sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di assegni cambiali conti correnti usura


Assegno » cosa è il benefondi e cosa accade se l’informazione fornita dalla banca si rivela errata

31 Marzo 2014 - Ludmilla Karadzic


Assegno » Cosa è il benefondi Per benefondi si intende la prassi di richiedere e dare conferma dell'esistenza di una sufficiente copertura in relazione al pagamento di un assegno. Trattandosi di accertamento informale, il benefondi non può essere invocato allo scopo di farne discendere un obbligo immediato di accreditamento sul conto corrente. Tuttavia il benefondi rappresenta un dato affidabile per chi l'abbia richiesto e, come tale, può quindi costituire fonte di responsabilità. Va altresì ricordato che, per quanto attiene ai rapporti tra intermediari, si sono verificati casi in cui la banca trattaria, alla quale erano state chieste informazioni relativamente all'esistenza di una provvista sufficiente, abbia fornito all'istituto richiedente notizie non corrispondenti alla situazione esistente al momento della richiesta, garantendo magari provviste poi verificatesi inadeguate o inesistenti. In queste ipotesi la giurisprudenza prevalente ha considerato la banca autrice d'informazioni non veritiere (colpose o dolose), responsabile di un illecito extracontrattuale e, come [ ... leggi tutto » ]


Assegno emesso su conto corrente intestato alla società – la banca deve prestare attenzione alle girate dell’amministratore

19 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


La sottoscrizione di girata di un assegno deve soddisfare alle esigenze di chiarezza, univocità e certezza, sicché in ogni caso la sottoscrizione stessa deve essere riconoscibile, nel senso che essa deve consentire che sia accertata l'identità del sottoscrittore. Dette prescrizioni non vengono meno quando l'assegno sia stato emesso o girato da un soggetto giuridico richiedendosi anche, in questo caso, che la dicitura di emissione o di girata, se pur non debba necessariamente contenere una specifica formula dalla quale risulti il rapporto di rappresentanza, sia tale da rendere esplicito un collegamento tra il firmatario ed il soggetto giuridico. Solo in questo modo non vi saranno dubbi sul fatto che l'assegno è stato emesso (o girato) dal sottoscrittore in nome e per conto del soggetto giuridico. In base a questi principi la giurisprudenza ha affermato che incorre in responsabilità per il pagamento dell'assegno la banca che, nel necessario diligente controllo della legittimazione [ ... leggi tutto » ]


Chiusura unilaterale conto corrente e conseguente protesto assegno – la banca deve risarcire

19 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


La clausola di buona fede nell'esecuzione del contratto di conto corrente opera come criterio di reciprocità, imponendo a ciascuna delle parti del rapporto di agire in modo da preservare gli interessi dell'altra e costituisce un dovere giuridico autonomo a carico delle parti contrattuali, a prescindere dall'esistenza di specifici obblighi contrattuali o di quanto espressamente stabilito da norme di legge. Ne consegue che la sua violazione costituisce di per sé inadempimento e può comportare l'obbligo di risarcire il danno che ne sia derivato (Cassazione sentenza numero 2855 dell'11 febbraio 2005). Quando si verifica la chiusura unilaterale di conto corrente il comportamento del dipendente della banca che, a conoscenza della chiusura del conto corrente, incassa comunque dal cliente un importo esplicitamente versato a copertura di un assegno, rilasciando addirittura una ricevuta con la dicitura "per pagamento assegno", non è sicuramente improntato al principio di correttezza e buona fede che deve accompagnare tutto [ ... leggi tutto » ]


L’assegno è una promessa di pagamento che presume l’esistenza di un rapporto sottostante

18 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


L'assegno bancario, nei rapporti diretti tra traente e prenditore (ovvero tra girante ed immediato giratario) deve essere considerato come una promessa di pagamento, e pertanto, secondo la disciplina dell'articolo 1988 del codice civile, comporta una presunzione dell'esistenza del rapporto sottostante, fino a che l'emittente (o il girante) non fornisca la prova - che può desumersi da qualsiasi elemento ritualmente acquisito al processo, da chiunque fornito - dell'inesistenza, invalidità ed estinzione di tale rapporto (Cassazione numero 8712 del 02/09/1998, Cassazione numero 18259 del 22/08/2006, Cassazione numero 19929 del 29/09/2011). Una volta provata la nullità di tale rapporto per causa illecita, spetta al prenditore provare che l'assegno andava a coprire altra causale. Viene meno ogni effetto vincolante della promessa solo se si accerta giudizialmente che il rapporto non è sorto, è invalido o si è estinto (Cassazione Sentenza numero 10574 del 09/05/2007). [ ... leggi tutto » ]


Assegno emesso senza indicazione della ragione sociale

14 Settembre 2013 - Ornella De Bellis


Quando l'assegno è tratto sul conto intestato alla società senza indicazione della ragione sociale, esso risulta irregolare perché in violazione della norma di cui all'articolo 11 del regio decreto numero 1736/1933, in base alla quale ogni sottoscrizione dell'assegno deve contenere l'indicazione del soggetto giuridico che si obbliga. Secondo l'insegnamento della Suprema Corte, la ratio dell'articolo 11 della legge assegni è proprio quella di consentire la chiara, certa ed univoca identificazione del soggetto che sottoscrive, così obbligandosi in via cartolare. Per i soggetti giuridici ciò può avvenire solo se, accanto alla firma o sigla del rappresentante, risulti la menzione della denominazione sociale, e ciò proprio al fine di stabilire il collegamento "funzionale" tra chi sottoscrive ed il soggetto giuridico in nome e per conto del quale avviene la sottoscrizione (si vedano sul punto Cassazione numero 1469/77 e Cassazione numero 7761/2004). Da ciò discende che un assegno emesso sul conto della società, [ ... leggi tutto » ]