interessi legali e moratori


Contratti di prestito » interessi corrispettivi, interessi moratori, cumulo e raffronto con il tasso soglia di usura – la clausola di salvaguardia

20 Ottobre 2019 - Simonetta Folliero


Cumulo degli interessi corrispettivi e degli interessi moratori ai fini della verifica del superamento del tasso soglia anti-usura Bisogna innanzitutto che si faccia chiarezza su cosa si debba intendere come cumulo degli interessi corrispettivi e moratori. L'interesse corrispettivo costituisce la remunerazione concordata per il godimento diretto di una somma di denaro, avuto riguardo alla normale produttività della moneta. L'interesse di mora, secondo quanto previsto dall'articolo 1224 del codice civile, rappresenta invece il danno conseguente l'inadempimento di un'obbligazione pecuniaria. Secondo la regola generale, l'interesse di mora è dovuto nella misura legale o, se maggiore, nella medesima misura degli interessi corrispettivi eventualmente previsti dal contratto. È fatta salva la possibilità per il creditore di provare il maggior danno. Il comma 2 dell'articolo 1224 del codice civile prevede che il saggio degli interessi moratori possa essere convenuto fra le parti, nel qual caso, non è dovuto l'ulteriore risarcimento. Ciò posto, in materia di [ ... leggi tutto » ]


Ritardo nel rimborso delle rate di un prestito – il creditore non ha diritto ad un ulteriore risarcimento se è stata convenuta la misura degli interessi moratori

23 Luglio 2017 - Patrizio Oliva


Secondo quanto disposto dall'articolo 1224 del Codice civile, al creditore che dimostra di aver subito un danno per l'inadempimento del debitore, conseguente al ritardato rimborso rateale del prestito concesso, spetta un risarcimento che, tuttavia, non è dovuto se è stata convenuta contrattualmente la misura degli interessi moratori. Dunque, gli interessi moratori, che si aggiungono a quelli corrispettivi (o semplici) corrisposti per la concessione del prestito, fungono da risarcimento forfetario conseguente al ritardo nell'adempimento dell'obbligazione da parte del debitore, sulla base del presupposto che il ritardo nell'adempimento genera sempre un danno pecuniario al creditore (che di quel denaro non può disporre). Per aver diritto agli interessi moratori il creditore è esonerato dalla prova del danno, né il debitore può eccepire e dimostrare l'insussitenza del danno stesso. Come sappiamo, oltre agli interessi corrispettivi e moratori, esistono poi gli interessi legali, che decorrono dal momento in cui interviene la conversione del debito di [ ... leggi tutto » ]


Interessi semestrali per il ritardato rimborso delle imposte pagate ma non dovute o versate in eccedenza al dovuto – regole e modalità di applicazione

11 Gennaio 2017 - Giorgio Martini


Gli interessi dovuti per il ritardo nel rimborso delle imposte dirette (IRPEF, IRAP, IRES), ai sensi dell'articolo 44 del Decreto del Presidente della Repubblica 602/1973, a differenza degli ordinari interessi che, in quanto frutti civili, si acquistano di giorno in giorno, maturano, per ogni semestre intero, escluso il primo, con decorrenza dalla data del versamento e fino a quella dell'ordinativo di pagamento. La norma citata, infatti, richiama esplicitamente l'articolo 38, comma 5, sempre del dpr 602/1973, con la conseguenza che è applicabile, ai versamenti diretti, la disciplina dei rimborsi semestrali. Da ciò discende che gli interessi per ritardato rimborso di imposte pagate decorrono, non dalla data della domanda, ma dal secondo semestre successivo alla data del versamento. In sostanza, nel prevedere il tasso di interesse (modificato di volta in volta da successivi e periodici decreti ministeriali), sulla restituzione di somme versate, a titolo di imposte dirette, in eccedenza a quanto [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso giudiziale fra avvocato e cliente – gli interessi per ritardato pagamento decorrono dalla data di liquidazione della parcella operata dal giudice

4 Dicembre 2014 - Annapaola Ferri


In ordine agli interessi per ritardato pagamento di una parcella, occorre rifarsi essenzialmente alla normativa del codice civile. Perché sia configurabile un colpevole ritardo nel pagamento del debito occorre che sussista una sufficiente certezza del suo importo: con la conseguenza che, qualora la determinazione del credito venga affidata al giudice, solo dalla liquidazione operata da questi può aversi un valido atto di costituzione in mora. In particolare, poi, quando insorge controversia tra l'avvocato ed il cliente circa il compenso per prestazioni professionali, il debitore non può essere ritenuto in mora prima della liquidazione del debito, che avviene con l'ordinanza che conclude il procedimento. Dunque è a quella data. e nei limiti di quanto liquidato dal giudice, che va rapportata la decorrenza degli interessi. Così ha stabilito la Corte di cassazione nell'ordinanza 22678/14. [ ... leggi tutto » ]


Debito di valore e debito di valuta

18 Aprile 2014 - Carla Benvenuto


Il debito è di valuta se l'oggetto della prestazione è una somma di denaro determinata o determinabile mediante una mera operazione aritmetica; ed è di valore se, per contro, non ha ad oggetto una somma liquida o agevolmente liquidabile, perché per individuare l'obbligazione che il debitore deve adempiere è necessaria una operazione di conversione in moneta del valore di un bene diverso dal denaro: è necessario, cioè, monetizzare quel bene. Ne deriva che, fino alla liquidazione definitiva, l'importo dovuto per il debito di valore varia in dipendenza delle oscillazioni del prezzo del bene considerato. Il debito di valore, dunque, non è liquido. Esso si converte in debito di valuta solo al momento della liquidazione. Tale distinzione assume rilievo ai fini della individuazione delle conseguenze derivanti dal ritardo nell'adempimento, perché, con riferimento ai debiti di valuta, trova integrale applicazione l'articolo 1224 del codice civile, in base al quale il risarcimento del [ ... leggi tutto » ]