sentenze e ordinanze della corte di cassazione in tema di prescrizione dei diritti


Prestazione d’opera » la prescrizione breve per il diritto al pagamento del professionista decorre dal giorno in cui è stato portato a termine l’incarico

25 Luglio 2017 - Tullio Solinas


Presupposto essenziale ed imprescindibile dell'esistenza di un rapporto di prestazione d'opera professionale, la cui esecuzione sia dedotta dal professionista come titolo del suo diritto al compenso, é l'avvenuto conferimento del relativo incarico, in qualsiasi forma idonea a manifestare, chiaramente ed inequivocabilmente, la volontà di avvalersi della sua attività e della sua opera, da parte del cliente tenuto al pagamento del compenso. La ratio della prescrizione triennale presuntiva viene pacificamente individuata nella particolare natura dei rapporti ai quali si applica: si tratta di rapporti rispetto ai quali l'adempimento suole avvenire senza dilazione, o comunque in tempi brevi, e senza il rilascio di quietanza scritta (e molto spesso senza rilascio al cliente di copia della fattura emessa dal professionista). Il legislatore, pertanto, sopperisce con la presunzione alla difficoltà del cliente obbligato a fornire la prova certa del proprio adempimento con la prescrizione presuntiva breve (tre anni). Tanto premesso, in tema di prescrizione, [ ... leggi tutto » ]


Cartella esattoriale originata da omesso o insufficiente pagamento dei tributi – sull’eccezione di intervenuta prescrizione è chiamato a decidere il giudice tributario

15 Giugno 2017 - Roberto Petrella


Per i giudici di legittimità l'eccezione di prescrizione, quale fatto estintivo della pretesa portata da una cartella esattoriale originata da tributi, rientra nella giurisdizione del giudice tributario. [ ... leggi tutto » ]


La prescrizione per il diritto al mantenimento del figlio decorre dal riconoscimento o dalla dichiarazione di genitorialità

17 Maggio 2017 - Lilla De Angelis


Il codice civile dispone che il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Il figlio ha, altresì, diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti. L'obbligo dei genitori di mantenere i figli sussiste per il fatto di averli generati e prescinde da ogni domanda proposta, essendo sorto fin dalla nascita il diritto del figlio ad essere mantenuto, istruito ed educato da entrambi i genitori. La prescrizione decennale del diritto al mantenimento del figlio, ma anche per quello del genitore al rimborso delle spese effettuate per il mantenimento stesso, non opera dalla nascita ma dal riconoscimento da parte del genitore obbligato ovvero dalla dichiarazione giudiziale di paternità o maternità. Queste le conclusioni di diritto a cui sono giunti i giudici della Corte di cassazione con la sentenza [ ... leggi tutto » ]


Effetti dell’iscrizione ipotecaria in caso di mancato rinnovo prima della scadenza ventennale

24 Aprile 2017 - Loredana Pavolini


Come è noto, il codice civile (articolo 2847) dispone che l'ipoteca su un immobile conserva il suo effetto per venti anni dalla data di iscrizione: l'effetto cessa se l'iscrizione non è rinnovata prima che scada detto termine. Tuttavia, il termine ventennale è volto a disciplinare soltanto gli effetti dell'iscrizione ipotecaria, vale a dire gli effetti della pubblicità: il termine ventennale, pertanto, non riguarda né il diritto di credito, né la garanzia ipotecaria intesa come diritto nascente dal titolo ipotecario e nemmeno il diritto a successive re-iscrizioni ipotecarie. In altre parole, è escluso che l'efficacia ventennale dell'iscrizione ipotecaria impedisca il decorso del termine di prescrizione del diritto di credito. Ma è anche escluso che la mancata rinnovazione estingua definitivamente il diritto dipendente dal titolo ipotecario ed impedisca quindi una nuova iscrizione ipotecaria, dato che questa può essere effettuata anche dopo il ventennio. E' anche escluso che la mancata rinnovazione sia equiparabile [ ... leggi tutto » ]


La prescrizione decennale del diritto di accettare l’eredità decorre dalla data di apertura della successione – il termine non può essere differito dalla eventuale successiva scoperta di beni che si ignorava facessero parte dell’asse ereditario

17 Aprile 2017 - Stefano Iambrenghi


La nozione di patrimonio ereditario riveste carattere universale, concernendo tutte le posizioni giuridiche facenti capo al de cuius, e si presta quindi a ricomprendere non solo i rapporti attivi ma anche quelli passivi, non potendosi escludere anche l'esistenza di una successione che sia caratterizzata solo dalla esistenza di debiti facenti capo al de cuius. Poiché lo scopo della successione universale è appunto quello di assicurare la trasmissione della generalità dei rapporti giuridici dal de cuius all'erede, la stessa è destinata a verificarsi anche quando la trasmissione si limiti ai soli rapporti passivi, non configurandosi quindi coessenziale al fenomeno successorio il subentro anche nella titolarità di situazioni attive. Pertanto, l'assenza di beni immobili alla data di apertura della successione non esclude la possibilità giuridica di accettare l'eredità: non va confuso, infatti, l'interesse in concreto ad accettare l'eredità da parte del chiamato e la giuridica possibilità di adire l'eredità, ben potendosi, per [ ... leggi tutto » ]