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Acquisto casa – determinare il valore su cui si pagano le imposte

25 Agosto 2014 - Stefano Iambrenghi


Acquisto casa - La dichiarazione sostitutiva da inserire nel rogito Nelle compravendite di immobili, anche se assoggettate a Iva, le parti devono inserire nel rogito una "dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà" in cui segnalare: le modalità di pagamento del corrispettivo (assegno, bonifico, eccetera); se per l'operazione si è fatto ricorso ad attività di mediazione e, in caso affermativo, tutti i dati identificativi del titolare, se persona fisica, o la denominazione, la ragione sociale e i dati identificativi del legale rappresentante, se soggetto diverso da persona fisica, ovvero del mediatore non legale rappresentante che ha operato per la stessa società, la partita Iva, il codice fiscale, il numero di iscrizione al ruolo degli agenti di affari in mediazione e della Camera di Commercio; le spese sostenute per l'attività di mediazione, con le analitiche modalità di pagamento. Le indicazioni contenute nella presente guida potrebbero subire modifiche. E' opportuno verificarle attraverso il [ ... leggi tutto » ]


Acquisto casa – imposte da pagare con e senza le agevolazioni prima casa

25 Agosto 2014 - Stefano Iambrenghi


Imposte da versare quando si acquista casa Le imposte da versare quando si acquista casa dipendono da vari fattori: sono diverse, per esempio, le imposte dovute quando si acquista da un venditore "privato" o da un'impresa e risultano di importo inferiore quando si acquista la "prima casa". Se il venditore è un privato, la vendita è assoggettata all'imposta di registro del 9% e alle imposte ipotecaria e catastale nella misura di 50 euro ciascuna. Se il venditore è un'impresa, a seconda dei casi, la cessione potrà essere: esente da Iva, con l'imposta di registro pari al 9% e le imposte ipotecaria e catastale nella misura di 50 euro ciascuna; soggetta a Iva, con l'aliquota del 10% (o del 22% per le abitazioni di lusso); in questo caso, le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono pari a 200 euro ciascuna. Se il venditore è un'impresa, la cessione è sempre esente [ ... leggi tutto » ]


Esenzione imposta di registro per cause di valore inferiore a 1033 euro – non conta il giudice adito

25 Luglio 2014 - Simone di Saintjust


Le cause e le attività conciliative in sede non contenziosa il cui valore non eccede la somma di euro 1.033 e gli atti e i provvedimenti ad esse relativi sono soggetti soltanto al pagamento del contributo unificato, indipendentemente dal grado di giudizio e dall'ufficio giudiziario adito. D'altra parte, la ratio della normativa non è quella di agevolare l'accesso alla tutela giurisdizionale avanti al giudice di pace, bensì quella di alleviare l'utente dal costo del servizio di giustizia per le procedure di valore più modesto, in relazione alle quali è evidentemente apparso incongruo pretendere l'assolvimento di un tributo che, per il fatto di essere determinato in termini ordinariamente percentuali rispetto alla rilevanza economica della causa avente valore determinato, ammonta comunque ad un importo irrisorio, spesso inadeguato a giustificare una complessa procedura di esazione. Si tratta di una esenzione generalizzata dal pagamento della tassa di registro per tutte le sentenze adottate nelle [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione e decadenza delle pretese su irpef, bollo auto, tarsu, imposta di registro di successione e di donazione

7 Luglio 2014 - Giorgio Valli


Prescrizione e decadenza della pretesa su IRPEF Il concessionario notifica la cartella esattoriale, entro l'ultimo giorno del quarto mese successivo a quello di consegna del ruolo, al debitore iscritto a ruolo o al coobbligato nei confronti dei quali procede, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre: del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le somme che risultano dovute a seguito dell'attività di liquidazione prevista dall'articolo 36~bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, numero 602; del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le somme che risultano dovute a seguito dell'attività di controllo formale prevista dall'articolo 36-ter del citato decreto del Presidente della Repubblica n, 600 del 1973; del secondo anno successivo a quello in cui l'accertamento è divenuto definitivo, per le somme dovute in base agli accertamenti dell'ufficio. Prescrizione e decadenza della pretesa sul bollo auto A pena di [ ... leggi tutto » ]


Pillole tributarie – l’invito a condono vincola l’agenzia, per il ravvedimento operoso basta il pagamento di un acconto, imposta di registro agevolata e piani urbanistici particolareggiati

13 Settembre 2012 - Giorgio Valli


L'INVITO A CONDONO VINCOLA L'AGENZIA Qualora un contribuente riceva la comunicazione dell'Agenzia delle Entrate che lo rende edotto della facoltà di definizione dei carichi di ruolo pregressi (articolo 12, legge 289/2002) ed egli, avvalendosi di tale facoltà, compie tutti gli adempimenti connessi, ivi compreso il pagamento di quanto necessario a tal fine (25% delle cartelle a ruolo più spese), è nullo ogni successivo atti di recupero delle maggiori somme originariamente dovute. Infatti, “l'ordinamento tributario italiano - per via dello specifico richiamo dato ai principi dell'ordinamento comunitario dall'articolo 1 della legge numero 241/1990, come novellato dalla legge 15/2005 - non può non rimanere vincolato, o quanto meno ispirato, dal principio che all'Amministrazione incombe l'obbligo di salvaguardare le situazioni soggettive che si sono consolidate per effetto di atti o comportamenti della stessa amministrazione, idonei ad ingenerare un ragionevole affidamento nel destinatario dell'atto. La presenza di tale principio è confermata e.g. dall'affermazione esplicita [ ... leggi tutto » ]