sanzioni tributarie e civili


Omesso versamento dei tributi – quando può essere invocata la causa di forza maggiore

18 Marzo 2015 - Giorgio Valli


E' onere del debitore fornire la prova che non sia stato altrimenti possibile reperire le risorse economiche e finanziarie necessarie a consentirgli il corretto e puntuale adempimento delle obbligazioni tributarie; pur avendo posto in essere tutte le possibili azioni, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale, dirette a consentirgli di recuperare, in presenza di un'improvvisa crisi di liquidità, quelle somme necessarie ad assolvere il debito erariale, senza esservi riuscito per cause indipendenti dalla sua volontà e ad egli non imputabili. La forza maggiore postula la individuazione di un fatto imponderabile, imprevisto ed imprevedibile, che esula del tutto dalla condotta del debitore, sì da rendere ineluttabile il verificarsi dell'evento, non potendo ricollegarsi in alcun modo ad un'azione od omissione cosciente e volontaria. Va pertanto escluso che le difficoltà economiche in cui versa il soggetto debitore possano integrare una causa di forza maggiore. Corollario di queste affermazioni è il fatto che nei [ ... leggi tutto » ]


Quanto costa la sanzione per omessa o infedele dichiarazione dei redditi

7 Dicembre 2014 - Giorgio Valli


Per omessi, insufficienti o ritardati versamenti diretti (saldo, acconto, periodici) la sanzione amministrativa è pari al 30% dell'imposta dovuta e non pagata. La sanzione è ridotta a 1/15 per ciascun giorno di ritardo, se il versamento è effettuato entro 15 giorni. In caso di omessa dichiarazione dei redditi la sanzione amministrativa irrogata varia dal 120% al 240% delle imposte dovute, con un minimo di 258 euro. Se non sono dovute imposte, la sanzione ha un minimo di 258 euro ed un massimo di 1.032 euro. La sanzione è raddoppiabile per i soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili. In presenza di redditi prodotti all'estero, le relative sanzioni sono aumentate di un terzo. Per quanto attiene, invece, la presentazione di una dichiarazione dei redditi infedele, la sanzione varia dal 100% al 200% della maggiore imposta o della differenza di credito (la sanzione si applica anche se nella dichiarazione sono esposte indebite [ ... leggi tutto » ]


Le sanzioni amministrative tributarie

7 Dicembre 2014 - Piero Ciottoli


Le sanzioni amministrative tributarie hanno carattere personale e riguardano solo chi ha commesso l'infrazione La violazione di un obbligo tributario comporta l'applicazione di una sanzione, che può essere di due tipi: amministrativa o penale, a seconda che la violazione costituisca, in base alla legge, rispettivamente illecito amministrativo o illecito penale. Le sanzioni amministrative hanno carattere personale e riguardano solo chi ha commesso l'infrazione (principio di personalità): le sanzioni amministrative, quindi, non si trasmettono agli eredi. Inoltre, la somma irrogata a titolo di sanzione amministrativa non produce in nessun caso interessi. Nessuno può essere assoggettato a sanzioni se non in forza di una legge entrata in vigore prima della commissione della violazione (principio di irretroattività). Le leggi intervenute dopo il fatto si applicano se più favorevoli al contribuente (principio del favor rei), a condizione che il provvedimento di irrogazione non sia divenuto definitivo. Per questo motivo, se il fatto commesso non [ ... leggi tutto » ]


Ritardi con il fisco » corresponsione degli interessi

5 Maggio 2014 - Andrea Ricciardi


Il Fisco, purtroppo, usa due pesi e due misure quando si tratta di corresponsione degli interessi: quando il contribuente è in ritardo con i pagamento il tasso d'interesse è doppio, infatti, rispetto a quello in caso di rimborsi. Il Fisco ha la mano pesante quando il debitore è in ritardo con i pagamenti, pretendendo sanzioni e interessi elevati, mentre, invece, sembra avere la mano leggera quando deve rimborsare il contribuente. Comunque per il Fisco non è prevista nessuna sanzione e gli interessi sono più bassi rispetto a quelli dovuti dai contribuenti per tardivi pagamenti. Inoltre, oltre alle differenti misure degli interessi, chiedere i rimborsi può causare diversi problemi. Ciò, perché, prima di rimborsare, il Fisco prima vuole vederci chiaro ed effettuare controlli. Così, in alcuni casi, il contribuente che ha chiesto il rimborso si è, addirittura, pentito di averlo fatto, perché, oltre ad avere avuto un diniego parziale o totale [ ... leggi tutto » ]


Dilazione inps – controllare i calcoli e la misura delle sanzioni civili applicate

2 Febbraio 2014 - Giorgio Valli


Dopo aver chiesto all'INPS il calcolo delle sanzioni civili relative ai contributi ancora dovuti per omissione contributiva, il debitore presenta istanza di dilazione, sottoscrivendola, senza nulla obiettare circa l'importo delle sanzioni ed anzi dichiarando di riconoscere in modo esplicito ed incondizionato il debito contributivo. Accolta la domanda e pagato ratealmente il dovuto, il debitore, nel ricontrollare i pagamenti effettuati, constata che l'Istituto, con riguardo alle sanzioni civili, aveva applicato l'aliquota del 60% prevista dalla legge nell'ipotesi di evasione contributiva, e non l'aliquota del 40% prevista per la semplice omissione contributiva di cui si era reso responsabile. Il debitore, allora, chiede all'INPS la restituzione del maggiore importo pagato, ma l'istanza viene rigettata dall'Istituto con la motivazione che, nel presentare l'istanza di dilazione, il debitore aveva dichiarato di rinunciare a tutte le eccezioni che potessero influire sull'esistenza ed azionabilità del credito dell'Istituto. La vicenda approda in Cassazione e si giunge così alla [ ... leggi tutto » ]