composizione delle crisi da sovraindebitamento - debiti esdebitazione e fallimento debitore con legge 3/2012 salva suicidi


Rimborso parziale dei crediti – la valutazione discrezionale del giudice stabilisce se il fallito ha diritto alla esdebitazione

2 Settembre 2015 - Roberto Petrella


La legge fallimentare prevede che l'esdebitazione non possa essere concessa qualora non siano stati soddisfatti, neppure in parte, i creditori concorsuali. Il riferimento alla soddisfazione, almeno parziale, dei creditori concorsuali attribuisce al giudice di merito un ambito di valutazione discrezionale circa la portata effettivamente satisfattiva delle ripartizioni parziali. E, infatti, la parzialità può essere riferita non solo al numero dei creditori soddisfatti, sul totale di quelli ammessi, ma anche alla percentuale di pagamento dei singoli crediti. Con la conseguenza che si sconta una inevitabile valutazione, appunto discrezionale, sulla idoneità della percentuale ottenuta dai creditori per aver diritto alla esdebitazione. Spetta solo al giudice di merito, secondo il suo prudente apprezzamento, una valutazione comparativa di tale consistenza rispetto a quanto complessivamente dovuto. Questo il parere autorevole dei giudici della Corte di cassazione espresso nella sentenza 17386/15. [ ... leggi tutto » ]


Insinuazione al passivo – nessun termine di decadenza per i crediti sopravvenuti

4 Agosto 2015 - Tullio Solinas


La legge fallimentare dispone che le domande di ammissione al passivo di un credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili e immobili, depositate in cancelleria oltre il termine di trenta giorni prima dell'udienza fissata per la verifica del passivo e non oltre quello di dodici mesi dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo sono considerate tardive; in caso di particolare complessità della procedura, il tribunale, con la sentenza che dichiara il fallimento, può prorogare quest’ultimo termine fino a diciotto mesi. Decorso tale termine, e comunque fino a quando non siano esaurite tutte le ripartizioni dell'attivo fallimentare, le domande tardive sono ammissibili solo se l'istante prova che il ritardo è dipeso da causa a lui non imputabile. Tuttavia, secondo i giudici della Corte di cassazione (sentenza 16218/15) l'insinuazione al passivo per i crediti sopravvenuti, non è soggetta al termine di decadenza di dodici (o sino a diciotto) mesi. [ ... leggi tutto » ]


Accordo consensuale di separazione e contestuale trasferimento della proprietà di un immobile al coniuge affidatario – quando l’atto può considerarsi a titolo oneroso

3 Agosto 2015 - Ornella De Bellis


Separazione consensuale, trasferimento dell'immobile di proprietà al coniuge separato affidatario dei figli minori e successivo fallimento del coniuge obbligato. La domanda che ci si pone è se la l'atto di alienazione possa essere dichiarato inefficace nei confronti della curatela fallimentare. Si tratta, in pratica, di stabilire se l'atto possa, o meno, considerarsi a titolo oneroso. La difesa del coniuge affidatario eccepisce che il trasferimento dell'immobile deve considerarsi a titolo oneroso, perchè in base all'accordo di separazione consensuale il fallito risultava esonerato dalla prestazione periodica e sistematica in favore dei figli (l'altro coniuge disponeva di un reddito personale sufficiente al proprio mantenimento). L'atto era, infatti, destinato a regolare i rapporti patrimoniali tra i coniugi con riferimento alle spese per il mantenimento dei figli, cui il coniuge obbligato, avrebbe provveduto di volta in volta solo in caso di necessità, oltre che con l'attribuzione della nuda proprietà una volta che i figli fossero [ ... leggi tutto » ]


Cessione crediti ed opponibilità al fallimento del cedente

30 Luglio 2015 - Piero Ciottoli


Qualora il cessionario abbia pagato in tutto o in parte il corrispettivo della cessione ed il pagamento abbia data certa, la cessione è opponibile al fallimento del cedente dichiarato dopo la data del pagamento. La norma dispone anche che l'efficacia della cessione verso i terzi non è opponibile al fallimento del cedente, se il curatore prova che il cessionario conosceva lo stato di insolvenza del cedente quando ha eseguito il pagamento e sempre che il pagamento del cessionario al cedente sia stato eseguito nell'anno anteriore alla sentenza dichiarativa di fallimento e prima della scadenza del credito ceduto. Il momento dal quale si fa discendere l'opponibilità della cessione del credito ai terzi non è il perfezionamento dell'atto contrattuale, bensì il pagamento del cessionario al cedente. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 12994/15. [ ... leggi tutto » ]


Registro delle imprese e diritto all’oblio – la questione è rimessa alla corte di giustizia europea

20 Luglio 2015 - Lilla De Angelis


Registro delle imprese tenuto dalle Camere di commercio e diritto all'oblio Nasce l'esigenza di sapere se i dati conservati nel registro delle imprese dalle Camere di commercio, in adempimento della funzione ad esse demandata dalla legge, possano essere resi non più disponibili a chiunque in forza di un diritto all'oblio, disponendosene la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco, allorquando sia decorso un tempo che (allo stato attuale della disciplina) non è determinato o determinabile a priori in modo netto, ma è da individuare in quello necessario allo scopo per cui il dato è stato raccolto. Si tratta del quesito posto ai giudici delle Corte di cassazione dai legali dell'amministratore unico di una società edile che conveniva in giudizio la Camera di commercio, chiedendo che la stessa venisse condannata alla cancellazione o alla trasformazione in forma anonima dei dati che ricollegavano il suo nome al fallimento di un'altra [ ... leggi tutto » ]