fisco - altre imposte ed argomenti di carattere generale


Con i minibot riscuoteremo i crediti di imposta, pagheremo i tributi e, forse, anche la colazione al bar

9 Giugno 2019 - Simone di Saintjust


Si tratta di Titoli di Stato di piccolo taglio che, se emessi in sufficiente quantità potrebbero diventare un sistema di pagamento alternativo rispetto a quello con le attuali banconote. Il vantaggio dei minibot è che la loro creazione e diffusione sarebbe totalmente controllata dallo Stato senza dover quindi rischiare di essere bloccata dall'esterno. Avrebbero inoltre un'importante funzione di rilancio dell'economia. Non si tratta di una moneta parallela perché i trattati europei impediscono la stampa di banconote diverse da quelle in Euro e avere due monete diverse con differenti tassi di cambio in circolazione contemporanea sarebbe disastroso, perché i redditi rischierebbero di essere nella moneta di minor valore mentre i debiti resterebbero in Euro. L'aspetto del minibot sarà in tutto e per tutto simile ad una banconota ma in realtà rappresenta un pezzettino di debito pubblico ed è quindi un credito per il cittadino che lo possiederà. I minibot verrebbero assegnati [ ... leggi tutto » ]


Quando un cittadino italiano può essere considerato fiscalmente residente all’estero

23 Febbraio 2019 - Giorgio Valli


L'articolo 2, comma 2, del DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) 917/1986 (TUIR - Testo Unico delle Imposte sul Reddito), considera residenti in Italia le persone che per la maggior parte del periodo d'imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del Codice civile. Le tre condizioni sopra citate sono tra loro alternative, essendo sufficiente che sia verificato, per la maggior parte del periodo d'imposta, uno solo dei predetti requisiti affinché una persona fisica venga considerata fiscalmente residente in Italia e, viceversa, solo quando i tre presupposti della residenza sono contestualmente assenti nel periodo d'imposta di riferimento tale persona può essere ritenuta non residente nel nostro Paese. [ ... leggi tutto » ]


Per pensionati italiani e stranieri, con pensioni erogate all’estero, flat tax al 7% per cinque periodi di imposta se trasferiscono la residenza nel sud d’italia

31 Dicembre 2018 - Giorgio Valli


I pensionati stranieri o italiani, con pensioni erogate all'estero, che scelgono di trasferire la propria residenza in Italia, nei comuni con popolazione non superiore ai 20 mila abitanti di una di Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, potranno fruire di una flat tax al 7%, che verrà applicata per cinque periodi d'imposta, dal 2019 al 2023. La misura è prevista al comma 142 quindecies dell'articolo unico del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. [ ... leggi tutto » ]


Valenza del domicilio fiscale per la notifica degli atti da parte dell’agenzia delle entrate e casi di difformità con la residenza anagrafica del contribuente – comunicazioni di elezione e di variazione del domicilio fiscale

7 Giugno 2018 - Giorgio Valli


A norma dell'articolo 58 del decreto presidente repubblica 600/1973 le persone fisiche residenti nel territorio dello Stato italiano hanno il domicilio fiscale nel Comune nella cui anagrafe sono iscritte. In tutti gli atti, contratti, denunzie e dichiarazioni che vengono presentati agli uffici finanziari deve essere indicato il Comune di domicilio fiscale delle parti, con la precisazione dell'indirizzo. L'articolo 60, sempre nel dpr 600/1973, prevede che è facoltà del contribuente eleggere domicilio presso una persona o un ufficio nel Comune del proprio domicilio fiscale per la notifica degli atti o degli avvisi che lo riguardano e che, in tal caso, l'elezione di domicilio deve risultare espressamente dalla dichiarazione annuale ovvero da altro atto comunicato successivamente al competente ufficio imposte a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Tuttavia, la giurisprudenza di legittimità ritiene che se il contribuente ha indicato proprio nella dichiarazione annuale espressamente il proprio indirizzo situato nel Comune [ ... leggi tutto » ]


I versamenti in conto corrente sono indici presuntivi di maggiore disponibilità reddituale per tutti i contribuenti

6 Aprile 2018 - Giorgio Valli


Dire che, ai fini fiscali, vale la presunzione legale per ogni versamento in conto corrente, significa, praticamente dover accettare le conseguenze derivanti dal fatto che, per il fisco, ogni versamento sul conto corrente del contribuente potrebbe indicare un maggior reddito non dichiarato. L'articolo 18 del DPR 600/1973 dispone, fra l'altro, che, per l'adempimento dei loro compiti, gli uffici delle imposte possono invitare i contribuenti a fornire dati ed informazioni rilevanti ai fini dell'accertamento fiscale nei loro confronti, anche relativamente alle operazioni annotate nei conti correnti e che possono altresì richiedere alle banche ed a Poste Italiane dati contabili relativi ai libretti di deposito ed ai buoni postali fruttiferi, nonché copia degli estratti di conto corrente, con la specificazione di tutti i rapporti inerenti o connessi ad essi. In pratica, in tema di accertamento delle imposte sui redditi, l'utilizzazione dei poteri previsti dalla normativa vigente, consente all'Amministrazione finanziaria di accedere ai [ ... leggi tutto » ]