sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di condominio


La compiuta giacenza vale anche per la notifica del verbale della delibera condominiale agli assenti

24 Gennaio 2017 - Simone di Saintjust


Poiché il termine di decadenza di trenta giorni per impugnare le delibere dell'assemblea condominiale decorre dalla data della deliberazione per i dissenzienti e dalla data di comunicazione per gli assenti, qualora il plico diretto a questi ultimi, contenente il verbale della deliberazione, non sia lasciato al loro indirizzo ma depositato nell'ufficio postale per mancato reperimento del destinatario o di altra persona incaricata della ricezione, la comunicazione si ha per eseguita decorsi dieci giorni dalla data del rilascio dell'avviso di giacenza ovvero dalla data di ritiro del piego, se anteriore. Questa la decisione adottata dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 25791/2016. [ ... leggi tutto » ]


Riforma del condominio e distacco da impianto centralizzato di riscaldamento e raffreddamento

18 Novembre 2016 - Giorgio Martini


La riforma del condominio ha, espressamente, ammesso la possibilità del singolo condomino di distaccarsi dall'impianto centralizzato di riscaldamento o di raffreddamento ma a condizione che dimostri che dal distacco non derivino notevoli squilibri di funzionamento dell'impianto od aggravi di spesa per gli altri condomini. Il condomino che intende distaccarsi deve, in altri termini, fornire la prova che dal suo distacco non derivino notevoli squilibri all'impianto di riscaldamento o aggravi di spesa per gli altri condomini, e la preventiva informazione dovrà necessariamente essere corredata dalla documentazione tecnica attraverso la quale egli possa dare prova dell'assenza di notevoli squilibri e di assenza di aggravi per i condomini che continueranno a servirsi dell'impianto condominiale. L'onere della prova in capo al condomino, che intenda esercitare la facoltà del distacco viene meno soltanto nel caso in cui l'assemblea condominiale abbia effettivamente autorizzato il distacco dall'impianto comune sulla base di una propria autonoma valutazione della sussistenza [ ... leggi tutto » ]


Il termine per l’impugnazione delle delibere condominiali da parte del condomino assente decorre dalla data del recapito al suo indirizzo del verbale dell’assemblea

8 Settembre 2016 - Giorgio Martini


La contestazione di una delibera condominiale, da parte del condomino assente ai lavori dell'assemblea, va esperita con citazione notificata al condominio nel termine perentorio di 30 giorni. Infatti, il condomino assente che intende procedere in sede giudiziale per impugnare la delibera adottata dall'assemblea condominiale è innanzitutto obbligato a tentare preventivamente la conciliazione davanti ad un ente accreditato presso il Ministero della Giustizia. Solo in caso di mancato accordo in sede di conciliazione, la delibera può essere impugnata innanzi al giudice. La comunicazione ai condomini assenti della deliberazione dell'assemblea condominiale, al fine del decorso del termine decadenziale (30 giorni) di impugnazione davanti all'autorità giudiziaria deve ritenersi avvenuta quando il condomino assente abbia comunque acquisito compiuta conoscenza del verbale d'assemblea e ne abbia potuto apprendere il contenuto intrinseco in maniera adeguata alla tutela delle sue ragioni. Più in particolare, per l'individuazione del momento di decorrenza del termine per l'impugnazione delle delibere condominiali, [ ... leggi tutto » ]


Condominio – per l’alienazione o la locazione ultranovennale dei beni comuni è richiesto il consenso di tutti i condomini

21 Maggio 2016 - Stefano Iambrenghi


In tema di comunione dei beni è richiesto il consenso di tutti i comunisti per gli atti di alienazione del fondo comune, o di costituzione su di esso di diritti reali, o per le locazioni ultranovennali, con la conseguenza che tale consenso è necessario anche per la transazione che abbia ad oggetto i beni comuni. La norma è applicabile anche al condominio in virtù del rinvio operato dall'articolo 1139 del codice civile Pertanto, non rientra nei poteri dell'assemblea condominiale, che decide con il criterio delle maggioranze, autorizzare l'amministratore del condominio a concludere transazioni che abbiano ad oggetto l'alienazione o la locazione ultranovennale dei beni comuni. Così hanno stabilito i giudici della Corte di cassazione nell'ordinanza 7201/16. [ ... leggi tutto » ]


Danno derivante da infiltrazioni – ripartizione fra condòmini e proprietari esclusivi del lastrico solare

12 Maggio 2016 - Piero Ciottoli


In tema di condominio negli edifici, allorquando l'uso del lastrico solare non sia comune a tutti i condòmini, dei danni che derivano da infiltrazioni nell'appartamento sottostante rispondono sia il proprietario o l'usuario esclusivo del lastrico solare (o della terrazza a livello), in quanto custode del bene (ai sensi dell'art. 2051 c.c.) sia il condominio, in quanto la funzione di copertura dell'intero edificio, o di parte di esso, propria del lastrico solare (o della terrazza a livello) ancorché di proprietà esclusiva o in uso esclusivo, impone all'amministratore l'adozione dei controlli necessari alla conservazione delle parti comuni e all'assemblea dei condòmini di provvedere alle opere di manutenzione straordinaria. Il concorso di tali responsabilità, salva la rigorosa prova contraria della riferibilità del danno all'uno o all'altro, pone le spese di riparazione o di ricostruzione per un terzo a carico del proprietario o dell'usuario esclusivo del lastrico (o della terrazza) e per i restanti [ ... leggi tutto » ]