, ma entrano a far parte della comunione ereditaria; ciò in quanto il codice civile, che prevede il principio tradizionale della ripartizione automatica tra coeredi, si riferirebbe unicamente ai debiti ereditari. In pratica, un coerede può pagare il creditore del defunto in base alla quota di eredità a lui spettante senza chiedere permesso a nessuno, ma non può disporre della liquidità del defunto lasciata in conto corrente se manca il consenso di tutti i coeredi. In tal senso si è espressa la prevalente giurisprudenza di legittimità, la quale, in più occasioni, ha stabilito che in tema di divisione di beni ereditari i crediti non si dividono automaticamente ma vengono ripartiti tra i coeredi con la divisione di tutta la massa ereditaria, per cui è vietato al singolo coerede di compiere gli atti individuali dispositivi dei crediti ed è perciò [ ... leggi tutto » ]


Eredità di un immobile – se il defunto lascia al debitore il diritto di abitazione il creditore non può esperire azione revocatoria della rinuncia del debitore a promuovere nei confronti dei coeredi ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima

16 Settembre 2014 - Ludmilla Karadzic


Eredità di un immobile - Se il defunto lascia al debitore il diritto di abitazione il creditore non può esperire azione revocatoria della rinuncia del debitore a promuovere nei confronti dei coeredi ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima Supponiamo che il debitore accetti il diritto di abitazione, a lui destinato nel testamento, e rinunci a promuovere nei confronti dei coeredi testamentari dello stesso immobile caduto in successione, ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima. In questo modo, il debitore preclude al creditore la possibilità di soddisfarsi sui beni che, in caso di esito positivo di una eventuale azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima, entrerebbero a far parte del suo patrimonio. La domanda che ci si pone è se possa essere oggetto di revocatoria, da parte del creditore, la rinuncia del debitore ad esercitare azione [ ... leggi tutto » ]


Donazione indiretta o diretta? la differenza non è un dettaglio

10 Settembre 2014 - Ludmilla Karadzic


La donazione indiretta Per integrare la fattispecie di donazione indiretta è necessario che la dazione della somma di denaro sia effettuata quale mezzo per l'unico e specifico fine dell'acquisto di un bene: deve cioè sussistere incontrovertibilmente un collegamento tra elargizione del denaro e acquisto del bene. In particolare, nel caso di soggetto che abbia erogato il denaro per l'acquisto di un immobile ad uno dei figli, si deve distinguere l'ipotesi della donazione diretta del denaro, impiegato successivamente dal figlio in un acquisto immobiliare, in cui, ovviamente, oggetto della donazione rimane il denaro stesso, da quella in cui il donante fornisce il denaro quale mezzo per l'acquisto dell'immobile, che costituisce il fine della donazione. In tale caso il collegamento tra l'elargizione del denaro paterno e l'acquisto del bene immobile da parte del figlio porta a concludere che si è in presenza di una donazione (indiretta) dello stesso immobile e non del [ ... leggi tutto » ]


Il diritto di abitazione non spetta al coniuge superstite separato

4 Settembre 2014 - Genny Manfredi


Al coniuge superstite è riservata, a titolo di legittima, una quota pari alla metà del patrimonio del coniuge defunto, salvo le disposizioni dettate dal concorso con eventuali figli. In breve, nel caso di un solo figlio, al coniuge superstite spetta una quota pari ad un terzo, mentre si arriva ad un quarto in presenza di più figli. In ogni caso, al coniuge superstite sono riservati il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. il diritto reale di abitazione, riservato per legge al coniuge superstite ha ad oggetto la casa coniugale, ossia l'immobile che in concreto era adibito a residenza familiare. Ora, il codice civile equipara, quanto ai diritti successori attribuiti dalla legge, il coniuge separato senza addebito al coniuge non separato. Tuttavia, in caso di separazione personale dei coniugi e di cessazione della [ ... leggi tutto » ]


Ripartizione ai coeredi di un bene indiviso e non comodamente divisibile

7 Luglio 2014 - Ornella De Bellis


La giurisprudenza non è sempre univoca nello stabilire la natura dell'interesse dei coeredi che può determinare l'individuazione dell'assegnatario del bene indiviso. Secondo alcune decisioni, nella divisione, salvo deroga per gravi motivi che riguardano l'interesse comune dei condividenti, devono essere preferibilmente seguiti dal giudice i criteri di attribuzione dettati dal codice civile: se, attese le caratteristiche del bene, la sua divisione comporta una perdita più che proporzionale rispetto al valore economico dell'intero bene, allora questo va assegnato per intero al coerede che detiene la quota maggiore (o ai coeredi che insieme ne detengono la quota maggiore e ne richiedono congiuntamente l'assegnazione). Naturalmente, con addebito dell'eccedenza a favore dei coeredi non assegnatari. Se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, viene avviata la vendita all'asta. Secondo l'altro contrario, ma prevalente indirizzo, il giudice ha il potere discrezionale di derogare dal criterio indicato dal codice civile, che assegna l'intero bene al condividente titolare [ ... leggi tutto » ]