sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di separazione e divorzio - assegnazione casa e assegno di mantenimento coniuge separato o divorziato


Quando può essere revocata l’assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario del figlio divenuto maggiorenne, sebbene non economicamente autosufficiente

21 Agosto 2019 - Marzia Ciunfrini


Se l'unico figlio ormai maggiorenne, sebbene non autosufficiente economicamente, si iscrive ad una sede universitaria al di fuori della città dove si trova la casa familiare (di proprietà del coniuge obbligato, ma assegnata all'ex coniuge affidatario della prole) ivi facendo rientro solo raramente, quando gli impegni universitari - caratterizzati dalla frequenza obbligatoria e da periodi di tirocinio - glielo consentono, è possibile ottenere la revoca dell'assegnazione? Nella fattispecie, il figlio aveva consapevolmente reciso il legame con la casa familiare, intesa quale ambiente domestico necessario a garantire nella quotidianità quei riferimenti affettivi utili e di sostegno ad una crescita serena, costituendo in tal modo un autonomo habitat domestico distinto da quello originario, ormai disgregato (il ragazzo, peraltro, si era trasferita a casa della fidanzata). Alla domanda hanno risposto i giudici della Corte di cassazione con l'ordinanza 16134/2019: la nozione di convivenza rilevante agli effetti dell'assegnazione della casa familiare richiede la stabile [ ... leggi tutto » ]


Al coniuge separato superstite nessun diritto di abitazione nella casa del coniuge separato premorto se la convivenza fra coniugi era già cessata al momento del decesso

18 Agosto 2019 - Marzia Ciunfrini


In caso di separazione personale dei coniugi e di cessazione della convivenza, l'impossibilità di individuare una casa adibita a residenza familiare fa venire meno il presupposto oggettivo richiesto ai fini dell'attribuzione di tale diritto. Se, infatti il diritto di abitazione (e il correlato diritto d'uso sui mobili) in favore del coniuge superstite può avere ad oggetto esclusivamente l'immobile concretamente utilizzato prima della morte del de cuius come residenza familiare, è evidente che l'applicabilità della norma in esame è condizionata all'effettiva esistenza, al momento dell'apertura della successione, di una casa adibita ad abitazione familiare; evenienza che non ricorre allorché, a seguito della separazione personale, sia cessato lo stato di convivenza tra i coniugi. Ricordiamo che, secondo il dettato dell'articolo 540 del codice civile, al coniuge superstite, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la [ ... leggi tutto » ]


Assegno divorzile – criteri per l’accoglimento della domanda

16 Agosto 2019 - Marzia Ciunfrini


Nell'esaminare la domanda di assegno divorzile, il giudice deve innanzitutto verificare se, a seguito del divorzio, si sia determinata tra gli ex coniugi, una rilevante disparità della situazione economico-patrimoniale, sicché, se non v'è disparità, o se la disparità non è rilevante, non v'è assegno. Se, invece, la disparità c'è, può darsi che l'uno dei coniugi versi in situazione di non autosufficienza economica, autosufficienza, beninteso non certo da intendere quale parametrata allo standard della mera sussistenza, ma ancorata ad un criterio di normalità, avuto riguardo alla concreta situazione del coniuge richiedente nel contesto in cui egli vive, nel qual caso l'assegno deve essere adeguato a colmare lo scarto tra detta situazione ed il livello dell'autosufficienza come individuato dal giudice di merito. In presenza di una situazione di rilevante disparità della situazione economico-patrimoniale, può accadere altresì che detto squilibrio sia da ricondurre alle determinazioni comuni ed ai ruoli endofamiliari, e cioè che [ ... leggi tutto » ]


Pensione di reversibilità – il coniuge separato, anche per colpa o con addebito, è sempre equiparato al coniuge superstite

19 Maggio 2019 - Tullio Solinas


La sentenza della Corte costituzionale 286/1987 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge 153/1969, articolo 24 e della legge 1357/1962, articolo 23, comma 4, nella parte in cui escludono dalla erogazione della pensione di reversibilità il coniuge separato per colpa con sentenza passata in giudicato - tale pensione va riconosciuta al coniuge separato per colpa o con addebito, equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite (separato o non) e in favore del quale opera la presunzione legale di vivenza a carico del lavoratore al momento della morte. In conclusione, l'articolo 22 della legge 903/1965 è comunque applicabile al caso del coniuge separato, posto che la norma non richiede quale requisito la vivenza a carico al momento del decesso e lo stato di bisogno, ma solo l'esistenza del rapporto coniugale con il defunto pensionato o assicurato. Ne deriva che, al coniuge separato superstite, anche per colpa o con sentenza passata in giudicato, [ ... leggi tutto » ]


Pensione di reversibilità negata se l’assegno di mantenimento viene stabilito in sede di separazione ma non è confermato in occasione del divorzio

25 Aprile 2019 - Ornella De Bellis


L'assegno previsto in sede di separazione, di natura alimentare e fondato sul presupposto della permanenza del vincolo coniugale, non può rivivere una volta dichiarata la cessazione degli effetti del matrimonio e non conferisce, all'ex coniuge, il diritto alla reversibilità della pensione percepita dal coniuge divorziato in assenza del riconoscimento giudiziale anche ad un assegno divorzile (Corte di cassazione, ordinanza 11129/2019). Infatti, la pensione di reversibilità realizza la sua funzione solidaristica in una duplice direzione. Nei confronti del coniuge superstite, come forma di continuità della solidarietà coniugale, consentendo la prosecuzione del sostentamento prima assicurato dal reddito del coniuge deceduto. Nei confronti dell'ex coniuge, il quale, avendo diritto a ricevere dal titolare diretto della pensione mezzi necessari per il proprio adeguato sostentamento, vede riconosciuta, per un verso, la continuità di questo sostegno e, per altro verso, la conservazione di un diritto, quello alla reversibilità di un trattamento pensionistico geneticamente collegato al periodo [ ... leggi tutto » ]